domenica 24 gennaio 2016

DAL 25 AL 31 GENNAIO 2016 - VENEZIA GRATIS - VENICE FOR FREE

25 GENNAIO 2016



IMPROVVISAZIONI MANIFESTE
DAL 21/01/2016 AL 30/01/2016
     
Progetti immaginari per l’identità visiva
dell’evento Glasstress Gotika 2015
Venice Projects / Fenice Gallery
a cura di Paola Fortuna
Corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav
una collaborazione tra
Università Iuav di Venezia e Fondazione Berengo
Con il pretesto di un concorso immaginario, sessanta studenti del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav si sono cimentati nella reinterpretazione dell’identità di Glasstress 2015 Gotika, realizzando, attraverso la sperimentazione visiva, manifesti mirati a sottolineare la centralità del progetto di comunicazione nell’ambito dell’arte contemporanea.
Il tema è stato affrontato all’interno del Laboratorio di Fondamenti del Design della Comunicazione tenuto dalla visual designer Paola Fortuna.
I progetti immaginari esposti in mostra raccontano la collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia e la Fondazione Berengo.
La mostra, curata da Paola Fortuna, verrà inaugurata il 20 gennaio 2016 alle ore 18 presso la galleria Venice Projects / Fenice Gallery.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35932.htm









In Memoriam Aktion T4: lo sterminio dei disabili
dal 14/01/2016 al 07/02/2016
Progetto espositivo a cura di Silvia Bettanin, Elena Cadamuro, Marco Donadon, Davide Falcon, Paolo Riccardo Oliva, Andrea Rizzi, Maria Tumiotto
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca’ Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell’iniziativa sarà la mostra 'In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili' che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L’esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.
L’impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all’interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. ‘L’impegno degli studenti è stato per me la scoperta ‘collaterale’ più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto’.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull’olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini 'Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute' – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35873.htm








Disagi. Immagini dal Manicomio di San Servolo
dal 23/12/2015 al 07/02/2016
          

La mostra presenta fotografie dei primi anni del Novecento (probabilmente 1905) tratte da un album “celebrativo” realizzato alla fine della gestione del Manicomio di San Servolo da parte dei frati dell’ordine di S. Giovanni di Dio detti “Fatebenefratelli” e alla conclusione dei lavori di restauro, di adeguamento e ampliamento fatti in quel periodo.
Alcune immagini della mostra riproducono spazi ampi, i padiglioni dei pazienti, le camerate, i cortili e i campi coltivati della colonia agricola, i gabinetti medici tutti puliti e ordinati e svelano il dispositivo disciplinare di esclusione e reclusione allora ampiamente in atto. Una seconda serie di fotografie è di carattere più propriamente manicomiale: la ricerca dello stigma della pazzia attraverso la fisiognomica. Si tratta di fotografie, tratte da un album comparativo, scattate al momento del ricovero (ammalati) e al momento della dimissione (guariti) con riportata la diagnosi e le date di entrata ed uscita.
Con questo album, probabilmente unico nel suo genere, la fotografia psichiatrica ricercando il riflesso della malattia mentale nel corpo del malato crea nel contempo una sorta di catalogo della pazzia ma anche di fatto un catalogo dei canoni della normalità.
La mostra si svolge in occasione della firma della convenzione tra Ulss 12 Veneziana e San Servolo – Servizi Metropolitani di Venezia per la valorizzazione coordinata dei rispettivi patrimoni storico artistici e archivistici
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
San Servolo Servizi (Visita sito)
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35807.htm








