lunedì 26 ottobre 2015

DAL 26 AL 31 OTTOBRE 2015 - VENEZIA GRATIS - VENICE FOR FREE

26 OTTOBRE 2015


Zeljko Senecic
dal 24/10/2015 al 13/11/2015


       
Anteprima film / Preview film DORA MAAR (60 min, in lingua francese) sabato 24 ottobre ore 16:30 / Saturday 27th October at 4.30 pm presso La Fabbrica del Vedere Calle del Forno, 3857, Cannaregio Venezia prenotazione per visione film via e-mail artlifefortheworld@libero.it
Zeljko Senecic nato 1933 a Zagabria. Numerose mostre personali di dipinti e disegni sono state presentate a Zagabria, Madrid, Vienna, Monaco di Baviera, Graz, Losanna, Bologna, Trieste, Dubrovnik, Spalato Zara, ecc. Egli è l'autore di alcuni romanzi e opere teatrali, scrittore, regista di lungometraggi e documentari, autore di serie TV. Zeljko Senecic è anche lo scenografo di un gran numero di film internazionali. I suoi ultimi due film documentari sono: «Zoran Music - Il Viandante», proiettato nel settembre 2014 durante il Venice Film Meeting di Roberto Ellero al Lido di Venezia; «Dora Maar» film sulla fotografa croata surrealista, compagna di Picasso, che è stato realizzato nel 2014 Red Studio.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35158.htm









In silenziosa assenza
dal 24/10/2015 al 01/11/2015


Viene inaugurata venerdì 23 ottobre 2015 alle ore 18.30, presso gli spazi espositivi di Forte Mezzacapo la collettiva 'In silenziosa assenza', progetto artistico plurilinguistico, frutto di contaminazioni tra arti figurative, danza, performance, musica e video, nato da un’idea di Samuela Barbieri e curato dal critico d’arte Gaetano Salerno.
Organizzato da Segnoperenne in collaborazione con l’Associazione Culturale dalla Guerra alla Pace, il progetto 'In silenziosa assenza' presenta al pubblico una selezione critica di opere degli artisti Paolo Celotto, Cristina De Piccoli, Giorgio Finamore, Lavinia Longhetto, Elisa Nogarin, Paolo Pavan, dislocate nei suggestivi ambienti del forte come silenziose presenze, in attesa di essere percepite lungo un percorso espositivo scandito dall’azione performativa di danza minima di Samuela Barbieri, accompagnata da suoni ambientali intesi come memoria storica di un luogo, testimonianza di un passato ancora presente.
Scrive il critico Gaetano Salerno: “Segni, presenze, impronte, forme pittoriche in divenire o in disfacimento, sculture polimateriche, sguardi fotografici sull’Io e sull’altro da sé, divinità terrene e umanità divinizzate, frammenti di realtà accumulati su tele strappate e bruciate, progettualità visive concorreranno a tracciare una linea di spiritualità (racchiusa nel pensiero creativo che ha originato questi lavori) oltre il valore dell’icona presente, a riavvicinare il gesto artistico all’essenza di una verità celata dai silenzi nella statica e passiva assenza di un immediato e impercettibile senso la cui scoperta e decodifica, demandata al pubblico coinvolto dall’esperienza attiva del cammino come metafora di un viaggio iniziatico, equivale a ricomporre i pezzi di questo universo d’immagini decostruite, a scoprire certezze oltre i dubbi, a dare corpo a ciò che apparentemente è solo visione”
Un percorso conoscitivo ed esplorativo di mondi interiori attraverso l’analisi del dato fisico e sensoriale - dal buio alla luce, oltre il lungo corridoio che scandisce il percorso espositivo, nelle grandi sale rischiarate da tre video che proiettano sulle grigie e spesse pareti consumate dal tempo i lavori di Roberto Vertieri (L’anima è miope e L’ora del tè) e del Collettivo Enki (Assenza - Presenza).
E ancora oltre, a riconoscere e accogliere i suoni con l’intervento di Connessioni Sonore (La Macchina del Tempo - Musica, voci, rumori: l’universo dell’ascolto), esperienza insolita di un concerto al buio in occasione del finissage della mostra di sabato 31 ottobre 2015.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35159.htm








Scomporre la Complessità
dal 22/10/2015 al 20/11/2015




In occasione della unificazione delle sedi del Dipartimento di Economia il campus di San Giobbe apre la stagione delle iniziative collaterali, artistiche e multidisciplinari, che troveranno periodicamente sempre più spazio all’interno del campus ampliato, per avvicinare ancor di più l’università alla città. Si comincia con la mostra “Scomporre la complessità”. Vernice giovedì 22 alle 12.30 La mostra è un esercizio di rappresentazione del confine sfuocato tra forme e concetti che raccoglie una dozzina di quadri di Luigi Benvenuti e una dozzina di fotografie di Giovanni Bertin, due professori del Dipartimento di Economia accomunati dal tentativo di spiegare la complessa realtà giuridica e sociale non solo attraverso il rispettivo impegno accademico, ma anche attraverso l’espressione artistica.
”Scomposizione e differenziazione non sono mai dei processi neutri, ma originano sempre dalla prospettiva dell’osservatore. La luce, il colore, le forme, le relazioni fra gli elementi trovano un loro senso nelle interazioni con chi li osserva. Il nostro lavoro di scomposizione si basa sull’individuazione di un criterio di differenziazione. E già il fatto di utilizzare uno la pittura, l’altro la fotografia, introduce un ulteriore elemento di differenziazione” spiegano i due accademici prestati all’arte che hanno già in calendario delle visite guidate per i dottorandi di Ca’ Foscari e gli studenti dei loro corsi.
La mostra verrà inaugurata giovedì 22 ottobre alle ore 12.30 nella sede della Libreria Cafoscarina presso BEC nel Campus San Giobbe e rimarrà aperta sino al 20 novembre.
Scomporre la Complessità Un esercizio di rappresentazione del confine sfuocato tra forme e concetti
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte:
http://www.agendavenezia.org/it/evento-35167.htm








Trasparenze in equilibrio
dal 17/10/2015 al 30/10/2015


A Palazzo Da Mula a Murano, nell'ambito di 'Palazzo aperto', è aperta sino al 30 ottobre la la mostra di Paolo Crepax 'Trasparenze in equilibrio'.
'Palazzo Aperto', giunta ormai all' VIII edizione, è un progetto della Municipalità di Venezia, Murano, Burano elaborato in collaborazione con Associazioni ed artisti locali, iniziative volte alla valorizzazione e alla conoscenza dell'arte e della storia dell'isola di Murano, con attività espositive, performative, fotografiche, nonché conferenze sulla storia, sulla cultura e l'arte muranese, in cui vengono rappresentati la laguna e i suoi protagonisti.
dettagli
Biglietto: ingresso libero


Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35184.htm













27 OTTOBRE 2015



Zeljko Senecic
dal 24/10/2015 al 13/11/2015



       
Anteprima film / Preview film DORA MAAR (60 min, in lingua francese) sabato 24 ottobre ore 16:30 / Saturday 27th October at 4.30 pm presso La Fabbrica del Vedere Calle del Forno, 3857, Cannaregio Venezia prenotazione per visione film via e-mail artlifefortheworld@libero.it
Zeljko Senecic nato 1933 a Zagabria. Numerose mostre personali di dipinti e disegni sono state presentate a Zagabria, Madrid, Vienna, Monaco di Baviera, Graz, Losanna, Bologna, Trieste, Dubrovnik, Spalato Zara, ecc. Egli è l'autore di alcuni romanzi e opere teatrali, scrittore, regista di lungometraggi e documentari, autore di serie TV. Zeljko Senecic è anche lo scenografo di un gran numero di film internazionali. I suoi ultimi due film documentari sono: «Zoran Music - Il Viandante», proiettato nel settembre 2014 durante il Venice Film Meeting di Roberto Ellero al Lido di Venezia; «Dora Maar» film sulla fotografa croata surrealista, compagna di Picasso, che è stato realizzato nel 2014 Red Studio.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35158.htm







In silenziosa assenza
dal 24/10/2015 al 01/11/2015


Viene inaugurata venerdì 23 ottobre 2015 alle ore 18.30, presso gli spazi espositivi di Forte Mezzacapo la collettiva 'In silenziosa assenza', progetto artistico plurilinguistico, frutto di contaminazioni tra arti figurative, danza, performance, musica e video, nato da un’idea di Samuela Barbieri e curato dal critico d’arte Gaetano Salerno.
Organizzato da Segnoperenne in collaborazione con l’Associazione Culturale dalla Guerra alla Pace, il progetto 'In silenziosa assenza' presenta al pubblico una selezione critica di opere degli artisti Paolo Celotto, Cristina De Piccoli, Giorgio Finamore, Lavinia Longhetto, Elisa Nogarin, Paolo Pavan, dislocate nei suggestivi ambienti del forte come silenziose presenze, in attesa di essere percepite lungo un percorso espositivo scandito dall’azione performativa di danza minima di Samuela Barbieri, accompagnata da suoni ambientali intesi come memoria storica di un luogo, testimonianza di un passato ancora presente.
Scrive il critico Gaetano Salerno: “Segni, presenze, impronte, forme pittoriche in divenire o in disfacimento, sculture polimateriche, sguardi fotografici sull’Io e sull’altro da sé, divinità terrene e umanità divinizzate, frammenti di realtà accumulati su tele strappate e bruciate, progettualità visive concorreranno a tracciare una linea di spiritualità (racchiusa nel pensiero creativo che ha originato questi lavori) oltre il valore dell’icona presente, a riavvicinare il gesto artistico all’essenza di una verità celata dai silenzi nella statica e passiva assenza di un immediato e impercettibile senso la cui scoperta e decodifica, demandata al pubblico coinvolto dall’esperienza attiva del cammino come metafora di un viaggio iniziatico, equivale a ricomporre i pezzi di questo universo d’immagini decostruite, a scoprire certezze oltre i dubbi, a dare corpo a ciò che apparentemente è solo visione”
Un percorso conoscitivo ed esplorativo di mondi interiori attraverso l’analisi del dato fisico e sensoriale - dal buio alla luce, oltre il lungo corridoio che scandisce il percorso espositivo, nelle grandi sale rischiarate da tre video che proiettano sulle grigie e spesse pareti consumate dal tempo i lavori di Roberto Vertieri (L’anima è miope e L’ora del tè) e del Collettivo Enki (Assenza - Presenza).
E ancora oltre, a riconoscere e accogliere i suoni con l’intervento di Connessioni Sonore (La Macchina del Tempo - Musica, voci, rumori: l’universo dell’ascolto), esperienza insolita di un concerto al buio in occasione del finissage della mostra di sabato 31 ottobre 2015.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35159.htm








Scomporre la Complessità
dal 22/10/2015 al 20/11/2015


In occasione della unificazione delle sedi del Dipartimento di Economia il campus di San Giobbe apre la stagione delle iniziative collaterali, artistiche e multidisciplinari, che troveranno periodicamente sempre più spazio all’interno del campus ampliato, per avvicinare ancor di più l’università alla città. Si comincia con la mostra “Scomporre la complessità”. Vernice giovedì 22 alle 12.30 La mostra è un esercizio di rappresentazione del confine sfuocato tra forme e concetti che raccoglie una dozzina di quadri di Luigi Benvenuti e una dozzina di fotografie di Giovanni Bertin, due professori del Dipartimento di Economia accomunati dal tentativo di spiegare la complessa realtà giuridica e sociale non solo attraverso il rispettivo impegno accademico, ma anche attraverso l’espressione artistica.
”Scomposizione e differenziazione non sono mai dei processi neutri, ma originano sempre dalla prospettiva dell’osservatore. La luce, il colore, le forme, le relazioni fra gli elementi trovano un loro senso nelle interazioni con chi li osserva. Il nostro lavoro di scomposizione si basa sull’individuazione di un criterio di differenziazione. E già il fatto di utilizzare uno la pittura, l’altro la fotografia, introduce un ulteriore elemento di differenziazione” spiegano i due accademici prestati all’arte che hanno già in calendario delle visite guidate per i dottorandi di Ca’ Foscari e gli studenti dei loro corsi.
La mostra verrà inaugurata giovedì 22 ottobre alle ore 12.30 nella sede della Libreria Cafoscarina presso BEC nel Campus San Giobbe e rimarrà aperta sino al 20 novembre.
Scomporre la Complessità Un esercizio di rappresentazione del confine sfuocato tra forme e concetti
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte:
http://www.agendavenezia.org/it/evento-35167.htm






Trasparenze in equilibrio
dal 17/10/2015 al 30/10/2015


A Palazzo Da Mula a Murano, nell'ambito di 'Palazzo aperto', è aperta sino al 30 ottobre la la mostra di Paolo Crepax 'Trasparenze in equilibrio'.
'Palazzo Aperto', giunta ormai all' VIII edizione, è un progetto della Municipalità di Venezia, Murano, Burano elaborato in collaborazione con Associazioni ed artisti locali, iniziative volte alla valorizzazione e alla conoscenza dell'arte e della storia dell'isola di Murano, con attività espositive, performative, fotografiche, nonché conferenze sulla storia, sulla cultura e l'arte muranese, in cui vengono rappresentati la laguna e i suoi protagonisti.
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Biglietto: ingresso libero


Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35184.htm














28 OTTOBRE 2015



Gardenal
dal 18/10/2015 al 23/11/2015


Una mostra personale di Luigi Gardenal, il noto artista mestrino che, dopo quasi cinquant'anni di attività, torna così ad esporre presso l'Istituzione ove ha raccolto i suoi primi successi giovanili. L'inaugurazione della mostra si tiene sabato 17 ottobre, alle ore 18.00, presso la Galleria di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa
Allievo di Virgilio Guidi e Giuseppe Marchiori, Gardenal intraprende giovanissimo la carriera artistica, formandosi a diretto contatto con i maestri della pittura moderna veneziana, da Guidi a Vedova, da Deluigi a Santomaso. Si dedica alla pittura, all'incisione, alla grafica, al design urbano, realizzando, anche con installazioni e performance multimediali, eventi artistici che pongono in relazione ambiti disciplinari e linguaggi diversi. La mostra in Bevilacqua La Masa rispecchia appieno la ricchezza e gli esiti di questa intensa ricerca artistica, presentando numerose opere, per lo più inedite, dell'ultimo Gardenal.
Il percorso espositivo si articola su due livelli: il piano terra della Galleria ospita Laguna Sud e Venezia Venezia, installazioni e opere tridimensionali, mentre nelle quattro stanze del piano superiore si alternano dipinti di diverse dimensioni e tecniche.
In ogni opera il colore è protagonista. Per l'artista dipingere significa adattare il colore al collage, alle incisioni su tela e pvc, alle garze, alle lastre metalliche e alle carte dalle provenienze esotiche (Nepal, Afganistan). In alcuni punti dello spazio espositivo, inoltre, immagini proiettate rafforzano l'energia espressiva del colore, che l'artista usa come un vero e proprio strumento per attraversare la dimensione sedimentata della storia nella materia e realizzare un viaggio straordinario che scopre queste sedimentazioni. Ne dà conferma una grande installazione sullo sfondo di mappe riprodotte in gigantografia, che ricoprono un'intera stanza, dove emergono le tensioni interiori dell'artista verso un Oriente oggi segnato da innumerevoli conflitti, Marco Polo Route. In tal modo, l'immaginario artistico di Gardenal, nella sua inquieta navigazione, raccorda la tradizione veneziana al mondo presente.
La mostra è accompagnata da un pregevole catalogo, con le riproduzioni delle opere esposte. Luigi Gardenal: Nasce nel 1950 a Mestre dove vive e lavora. In cinquant'anni di attività gli sono state dedicate importanti mostre personali ed ha partecipato a diverse collettive in Italia e all'estero, tra le quali vanno citate le esposizioni a Milano (Galleria San Fedele, Galleria Gian Ferrari), New York (Museum of Modern Art,The Artist and The Book in Twentieth Century Italye Peggy Guggenheim Collection Venezia, Stoccolma (Italienske Kulturinstitutet), Parigi (Maison des Beaux Arts), Vienna (Museo Albertina), San Pietroburgo (Ermitage), Montpellier (Galerie d'Art Contemporain), Firenze (Palazzo Strozzi), Venezia (Ca' Pesaro - Galleria Internazionale D'Arte Moderna). Sull'opera di Gardenal si è appuntata l'attenzione di autorevoli personalità, quali il pittore Virgilio Guidi, il critico Giuseppe Marchiori, lo storico dell'arte Toni Toniato, che hanno aiutato a comprendere con i loro scritti la sensibilità e il percorso dell'artista. Tra le edizioni d'arte si segnalano: 'The Artist and The Book in Twentieth Century Italy', 1992, New York, MoMA 1993, Torino, Umberto Allemandi & C, Il volume 'Gardenal', a cura di Massimo Donà, che raccoglie testi dedicati all'artista da Massimo Cacciari, Giulio Giorello, Mario Perniola e altri (Padova, Il Poligrafo, 2000) e, ancora, 'Gardenal Racconti di viaggio Progetti di città' (Fondazione Musei Civici di Venezia, 2009).
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Biglietto: ingresso libero
Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35007.htm







Trasparenze in equilibrio
dal 17/10/2015 al 30/10/2015


A Palazzo Da Mula a Murano, nell'ambito di 'Palazzo aperto', è aperta sino al 30 ottobre la la mostra di Paolo Crepax 'Trasparenze in equilibrio'.
'Palazzo Aperto', giunta ormai all' VIII edizione, è un progetto della Municipalità di Venezia, Murano, Burano elaborato in collaborazione con Associazioni ed artisti locali, iniziative volte alla valorizzazione e alla conoscenza dell'arte e della storia dell'isola di Murano, con attività espositive, performative, fotografiche, nonché conferenze sulla storia, sulla cultura e l'arte muranese, in cui vengono rappresentati la laguna e i suoi protagonisti.
dettagli
Biglietto: ingresso libero


Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35184.htm








De l'ombre à la lumière
DAL 21/10/2015 AL 15/11/2015


Mostra fotografica a cura di Daniela Rosi, che presenta una serie di lavori fotografici realizzati da sei diversi fotografi, in collaborazione con persone in stato di detenzione in diversi Paesi come Italia, Francia, Lettonia, Russia, Brasile. La mostra è promossa dalla Fondazione Bevilacqua La Masa del Comune di Venezia, in collaborazione con l'Ente formativo 'Preface' e l'Associazione di Creativi 'Officina delle Nuvole', con il sostegno delle Cooperativa Rio Terà dei Pensieri e di Lao, laboratorio artisti outsider, e Università Ca' Foscari di Venezia.
L'inaugurazione si tiene martedì 20 ottobre nella sede di Palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa.
Il titolo 'De l'ombre à la lumiere' fa riferimento non solo a quanto avviene con la fotografia, quando le immagini, nella camera oscura, vengono alla luce, ma anche alla condizione di chi opera nell'ombra e, attraverso il proprio lavoro, emerge all'attenzione dell'interesse collettivo. Lavoro, quindi, come opera fotografica, ma anche, soprattutto, come professione. L'interesse collettivo è sia rappresentato dal contributo che chi lavora offre alla società, sia dall'attenzione a determinati temi che la mostra fotografica può suscitare nel visitatori.
Artisti: Marco Ambrosi, Maison Centrale de Arles, Francia; Giorgio Bombieri, Casa di reclusione femminile, Venezia Giudecca, Italia; Davide Dutto,Casa di reclusione - Saluzzo (Rodolfo Morandi), Italia; CasaCircondariale - Torino (Lorusso e Cotugno), Italia; Giovanna Magri, Casa circondariale di Verona, Montorio, Italia; Eric Oberdorff, Maison d'Arrèt de Nice, Francia; Klauvdij Sluban,Camp disciplinaire de Kolpino, Saint Péterburg, Russia; Camp disciplinaire, Cesis, Lettonia; Camp disciplinaire de Mojaisk, Russia; Prisons bresilliennes pour mineurs, Mario Covas et Arujà deSao Paulo, Brasile.
L'esposizione riunisce i lavori di sei fotografi di differenti nazionalità che hanno lavorato in alcune realtà carcerarie in Francia, in Italia, nei paesi dell'Est Europeo e anche Oltreoceano, con approcci diversi fra loro, unendo attitudine artistica e sensibilità umana. Marco Ambrosi ad Arles ha insegnato la tecnica fotografica a dieci aspiranti fotografi, portandoli ad una competenza professionale e sperimentando con loro le potenzialità della fotografia nell'ambito dell'arte applicata, attraverso un percorso che, dalla tecnica, è sfociato spontaneamente nella composizione creativa e in un risultato artistico.
Giorgio Bombieri a Venezia si è concentrato sulla dignità che il lavoro riesce sempre a restituire a chi lo pratica; il fotografo riesce a cogliere tale dignità nelle espressioni di orgoglio trasmesse dai volti delle donne che tengono in mano strumenti-simbolo del loro lavoro: una vanga, una scopa, un rastrello diventano l'espressione di una 'ricchezza' esistenziale recuperata.
Davide Dutto a Saluzzo e a Torino ripercorre, sfidandole a distanza di un secolo e mezzo, le note teorie fisiognomiche di Cesare Lombroso, proponendo unintenso lavoro contro lo stigma. Egli interroga provocatoriamente chiguarda, lo invita a 'scoprire' le diverse identità e il discrimine scientifico che distingue la personalità di chi vive nella legalità e di chi, invece, risulta essere un deviante per la collettività.
Giovanna Magri a Verona si è cimentata in un progetto che mette in dialogo la fotografia e la parola e che vede, nella rappresentazione del proprio volto, del proprio 'ritratto riscritto', un'occasione di reinvenzione e di palingenesi della propria identità, la quale, come un'araba fenice, può sempre rinascere.
Eric Oberdorff ha lavorato investigando il rapporto del corpo con lo spazio che lo reclude. Una sorta di presa di possesso, attraverso gli scatti, di uno spazio vitale più grande delle anguste pareti di un luogo di detenzione. I corpi divengono un paesaggio e, oltre l'orto concluso della costrizione e del proprio vissuto, aprono nuovi orizzonti.
Klavdij Slubanda oltre venti anni gira il mondo cercando di stabilire un dialogo artistico con minori che si trovano in una situazione extra-ordinaria, come può essere quella di un carcere, offrendo aloro un mezzo espressivo: la macchina fotografica. Un medium che li mette in condizione di guardare, attraverso un obiettivo, spazi,oggetti, persone che fanno parte del loro quotidiano e che, in quanto isolati dal tutto, assumono una bellezza e dei significati inaspettati.
Le immagini in mostra sono in dialogo tra di loro e con il visitatore, cercando di stabilire con esso una sorta d'intimità. Registrando luoghi, sguardi, strumenti, ma anche sensazioni emotive, queste fotografie sono sguardi su una quotidianità in spazi altrimenti preclusi alla maggior parte di noi.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35008.htm













29 OTTOBRE 2015



Gardenal
dal 18/10/2015 al 23/11/2015


Una mostra personale di Luigi Gardenal, il noto artista mestrino che, dopo quasi cinquant'anni di attività, torna così ad esporre presso l'Istituzione ove ha raccolto i suoi primi successi giovanili. L'inaugurazione della mostra si tiene sabato 17 ottobre, alle ore 18.00, presso la Galleria di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa
Allievo di Virgilio Guidi e Giuseppe Marchiori, Gardenal intraprende giovanissimo la carriera artistica, formandosi a diretto contatto con i maestri della pittura moderna veneziana, da Guidi a Vedova, da Deluigi a Santomaso. Si dedica alla pittura, all'incisione, alla grafica, al design urbano, realizzando, anche con installazioni e performance multimediali, eventi artistici che pongono in relazione ambiti disciplinari e linguaggi diversi. La mostra in Bevilacqua La Masa rispecchia appieno la ricchezza e gli esiti di questa intensa ricerca artistica, presentando numerose opere, per lo più inedite, dell'ultimo Gardenal.
Il percorso espositivo si articola su due livelli: il piano terra della Galleria ospita Laguna Sud e Venezia Venezia, installazioni e opere tridimensionali, mentre nelle quattro stanze del piano superiore si alternano dipinti di diverse dimensioni e tecniche.
In ogni opera il colore è protagonista. Per l'artista dipingere significa adattare il colore al collage, alle incisioni su tela e pvc, alle garze, alle lastre metalliche e alle carte dalle provenienze esotiche (Nepal, Afganistan). In alcuni punti dello spazio espositivo, inoltre, immagini proiettate rafforzano l'energia espressiva del colore, che l'artista usa come un vero e proprio strumento per attraversare la dimensione sedimentata della storia nella materia e realizzare un viaggio straordinario che scopre queste sedimentazioni. Ne dà conferma una grande installazione sullo sfondo di mappe riprodotte in gigantografia, che ricoprono un'intera stanza, dove emergono le tensioni interiori dell'artista verso un Oriente oggi segnato da innumerevoli conflitti, Marco Polo Route. In tal modo, l'immaginario artistico di Gardenal, nella sua inquieta navigazione, raccorda la tradizione veneziana al mondo presente.
La mostra è accompagnata da un pregevole catalogo, con le riproduzioni delle opere esposte. Luigi Gardenal: Nasce nel 1950 a Mestre dove vive e lavora. In cinquant'anni di attività gli sono state dedicate importanti mostre personali ed ha partecipato a diverse collettive in Italia e all'estero, tra le quali vanno citate le esposizioni a Milano (Galleria San Fedele, Galleria Gian Ferrari), New York (Museum of Modern Art,The Artist and The Book in Twentieth Century Italye Peggy Guggenheim Collection Venezia, Stoccolma (Italienske Kulturinstitutet), Parigi (Maison des Beaux Arts), Vienna (Museo Albertina), San Pietroburgo (Ermitage), Montpellier (Galerie d'Art Contemporain), Firenze (Palazzo Strozzi), Venezia (Ca' Pesaro - Galleria Internazionale D'Arte Moderna). Sull'opera di Gardenal si è appuntata l'attenzione di autorevoli personalità, quali il pittore Virgilio Guidi, il critico Giuseppe Marchiori, lo storico dell'arte Toni Toniato, che hanno aiutato a comprendere con i loro scritti la sensibilità e il percorso dell'artista. Tra le edizioni d'arte si segnalano: 'The Artist and The Book in Twentieth Century Italy', 1992, New York, MoMA 1993, Torino, Umberto Allemandi & C, Il volume 'Gardenal', a cura di Massimo Donà, che raccoglie testi dedicati all'artista da Massimo Cacciari, Giulio Giorello, Mario Perniola e altri (Padova, Il Poligrafo, 2000) e, ancora, 'Gardenal Racconti di viaggio Progetti di città' (Fondazione Musei Civici di Venezia, 2009).
dettagli
Biglietto: ingresso libero
Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35007.htm