“EVOLUTIO VISIO” Sulle orme di Gabriele Basilico
dal 15/01/2016 al 30/01/2016
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
(Italo Calvino)
Ca’ Tron ospita la mostra di fotografie di Giovanni Cecchinato “Evolutio visio. Sulle orme di Gabriele Basilico”.
Le fotografie in mostra si riferiscono esplicitamente a precedenti serie fotografiche, dedicate alla terraferma veneziana, realizzate da Gabriele Basilico in tre momenti diversi: nel 1996, in occasione del progetto con Stefano Boeri per la Bennale di Architettura Sezioni del paesaggio italiano; nel 1997, con Paolo Costantini, in vista della collettiva Venezia-Marghera; nel 2001, con Riccardo Caldura, in occasione della collettiva TerraFerma, mostra di apertura del Centro Culturale Candiani.
Il progetto “Evolutio Visio”, itinerante, è stato esposto al centro cultuarle Candiani di Mestre e sarà in mostra alla Galleria Biffi Arte di Piacenza.
“Il lavoro di Giovanni Cecchinato comincia dal ripercorrere lo sguardo e le particolari angolazioni urbane di un altro grande fotografo per cogliere la città non come condizione statica, cristallografica, ma quale condizione urbana soggetta a mutamenti e trasformazioni. Che avvengono nello spazio e nel tempo: quello intercorso fra la campagna fotografica di Gabriele Basilico del 2001, e la campagna attuale del fotografo mestrino. Cecchinato mette in scena una sorta di ideale reenactment, non limitandosi però a ‘rifare’, ma assumendosi il compito anche di reinterpretare nuovamente l’evolversi di questa città.”
(Riccardo Caldura)
dettagli
Biglietto: entrata libera
approfondimenti
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35869.htm








26 GENNAIO 2016


DALLA CAMERA OSCURA -Il Ghetto di Vilnius
dal 26/01/2016 al 03/04/2016               

Il Ghetto di Vilnius Quando nel 1941 Vilnius (Lituania) fu conquistata dai tedeschi, nella città vecchia vennero costruiti due ghetti per contenere la numerosa comunità ebraica residente. Gli abitanti del ghetto più piccolo furono uccisi o deportati già nell'inverno del 1941; il secondo ghetto - più grande - sopravvisse fino al 1943. Il primo settembre di quell'anno i residenti cercarono di ribellarsi all'oppressione nazista; il fallimento di questa ribellione portò alla distruzione dello stesso ghetto. La popolazione ebraica lituana prima della seconda guerra mondiale ammontava a circa 220.000 persone. Durante l'invasione tedesca del giugno 1941, 206.800 ebrei furono uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori lituani.
Da questa gravità indicibile, ecco il lavoro in bianco e nero di John Batho (pioniere della fotografia a colori) da lui realizzato a Vilnius nel 1998 sul luogo del Ghetto. Le fotografie sono negativi stampati dove il Ghetto è deserto, in stato di reliquia. Si intravede una carrozzina, le cassette della posta, le tracce della vita come era. Il silenzio, la luce, la luce bianca ci fanno sentire il soffio della gente assente e la luce infinita brilla ancora sul luogo. Solo la fotografia, tornando alla matrice del negativo, ha potuto materializzare questa luce che John Batho ha visto nel Ghetto di Vilnius.
Con e nella stessa idea di luce, John Batho fotografa in PRÉSENTS & ABSENTS (1998) il passaggio delle persone di fronte ad una cabina della camera oscura. (Le persone sono posizionate di fronte ad una cabina della camera oscura, attrezzata di un vetro grande, coperto dal vapore. I modelli sono passanti, anonimi visitatori del Centro d’Arte Contemporanea della città. Questo dispositivo produce una silhouette, una sagoma, una forma fugace come appena abbozzata. […]La precisione della presa di vista, rende tangibile la presenza e la materia sullo schermo di vetro, e tutti i dettagli del velo di vapore.) Come dice John Batho stesso: dietro un vetro annebbiato, le persone posano su un fondo bianco. Le loro sagome si sospendono nel passaggio fra opaco e trasparente. Loro compaiono come convocate dopo un tempo lontano. Le silhouettes, per la loro presenza tenuta, a meta cancellata, incarnano una identità alle volte individuale e universale.
Con questo lavoro magistrale John Batho evoca dall’assenza, la presenza di un segno sempre indelebile nonostante i passaggi della vita.
Nel Campo del Ghetto Nuovo è presente dal 25 aprile 1980 “Il Monumento dell’Olocausto”, opera dell’artista lituano Arbit Blatas. Sempre dello stesso artista - nel Ghetto veneziano - è presente dal 19 settembre 1993 l’opera “L’ultimo treno”. a cura di Živa Kraus
John Batho è nato in Normandia nel 1939. Dal 1961 si è dedicato alla fotografia ed ha esposto le sue opere in alcuni dei più importanti musei e gallerie del mondo. Ikona Photo Gallery ha presentato John Batho con una prima mostra a Venezia nel 1983 (“La couleur et son lieu: Deauville, Venise, Burano”) e con una mostra antologica (“John Batho. Il colore e il suo luogo”) nel 1987 al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari a Firenze. Presso i Magazzini del Sale, nel 1997, è stata proposta una personale intitolata “Venezia Vedute” e, nel 2006, la mostra: “Plages de couleurs”. Ikona Venezia nel 2007 ha presentato nuovamente “Venezia Vedute” nella sua sede in Campo del Ghetto Nuovo, e ancora ha dedicato spazio a quest’opera di Batho nell’ultima mostra 'Venezia Immagine - fotografie di John Batho e Franco Fontana.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35979.htm