Trasparenze in equilibrio
dal 17/10/2015 al 30/10/2015


A Palazzo Da Mula a Murano, nell'ambito di 'Palazzo aperto', è aperta sino al 30 ottobre la la mostra di Paolo Crepax 'Trasparenze in equilibrio'.
'Palazzo Aperto', giunta ormai all' VIII edizione, è un progetto della Municipalità di Venezia, Murano, Burano elaborato in collaborazione con Associazioni ed artisti locali, iniziative volte alla valorizzazione e alla conoscenza dell'arte e della storia dell'isola di Murano, con attività espositive, performative, fotografiche, nonché conferenze sulla storia, sulla cultura e l'arte muranese, in cui vengono rappresentati la laguna e i suoi protagonisti.
dettagli
Biglietto: ingresso libero


Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35184.htm







De l'ombre à la lumière
DAL 21/10/2015 AL 15/11/2015


Mostra fotografica a cura di Daniela Rosi, che presenta una serie di lavori fotografici realizzati da sei diversi fotografi, in collaborazione con persone in stato di detenzione in diversi Paesi come Italia, Francia, Lettonia, Russia, Brasile. La mostra è promossa dalla Fondazione Bevilacqua La Masa del Comune di Venezia, in collaborazione con l'Ente formativo 'Preface' e l'Associazione di Creativi 'Officina delle Nuvole', con il sostegno delle Cooperativa Rio Terà dei Pensieri e di Lao, laboratorio artisti outsider, e Università Ca' Foscari di Venezia.
L'inaugurazione si tiene martedì 20 ottobre nella sede di Palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa.
Il titolo 'De l'ombre à la lumiere' fa riferimento non solo a quanto avviene con la fotografia, quando le immagini, nella camera oscura, vengono alla luce, ma anche alla condizione di chi opera nell'ombra e, attraverso il proprio lavoro, emerge all'attenzione dell'interesse collettivo. Lavoro, quindi, come opera fotografica, ma anche, soprattutto, come professione. L'interesse collettivo è sia rappresentato dal contributo che chi lavora offre alla società, sia dall'attenzione a determinati temi che la mostra fotografica può suscitare nel visitatori.
Artisti: Marco Ambrosi, Maison Centrale de Arles, Francia; Giorgio Bombieri, Casa di reclusione femminile, Venezia Giudecca, Italia; Davide Dutto,Casa di reclusione - Saluzzo (Rodolfo Morandi), Italia; CasaCircondariale - Torino (Lorusso e Cotugno), Italia; Giovanna Magri, Casa circondariale di Verona, Montorio, Italia; Eric Oberdorff, Maison d'Arrèt de Nice, Francia; Klauvdij Sluban,Camp disciplinaire de Kolpino, Saint Péterburg, Russia; Camp disciplinaire, Cesis, Lettonia; Camp disciplinaire de Mojaisk, Russia; Prisons bresilliennes pour mineurs, Mario Covas et Arujà deSao Paulo, Brasile.
L'esposizione riunisce i lavori di sei fotografi di differenti nazionalità che hanno lavorato in alcune realtà carcerarie in Francia, in Italia, nei paesi dell'Est Europeo e anche Oltreoceano, con approcci diversi fra loro, unendo attitudine artistica e sensibilità umana. Marco Ambrosi ad Arles ha insegnato la tecnica fotografica a dieci aspiranti fotografi, portandoli ad una competenza professionale e sperimentando con loro le potenzialità della fotografia nell'ambito dell'arte applicata, attraverso un percorso che, dalla tecnica, è sfociato spontaneamente nella composizione creativa e in un risultato artistico.
Giorgio Bombieri a Venezia si è concentrato sulla dignità che il lavoro riesce sempre a restituire a chi lo pratica; il fotografo riesce a cogliere tale dignità nelle espressioni di orgoglio trasmesse dai volti delle donne che tengono in mano strumenti-simbolo del loro lavoro: una vanga, una scopa, un rastrello diventano l'espressione di una 'ricchezza' esistenziale recuperata.
Davide Dutto a Saluzzo e a Torino ripercorre, sfidandole a distanza di un secolo e mezzo, le note teorie fisiognomiche di Cesare Lombroso, proponendo unintenso lavoro contro lo stigma. Egli interroga provocatoriamente chiguarda, lo invita a 'scoprire' le diverse identità e il discrimine scientifico che distingue la personalità di chi vive nella legalità e di chi, invece, risulta essere un deviante per la collettività.
Giovanna Magri a Verona si è cimentata in un progetto che mette in dialogo la fotografia e la parola e che vede, nella rappresentazione del proprio volto, del proprio 'ritratto riscritto', un'occasione di reinvenzione e di palingenesi della propria identità, la quale, come un'araba fenice, può sempre rinascere.
Eric Oberdorff ha lavorato investigando il rapporto del corpo con lo spazio che lo reclude. Una sorta di presa di possesso, attraverso gli scatti, di uno spazio vitale più grande delle anguste pareti di un luogo di detenzione. I corpi divengono un paesaggio e, oltre l'orto concluso della costrizione e del proprio vissuto, aprono nuovi orizzonti.
Klavdij Slubanda oltre venti anni gira il mondo cercando di stabilire un dialogo artistico con minori che si trovano in una situazione extra-ordinaria, come può essere quella di un carcere, offrendo aloro un mezzo espressivo: la macchina fotografica. Un medium che li mette in condizione di guardare, attraverso un obiettivo, spazi,oggetti, persone che fanno parte del loro quotidiano e che, in quanto isolati dal tutto, assumono una bellezza e dei significati inaspettati.
Le immagini in mostra sono in dialogo tra di loro e con il visitatore, cercando di stabilire con esso una sorta d'intimità. Registrando luoghi, sguardi, strumenti, ma anche sensazioni emotive, queste fotografie sono sguardi su una quotidianità in spazi altrimenti preclusi alla maggior parte di noi.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35008.htm