IMPROVVISAZIONI MANIFESTE
DAL 21/01/2016 AL 30/01/2016
     
Progetti immaginari per l’identità visiva
dell’evento Glasstress Gotika 2015
Venice Projects / Fenice Gallery
a cura di Paola Fortuna
Corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav
una collaborazione tra
Università Iuav di Venezia e Fondazione Berengo
Con il pretesto di un concorso immaginario, sessanta studenti del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav si sono cimentati nella reinterpretazione dell’identità di Glasstress 2015 Gotika, realizzando, attraverso la sperimentazione visiva, manifesti mirati a sottolineare la centralità del progetto di comunicazione nell’ambito dell’arte contemporanea.
Il tema è stato affrontato all’interno del Laboratorio di Fondamenti del Design della Comunicazione tenuto dalla visual designer Paola Fortuna.
I progetti immaginari esposti in mostra raccontano la collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia e la Fondazione Berengo.
La mostra, curata da Paola Fortuna, verrà inaugurata il 20 gennaio 2016 alle ore 18 presso la galleria Venice Projects / Fenice Gallery.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35932.htm









In Memoriam Aktion T4: lo sterminio dei disabili
dal 14/01/2016 al 07/02/2016
Progetto espositivo a cura di Silvia Bettanin, Elena Cadamuro, Marco Donadon, Davide Falcon, Paolo Riccardo Oliva, Andrea Rizzi, Maria Tumiotto
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca’ Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell’iniziativa sarà la mostra 'In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili' che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L’esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.
L’impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all’interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. ‘L’impegno degli studenti è stato per me la scoperta ‘collaterale’ più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto’.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull’olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini 'Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute' – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35873.htm








Disagi. Immagini dal Manicomio di San Servolo
dal 23/12/2015 al 07/02/2016
          

La mostra presenta fotografie dei primi anni del Novecento (probabilmente 1905) tratte da un album “celebrativo” realizzato alla fine della gestione del Manicomio di San Servolo da parte dei frati dell’ordine di S. Giovanni di Dio detti “Fatebenefratelli” e alla conclusione dei lavori di restauro, di adeguamento e ampliamento fatti in quel periodo.
Alcune immagini della mostra riproducono spazi ampi, i padiglioni dei pazienti, le camerate, i cortili e i campi coltivati della colonia agricola, i gabinetti medici tutti puliti e ordinati e svelano il dispositivo disciplinare di esclusione e reclusione allora ampiamente in atto. Una seconda serie di fotografie è di carattere più propriamente manicomiale: la ricerca dello stigma della pazzia attraverso la fisiognomica. Si tratta di fotografie, tratte da un album comparativo, scattate al momento del ricovero (ammalati) e al momento della dimissione (guariti) con riportata la diagnosi e le date di entrata ed uscita.
Con questo album, probabilmente unico nel suo genere, la fotografia psichiatrica ricercando il riflesso della malattia mentale nel corpo del malato crea nel contempo una sorta di catalogo della pazzia ma anche di fatto un catalogo dei canoni della normalità.
La mostra si svolge in occasione della firma della convenzione tra Ulss 12 Veneziana e San Servolo – Servizi Metropolitani di Venezia per la valorizzazione coordinata dei rispettivi patrimoni storico artistici e archivistici
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
San Servolo Servizi (Visita sito)
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35807.htm








“EVOLUTIO VISIO” Sulle orme di Gabriele Basilico
dal 15/01/2016 al 30/01/2016
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
(Italo Calvino)
Ca’ Tron ospita la mostra di fotografie di Giovanni Cecchinato “Evolutio visio. Sulle orme di Gabriele Basilico”.
Le fotografie in mostra si riferiscono esplicitamente a precedenti serie fotografiche, dedicate alla terraferma veneziana, realizzate da Gabriele Basilico in tre momenti diversi: nel 1996, in occasione del progetto con Stefano Boeri per la Bennale di Architettura Sezioni del paesaggio italiano; nel 1997, con Paolo Costantini, in vista della collettiva Venezia-Marghera; nel 2001, con Riccardo Caldura, in occasione della collettiva TerraFerma, mostra di apertura del Centro Culturale Candiani.
Il progetto “Evolutio Visio”, itinerante, è stato esposto al centro cultuarle Candiani di Mestre e sarà in mostra alla Galleria Biffi Arte di Piacenza.
“Il lavoro di Giovanni Cecchinato comincia dal ripercorrere lo sguardo e le particolari angolazioni urbane di un altro grande fotografo per cogliere la città non come condizione statica, cristallografica, ma quale condizione urbana soggetta a mutamenti e trasformazioni. Che avvengono nello spazio e nel tempo: quello intercorso fra la campagna fotografica di Gabriele Basilico del 2001, e la campagna attuale del fotografo mestrino. Cecchinato mette in scena una sorta di ideale reenactment, non limitandosi però a ‘rifare’, ma assumendosi il compito anche di reinterpretare nuovamente l’evolversi di questa città.”
(Riccardo Caldura)
dettagli
Biglietto: entrata libera
approfondimenti
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35869.htm











27 GENNAIO 2016

DALLA CAMERA OSCURA -Il Ghetto di Vilnius
dal 26/01/2016 al 03/04/2016               

Il Ghetto di Vilnius Quando nel 1941 Vilnius (Lituania) fu conquistata dai tedeschi, nella città vecchia vennero costruiti due ghetti per contenere la numerosa comunità ebraica residente. Gli abitanti del ghetto più piccolo furono uccisi o deportati già nell'inverno del 1941; il secondo ghetto - più grande - sopravvisse fino al 1943. Il primo settembre di quell'anno i residenti cercarono di ribellarsi all'oppressione nazista; il fallimento di questa ribellione portò alla distruzione dello stesso ghetto. La popolazione ebraica lituana prima della seconda guerra mondiale ammontava a circa 220.000 persone. Durante l'invasione tedesca del giugno 1941, 206.800 ebrei furono uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori lituani.
Da questa gravità indicibile, ecco il lavoro in bianco e nero di John Batho (pioniere della fotografia a colori) da lui realizzato a Vilnius nel 1998 sul luogo del Ghetto. Le fotografie sono negativi stampati dove il Ghetto è deserto, in stato di reliquia. Si intravede una carrozzina, le cassette della posta, le tracce della vita come era. Il silenzio, la luce, la luce bianca ci fanno sentire il soffio della gente assente e la luce infinita brilla ancora sul luogo. Solo la fotografia, tornando alla matrice del negativo, ha potuto materializzare questa luce che John Batho ha visto nel Ghetto di Vilnius.
Con e nella stessa idea di luce, John Batho fotografa in PRÉSENTS & ABSENTS (1998) il passaggio delle persone di fronte ad una cabina della camera oscura. (Le persone sono posizionate di fronte ad una cabina della camera oscura, attrezzata di un vetro grande, coperto dal vapore. I modelli sono passanti, anonimi visitatori del Centro d’Arte Contemporanea della città. Questo dispositivo produce una silhouette, una sagoma, una forma fugace come appena abbozzata. […]La precisione della presa di vista, rende tangibile la presenza e la materia sullo schermo di vetro, e tutti i dettagli del velo di vapore.) Come dice John Batho stesso: dietro un vetro annebbiato, le persone posano su un fondo bianco. Le loro sagome si sospendono nel passaggio fra opaco e trasparente. Loro compaiono come convocate dopo un tempo lontano. Le silhouettes, per la loro presenza tenuta, a meta cancellata, incarnano una identità alle volte individuale e universale.
Con questo lavoro magistrale John Batho evoca dall’assenza, la presenza di un segno sempre indelebile nonostante i passaggi della vita.
Nel Campo del Ghetto Nuovo è presente dal 25 aprile 1980 “Il Monumento dell’Olocausto”, opera dell’artista lituano Arbit Blatas. Sempre dello stesso artista - nel Ghetto veneziano - è presente dal 19 settembre 1993 l’opera “L’ultimo treno”. a cura di Živa Kraus
John Batho è nato in Normandia nel 1939. Dal 1961 si è dedicato alla fotografia ed ha esposto le sue opere in alcuni dei più importanti musei e gallerie del mondo. Ikona Photo Gallery ha presentato John Batho con una prima mostra a Venezia nel 1983 (“La couleur et son lieu: Deauville, Venise, Burano”) e con una mostra antologica (“John Batho. Il colore e il suo luogo”) nel 1987 al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari a Firenze. Presso i Magazzini del Sale, nel 1997, è stata proposta una personale intitolata “Venezia Vedute” e, nel 2006, la mostra: “Plages de couleurs”. Ikona Venezia nel 2007 ha presentato nuovamente “Venezia Vedute” nella sua sede in Campo del Ghetto Nuovo, e ancora ha dedicato spazio a quest’opera di Batho nell’ultima mostra 'Venezia Immagine - fotografie di John Batho e Franco Fontana.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35979.htm