30 OTTOBRE 2015



Gardenal
dal 18/10/2015 al 23/11/2015


Una mostra personale di Luigi Gardenal, il noto artista mestrino che, dopo quasi cinquant'anni di attività, torna così ad esporre presso l'Istituzione ove ha raccolto i suoi primi successi giovanili. L'inaugurazione della mostra si tiene sabato 17 ottobre, alle ore 18.00, presso la Galleria di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa
Allievo di Virgilio Guidi e Giuseppe Marchiori, Gardenal intraprende giovanissimo la carriera artistica, formandosi a diretto contatto con i maestri della pittura moderna veneziana, da Guidi a Vedova, da Deluigi a Santomaso. Si dedica alla pittura, all'incisione, alla grafica, al design urbano, realizzando, anche con installazioni e performance multimediali, eventi artistici che pongono in relazione ambiti disciplinari e linguaggi diversi. La mostra in Bevilacqua La Masa rispecchia appieno la ricchezza e gli esiti di questa intensa ricerca artistica, presentando numerose opere, per lo più inedite, dell'ultimo Gardenal.
Il percorso espositivo si articola su due livelli: il piano terra della Galleria ospita Laguna Sud e Venezia Venezia, installazioni e opere tridimensionali, mentre nelle quattro stanze del piano superiore si alternano dipinti di diverse dimensioni e tecniche.
In ogni opera il colore è protagonista. Per l'artista dipingere significa adattare il colore al collage, alle incisioni su tela e pvc, alle garze, alle lastre metalliche e alle carte dalle provenienze esotiche (Nepal, Afganistan). In alcuni punti dello spazio espositivo, inoltre, immagini proiettate rafforzano l'energia espressiva del colore, che l'artista usa come un vero e proprio strumento per attraversare la dimensione sedimentata della storia nella materia e realizzare un viaggio straordinario che scopre queste sedimentazioni. Ne dà conferma una grande installazione sullo sfondo di mappe riprodotte in gigantografia, che ricoprono un'intera stanza, dove emergono le tensioni interiori dell'artista verso un Oriente oggi segnato da innumerevoli conflitti, Marco Polo Route. In tal modo, l'immaginario artistico di Gardenal, nella sua inquieta navigazione, raccorda la tradizione veneziana al mondo presente.
La mostra è accompagnata da un pregevole catalogo, con le riproduzioni delle opere esposte. Luigi Gardenal: Nasce nel 1950 a Mestre dove vive e lavora. In cinquant'anni di attività gli sono state dedicate importanti mostre personali ed ha partecipato a diverse collettive in Italia e all'estero, tra le quali vanno citate le esposizioni a Milano (Galleria San Fedele, Galleria Gian Ferrari), New York (Museum of Modern Art,The Artist and The Book in Twentieth Century Italye Peggy Guggenheim Collection Venezia, Stoccolma (Italienske Kulturinstitutet), Parigi (Maison des Beaux Arts), Vienna (Museo Albertina), San Pietroburgo (Ermitage), Montpellier (Galerie d'Art Contemporain), Firenze (Palazzo Strozzi), Venezia (Ca' Pesaro - Galleria Internazionale D'Arte Moderna). Sull'opera di Gardenal si è appuntata l'attenzione di autorevoli personalità, quali il pittore Virgilio Guidi, il critico Giuseppe Marchiori, lo storico dell'arte Toni Toniato, che hanno aiutato a comprendere con i loro scritti la sensibilità e il percorso dell'artista. Tra le edizioni d'arte si segnalano: 'The Artist and The Book in Twentieth Century Italy', 1992, New York, MoMA 1993, Torino, Umberto Allemandi & C, Il volume 'Gardenal', a cura di Massimo Donà, che raccoglie testi dedicati all'artista da Massimo Cacciari, Giulio Giorello, Mario Perniola e altri (Padova, Il Poligrafo, 2000) e, ancora, 'Gardenal Racconti di viaggio Progetti di città' (Fondazione Musei Civici di Venezia, 2009).
dettagli
Biglietto: ingresso libero
Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35007.htm








Trasparenze in equilibrio
dal 17/10/2015 al 30/10/2015


A Palazzo Da Mula a Murano, nell'ambito di 'Palazzo aperto', è aperta sino al 30 ottobre la la mostra di Paolo Crepax 'Trasparenze in equilibrio'.
'Palazzo Aperto', giunta ormai all' VIII edizione, è un progetto della Municipalità di Venezia, Murano, Burano elaborato in collaborazione con Associazioni ed artisti locali, iniziative volte alla valorizzazione e alla conoscenza dell'arte e della storia dell'isola di Murano, con attività espositive, performative, fotografiche, nonché conferenze sulla storia, sulla cultura e l'arte muranese, in cui vengono rappresentati la laguna e i suoi protagonisti.
dettagli
Biglietto: ingresso libero


Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35184.htm







De l'ombre à la lumière
DAL 21/10/2015 AL 15/11/2015


Mostra fotografica a cura di Daniela Rosi, che presenta una serie di lavori fotografici realizzati da sei diversi fotografi, in collaborazione con persone in stato di detenzione in diversi Paesi come Italia, Francia, Lettonia, Russia, Brasile. La mostra è promossa dalla Fondazione Bevilacqua La Masa del Comune di Venezia, in collaborazione con l'Ente formativo 'Preface' e l'Associazione di Creativi 'Officina delle Nuvole', con il sostegno delle Cooperativa Rio Terà dei Pensieri e di Lao, laboratorio artisti outsider, e Università Ca' Foscari di Venezia.
L'inaugurazione si tiene martedì 20 ottobre nella sede di Palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa.
Il titolo 'De l'ombre à la lumiere' fa riferimento non solo a quanto avviene con la fotografia, quando le immagini, nella camera oscura, vengono alla luce, ma anche alla condizione di chi opera nell'ombra e, attraverso il proprio lavoro, emerge all'attenzione dell'interesse collettivo. Lavoro, quindi, come opera fotografica, ma anche, soprattutto, come professione. L'interesse collettivo è sia rappresentato dal contributo che chi lavora offre alla società, sia dall'attenzione a determinati temi che la mostra fotografica può suscitare nel visitatori.
Artisti: Marco Ambrosi, Maison Centrale de Arles, Francia; Giorgio Bombieri, Casa di reclusione femminile, Venezia Giudecca, Italia; Davide Dutto,Casa di reclusione - Saluzzo (Rodolfo Morandi), Italia; CasaCircondariale - Torino (Lorusso e Cotugno), Italia; Giovanna Magri, Casa circondariale di Verona, Montorio, Italia; Eric Oberdorff, Maison d'Arrèt de Nice, Francia; Klauvdij Sluban,Camp disciplinaire de Kolpino, Saint Péterburg, Russia; Camp disciplinaire, Cesis, Lettonia; Camp disciplinaire de Mojaisk, Russia; Prisons bresilliennes pour mineurs, Mario Covas et Arujà deSao Paulo, Brasile.
L'esposizione riunisce i lavori di sei fotografi di differenti nazionalità che hanno lavorato in alcune realtà carcerarie in Francia, in Italia, nei paesi dell'Est Europeo e anche Oltreoceano, con approcci diversi fra loro, unendo attitudine artistica e sensibilità umana. Marco Ambrosi ad Arles ha insegnato la tecnica fotografica a dieci aspiranti fotografi, portandoli ad una competenza professionale e sperimentando con loro le potenzialità della fotografia nell'ambito dell'arte applicata, attraverso un percorso che, dalla tecnica, è sfociato spontaneamente nella composizione creativa e in un risultato artistico.
Giorgio Bombieri a Venezia si è concentrato sulla dignità che il lavoro riesce sempre a restituire a chi lo pratica; il fotografo riesce a cogliere tale dignità nelle espressioni di orgoglio trasmesse dai volti delle donne che tengono in mano strumenti-simbolo del loro lavoro: una vanga, una scopa, un rastrello diventano l'espressione di una 'ricchezza' esistenziale recuperata.
Davide Dutto a Saluzzo e a Torino ripercorre, sfidandole a distanza di un secolo e mezzo, le note teorie fisiognomiche di Cesare Lombroso, proponendo unintenso lavoro contro lo stigma. Egli interroga provocatoriamente chiguarda, lo invita a 'scoprire' le diverse identità e il discrimine scientifico che distingue la personalità di chi vive nella legalità e di chi, invece, risulta essere un deviante per la collettività.
Giovanna Magri a Verona si è cimentata in un progetto che mette in dialogo la fotografia e la parola e che vede, nella rappresentazione del proprio volto, del proprio 'ritratto riscritto', un'occasione di reinvenzione e di palingenesi della propria identità, la quale, come un'araba fenice, può sempre rinascere.
Eric Oberdorff ha lavorato investigando il rapporto del corpo con lo spazio che lo reclude. Una sorta di presa di possesso, attraverso gli scatti, di uno spazio vitale più grande delle anguste pareti di un luogo di detenzione. I corpi divengono un paesaggio e, oltre l'orto concluso della costrizione e del proprio vissuto, aprono nuovi orizzonti.
Klavdij Slubanda oltre venti anni gira il mondo cercando di stabilire un dialogo artistico con minori che si trovano in una situazione extra-ordinaria, come può essere quella di un carcere, offrendo aloro un mezzo espressivo: la macchina fotografica. Un medium che li mette in condizione di guardare, attraverso un obiettivo, spazi,oggetti, persone che fanno parte del loro quotidiano e che, in quanto isolati dal tutto, assumono una bellezza e dei significati inaspettati.
Le immagini in mostra sono in dialogo tra di loro e con il visitatore, cercando di stabilire con esso una sorta d'intimità. Registrando luoghi, sguardi, strumenti, ma anche sensazioni emotive, queste fotografie sono sguardi su una quotidianità in spazi altrimenti preclusi alla maggior parte di noi.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35008.htm













31 OTTOBRE 2015


Gardenal
dal 18/10/2015 al 23/11/2015


Una mostra personale di Luigi Gardenal, il noto artista mestrino che, dopo quasi cinquant'anni di attività, torna così ad esporre presso l'Istituzione ove ha raccolto i suoi primi successi giovanili. L'inaugurazione della mostra si tiene sabato 17 ottobre, alle ore 18.00, presso la Galleria di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa
Allievo di Virgilio Guidi e Giuseppe Marchiori, Gardenal intraprende giovanissimo la carriera artistica, formandosi a diretto contatto con i maestri della pittura moderna veneziana, da Guidi a Vedova, da Deluigi a Santomaso. Si dedica alla pittura, all'incisione, alla grafica, al design urbano, realizzando, anche con installazioni e performance multimediali, eventi artistici che pongono in relazione ambiti disciplinari e linguaggi diversi. La mostra in Bevilacqua La Masa rispecchia appieno la ricchezza e gli esiti di questa intensa ricerca artistica, presentando numerose opere, per lo più inedite, dell'ultimo Gardenal.
Il percorso espositivo si articola su due livelli: il piano terra della Galleria ospita Laguna Sud e Venezia Venezia, installazioni e opere tridimensionali, mentre nelle quattro stanze del piano superiore si alternano dipinti di diverse dimensioni e tecniche.
In ogni opera il colore è protagonista. Per l'artista dipingere significa adattare il colore al collage, alle incisioni su tela e pvc, alle garze, alle lastre metalliche e alle carte dalle provenienze esotiche (Nepal, Afganistan). In alcuni punti dello spazio espositivo, inoltre, immagini proiettate rafforzano l'energia espressiva del colore, che l'artista usa come un vero e proprio strumento per attraversare la dimensione sedimentata della storia nella materia e realizzare un viaggio straordinario che scopre queste sedimentazioni. Ne dà conferma una grande installazione sullo sfondo di mappe riprodotte in gigantografia, che ricoprono un'intera stanza, dove emergono le tensioni interiori dell'artista verso un Oriente oggi segnato da innumerevoli conflitti, Marco Polo Route. In tal modo, l'immaginario artistico di Gardenal, nella sua inquieta navigazione, raccorda la tradizione veneziana al mondo presente.
La mostra è accompagnata da un pregevole catalogo, con le riproduzioni delle opere esposte. Luigi Gardenal: Nasce nel 1950 a Mestre dove vive e lavora. In cinquant'anni di attività gli sono state dedicate importanti mostre personali ed ha partecipato a diverse collettive in Italia e all'estero, tra le quali vanno citate le esposizioni a Milano (Galleria San Fedele, Galleria Gian Ferrari), New York (Museum of Modern Art,The Artist and The Book in Twentieth Century Italye Peggy Guggenheim Collection Venezia, Stoccolma (Italienske Kulturinstitutet), Parigi (Maison des Beaux Arts), Vienna (Museo Albertina), San Pietroburgo (Ermitage), Montpellier (Galerie d'Art Contemporain), Firenze (Palazzo Strozzi), Venezia (Ca' Pesaro - Galleria Internazionale D'Arte Moderna). Sull'opera di Gardenal si è appuntata l'attenzione di autorevoli personalità, quali il pittore Virgilio Guidi, il critico Giuseppe Marchiori, lo storico dell'arte Toni Toniato, che hanno aiutato a comprendere con i loro scritti la sensibilità e il percorso dell'artista. Tra le edizioni d'arte si segnalano: 'The Artist and The Book in Twentieth Century Italy', 1992, New York, MoMA 1993, Torino, Umberto Allemandi & C, Il volume 'Gardenal', a cura di Massimo Donà, che raccoglie testi dedicati all'artista da Massimo Cacciari, Giulio Giorello, Mario Perniola e altri (Padova, Il Poligrafo, 2000) e, ancora, 'Gardenal Racconti di viaggio Progetti di città' (Fondazione Musei Civici di Venezia, 2009).
dettagli
Biglietto: ingresso libero
Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35007.htm