IMPROVVISAZIONI MANIFESTE
DAL 21/01/2016 AL 30/01/2016
     
Progetti immaginari per l’identità visiva
dell’evento Glasstress Gotika 2015
Venice Projects / Fenice Gallery
a cura di Paola Fortuna
Corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav
una collaborazione tra
Università Iuav di Venezia e Fondazione Berengo
Con il pretesto di un concorso immaginario, sessanta studenti del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav si sono cimentati nella reinterpretazione dell’identità di Glasstress 2015 Gotika, realizzando, attraverso la sperimentazione visiva, manifesti mirati a sottolineare la centralità del progetto di comunicazione nell’ambito dell’arte contemporanea.
Il tema è stato affrontato all’interno del Laboratorio di Fondamenti del Design della Comunicazione tenuto dalla visual designer Paola Fortuna.
I progetti immaginari esposti in mostra raccontano la collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia e la Fondazione Berengo.
La mostra, curata da Paola Fortuna, verrà inaugurata il 20 gennaio 2016 alle ore 18 presso la galleria Venice Projects / Fenice Gallery.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35932.htm









In Memoriam Aktion T4: lo sterminio dei disabili
dal 14/01/2016 al 07/02/2016
Progetto espositivo a cura di Silvia Bettanin, Elena Cadamuro, Marco Donadon, Davide Falcon, Paolo Riccardo Oliva, Andrea Rizzi, Maria Tumiotto
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca’ Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell’iniziativa sarà la mostra 'In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili' che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L’esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.
L’impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all’interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. ‘L’impegno degli studenti è stato per me la scoperta ‘collaterale’ più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto’.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull’olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini 'Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute' – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35873.htm








Disagi. Immagini dal Manicomio di San Servolo
dal 23/12/2015 al 07/02/2016
          

La mostra presenta fotografie dei primi anni del Novecento (probabilmente 1905) tratte da un album “celebrativo” realizzato alla fine della gestione del Manicomio di San Servolo da parte dei frati dell’ordine di S. Giovanni di Dio detti “Fatebenefratelli” e alla conclusione dei lavori di restauro, di adeguamento e ampliamento fatti in quel periodo.
Alcune immagini della mostra riproducono spazi ampi, i padiglioni dei pazienti, le camerate, i cortili e i campi coltivati della colonia agricola, i gabinetti medici tutti puliti e ordinati e svelano il dispositivo disciplinare di esclusione e reclusione allora ampiamente in atto. Una seconda serie di fotografie è di carattere più propriamente manicomiale: la ricerca dello stigma della pazzia attraverso la fisiognomica. Si tratta di fotografie, tratte da un album comparativo, scattate al momento del ricovero (ammalati) e al momento della dimissione (guariti) con riportata la diagnosi e le date di entrata ed uscita.
Con questo album, probabilmente unico nel suo genere, la fotografia psichiatrica ricercando il riflesso della malattia mentale nel corpo del malato crea nel contempo una sorta di catalogo della pazzia ma anche di fatto un catalogo dei canoni della normalità.
La mostra si svolge in occasione della firma della convenzione tra Ulss 12 Veneziana e San Servolo – Servizi Metropolitani di Venezia per la valorizzazione coordinata dei rispettivi patrimoni storico artistici e archivistici
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
San Servolo Servizi (Visita sito)
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35807.htm