De l'ombre à la lumière
DAL 21/10/2015 AL 15/11/2015


Mostra fotografica a cura di Daniela Rosi, che presenta una serie di lavori fotografici realizzati da sei diversi fotografi, in collaborazione con persone in stato di detenzione in diversi Paesi come Italia, Francia, Lettonia, Russia, Brasile. La mostra è promossa dalla Fondazione Bevilacqua La Masa del Comune di Venezia, in collaborazione con l'Ente formativo 'Preface' e l'Associazione di Creativi 'Officina delle Nuvole', con il sostegno delle Cooperativa Rio Terà dei Pensieri e di Lao, laboratorio artisti outsider, e Università Ca' Foscari di Venezia.
L'inaugurazione si tiene martedì 20 ottobre nella sede di Palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa.
Il titolo 'De l'ombre à la lumiere' fa riferimento non solo a quanto avviene con la fotografia, quando le immagini, nella camera oscura, vengono alla luce, ma anche alla condizione di chi opera nell'ombra e, attraverso il proprio lavoro, emerge all'attenzione dell'interesse collettivo. Lavoro, quindi, come opera fotografica, ma anche, soprattutto, come professione. L'interesse collettivo è sia rappresentato dal contributo che chi lavora offre alla società, sia dall'attenzione a determinati temi che la mostra fotografica può suscitare nel visitatori.
Artisti: Marco Ambrosi, Maison Centrale de Arles, Francia; Giorgio Bombieri, Casa di reclusione femminile, Venezia Giudecca, Italia; Davide Dutto,Casa di reclusione - Saluzzo (Rodolfo Morandi), Italia; CasaCircondariale - Torino (Lorusso e Cotugno), Italia; Giovanna Magri, Casa circondariale di Verona, Montorio, Italia; Eric Oberdorff, Maison d'Arrèt de Nice, Francia; Klauvdij Sluban,Camp disciplinaire de Kolpino, Saint Péterburg, Russia; Camp disciplinaire, Cesis, Lettonia; Camp disciplinaire de Mojaisk, Russia; Prisons bresilliennes pour mineurs, Mario Covas et Arujà deSao Paulo, Brasile.
L'esposizione riunisce i lavori di sei fotografi di differenti nazionalità che hanno lavorato in alcune realtà carcerarie in Francia, in Italia, nei paesi dell'Est Europeo e anche Oltreoceano, con approcci diversi fra loro, unendo attitudine artistica e sensibilità umana. Marco Ambrosi ad Arles ha insegnato la tecnica fotografica a dieci aspiranti fotografi, portandoli ad una competenza professionale e sperimentando con loro le potenzialità della fotografia nell'ambito dell'arte applicata, attraverso un percorso che, dalla tecnica, è sfociato spontaneamente nella composizione creativa e in un risultato artistico.
Giorgio Bombieri a Venezia si è concentrato sulla dignità che il lavoro riesce sempre a restituire a chi lo pratica; il fotografo riesce a cogliere tale dignità nelle espressioni di orgoglio trasmesse dai volti delle donne che tengono in mano strumenti-simbolo del loro lavoro: una vanga, una scopa, un rastrello diventano l'espressione di una 'ricchezza' esistenziale recuperata.
Davide Dutto a Saluzzo e a Torino ripercorre, sfidandole a distanza di un secolo e mezzo, le note teorie fisiognomiche di Cesare Lombroso, proponendo unintenso lavoro contro lo stigma. Egli interroga provocatoriamente chiguarda, lo invita a 'scoprire' le diverse identità e il discrimine scientifico che distingue la personalità di chi vive nella legalità e di chi, invece, risulta essere un deviante per la collettività.
Giovanna Magri a Verona si è cimentata in un progetto che mette in dialogo la fotografia e la parola e che vede, nella rappresentazione del proprio volto, del proprio 'ritratto riscritto', un'occasione di reinvenzione e di palingenesi della propria identità, la quale, come un'araba fenice, può sempre rinascere.
Eric Oberdorff ha lavorato investigando il rapporto del corpo con lo spazio che lo reclude. Una sorta di presa di possesso, attraverso gli scatti, di uno spazio vitale più grande delle anguste pareti di un luogo di detenzione. I corpi divengono un paesaggio e, oltre l'orto concluso della costrizione e del proprio vissuto, aprono nuovi orizzonti.
Klavdij Slubanda oltre venti anni gira il mondo cercando di stabilire un dialogo artistico con minori che si trovano in una situazione extra-ordinaria, come può essere quella di un carcere, offrendo aloro un mezzo espressivo: la macchina fotografica. Un medium che li mette in condizione di guardare, attraverso un obiettivo, spazi,oggetti, persone che fanno parte del loro quotidiano e che, in quanto isolati dal tutto, assumono una bellezza e dei significati inaspettati.
Le immagini in mostra sono in dialogo tra di loro e con il visitatore, cercando di stabilire con esso una sorta d'intimità. Registrando luoghi, sguardi, strumenti, ma anche sensazioni emotive, queste fotografie sono sguardi su una quotidianità in spazi altrimenti preclusi alla maggior parte di noi.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte:

http://www.agendavenezia.org/it/evento-35008.htm