“EVOLUTIO VISIO” Sulle orme di Gabriele Basilico
dal 15/01/2016 al 30/01/2016
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
(Italo Calvino)
Ca’ Tron ospita la mostra di fotografie di Giovanni Cecchinato “Evolutio visio. Sulle orme di Gabriele Basilico”.
Le fotografie in mostra si riferiscono esplicitamente a precedenti serie fotografiche, dedicate alla terraferma veneziana, realizzate da Gabriele Basilico in tre momenti diversi: nel 1996, in occasione del progetto con Stefano Boeri per la Bennale di Architettura Sezioni del paesaggio italiano; nel 1997, con Paolo Costantini, in vista della collettiva Venezia-Marghera; nel 2001, con Riccardo Caldura, in occasione della collettiva TerraFerma, mostra di apertura del Centro Culturale Candiani.
Il progetto “Evolutio Visio”, itinerante, è stato esposto al centro cultuarle Candiani di Mestre e sarà in mostra alla Galleria Biffi Arte di Piacenza.
“Il lavoro di Giovanni Cecchinato comincia dal ripercorrere lo sguardo e le particolari angolazioni urbane di un altro grande fotografo per cogliere la città non come condizione statica, cristallografica, ma quale condizione urbana soggetta a mutamenti e trasformazioni. Che avvengono nello spazio e nel tempo: quello intercorso fra la campagna fotografica di Gabriele Basilico del 2001, e la campagna attuale del fotografo mestrino. Cecchinato mette in scena una sorta di ideale reenactment, non limitandosi però a ‘rifare’, ma assumendosi il compito anche di reinterpretare nuovamente l’evolversi di questa città.”
(Riccardo Caldura)
dettagli
Biglietto: entrata libera
approfondimenti
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35869.htm











28 GENNAIO 2016


DALLA CAMERA OSCURA -Il Ghetto di Vilnius
dal 26/01/2016 al 03/04/2016               

Il Ghetto di Vilnius Quando nel 1941 Vilnius (Lituania) fu conquistata dai tedeschi, nella città vecchia vennero costruiti due ghetti per contenere la numerosa comunità ebraica residente. Gli abitanti del ghetto più piccolo furono uccisi o deportati già nell'inverno del 1941; il secondo ghetto - più grande - sopravvisse fino al 1943. Il primo settembre di quell'anno i residenti cercarono di ribellarsi all'oppressione nazista; il fallimento di questa ribellione portò alla distruzione dello stesso ghetto. La popolazione ebraica lituana prima della seconda guerra mondiale ammontava a circa 220.000 persone. Durante l'invasione tedesca del giugno 1941, 206.800 ebrei furono uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori lituani.
Da questa gravità indicibile, ecco il lavoro in bianco e nero di John Batho (pioniere della fotografia a colori) da lui realizzato a Vilnius nel 1998 sul luogo del Ghetto. Le fotografie sono negativi stampati dove il Ghetto è deserto, in stato di reliquia. Si intravede una carrozzina, le cassette della posta, le tracce della vita come era. Il silenzio, la luce, la luce bianca ci fanno sentire il soffio della gente assente e la luce infinita brilla ancora sul luogo. Solo la fotografia, tornando alla matrice del negativo, ha potuto materializzare questa luce che John Batho ha visto nel Ghetto di Vilnius.
Con e nella stessa idea di luce, John Batho fotografa in PRÉSENTS & ABSENTS (1998) il passaggio delle persone di fronte ad una cabina della camera oscura. (Le persone sono posizionate di fronte ad una cabina della camera oscura, attrezzata di un vetro grande, coperto dal vapore. I modelli sono passanti, anonimi visitatori del Centro d’Arte Contemporanea della città. Questo dispositivo produce una silhouette, una sagoma, una forma fugace come appena abbozzata. […]La precisione della presa di vista, rende tangibile la presenza e la materia sullo schermo di vetro, e tutti i dettagli del velo di vapore.) Come dice John Batho stesso: dietro un vetro annebbiato, le persone posano su un fondo bianco. Le loro sagome si sospendono nel passaggio fra opaco e trasparente. Loro compaiono come convocate dopo un tempo lontano. Le silhouettes, per la loro presenza tenuta, a meta cancellata, incarnano una identità alle volte individuale e universale.
Con questo lavoro magistrale John Batho evoca dall’assenza, la presenza di un segno sempre indelebile nonostante i passaggi della vita.
Nel Campo del Ghetto Nuovo è presente dal 25 aprile 1980 “Il Monumento dell’Olocausto”, opera dell’artista lituano Arbit Blatas. Sempre dello stesso artista - nel Ghetto veneziano - è presente dal 19 settembre 1993 l’opera “L’ultimo treno”. a cura di Živa Kraus
John Batho è nato in Normandia nel 1939. Dal 1961 si è dedicato alla fotografia ed ha esposto le sue opere in alcuni dei più importanti musei e gallerie del mondo. Ikona Photo Gallery ha presentato John Batho con una prima mostra a Venezia nel 1983 (“La couleur et son lieu: Deauville, Venise, Burano”) e con una mostra antologica (“John Batho. Il colore e il suo luogo”) nel 1987 al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari a Firenze. Presso i Magazzini del Sale, nel 1997, è stata proposta una personale intitolata “Venezia Vedute” e, nel 2006, la mostra: “Plages de couleurs”. Ikona Venezia nel 2007 ha presentato nuovamente “Venezia Vedute” nella sua sede in Campo del Ghetto Nuovo, e ancora ha dedicato spazio a quest’opera di Batho nell’ultima mostra 'Venezia Immagine - fotografie di John Batho e Franco Fontana.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35979.htm








IMPROVVISAZIONI MANIFESTE
DAL 21/01/2016 AL 30/01/2016
     
Progetti immaginari per l’identità visiva
dell’evento Glasstress Gotika 2015
Venice Projects / Fenice Gallery
a cura di Paola Fortuna
Corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav
una collaborazione tra
Università Iuav di Venezia e Fondazione Berengo
Con il pretesto di un concorso immaginario, sessanta studenti del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav si sono cimentati nella reinterpretazione dell’identità di Glasstress 2015 Gotika, realizzando, attraverso la sperimentazione visiva, manifesti mirati a sottolineare la centralità del progetto di comunicazione nell’ambito dell’arte contemporanea.
Il tema è stato affrontato all’interno del Laboratorio di Fondamenti del Design della Comunicazione tenuto dalla visual designer Paola Fortuna.
I progetti immaginari esposti in mostra raccontano la collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia e la Fondazione Berengo.
La mostra, curata da Paola Fortuna, verrà inaugurata il 20 gennaio 2016 alle ore 18 presso la galleria Venice Projects / Fenice Gallery.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35932.htm









In Memoriam Aktion T4: lo sterminio dei disabili
dal 14/01/2016 al 07/02/2016
Progetto espositivo a cura di Silvia Bettanin, Elena Cadamuro, Marco Donadon, Davide Falcon, Paolo Riccardo Oliva, Andrea Rizzi, Maria Tumiotto
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca’ Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell’iniziativa sarà la mostra 'In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili' che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L’esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.
L’impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all’interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. ‘L’impegno degli studenti è stato per me la scoperta ‘collaterale’ più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto’.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull’olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini 'Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute' – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35873.htm








Disagi. Immagini dal Manicomio di San Servolo
dal 23/12/2015 al 07/02/2016
          

La mostra presenta fotografie dei primi anni del Novecento (probabilmente 1905) tratte da un album “celebrativo” realizzato alla fine della gestione del Manicomio di San Servolo da parte dei frati dell’ordine di S. Giovanni di Dio detti “Fatebenefratelli” e alla conclusione dei lavori di restauro, di adeguamento e ampliamento fatti in quel periodo.
Alcune immagini della mostra riproducono spazi ampi, i padiglioni dei pazienti, le camerate, i cortili e i campi coltivati della colonia agricola, i gabinetti medici tutti puliti e ordinati e svelano il dispositivo disciplinare di esclusione e reclusione allora ampiamente in atto. Una seconda serie di fotografie è di carattere più propriamente manicomiale: la ricerca dello stigma della pazzia attraverso la fisiognomica. Si tratta di fotografie, tratte da un album comparativo, scattate al momento del ricovero (ammalati) e al momento della dimissione (guariti) con riportata la diagnosi e le date di entrata ed uscita.
Con questo album, probabilmente unico nel suo genere, la fotografia psichiatrica ricercando il riflesso della malattia mentale nel corpo del malato crea nel contempo una sorta di catalogo della pazzia ma anche di fatto un catalogo dei canoni della normalità.
La mostra si svolge in occasione della firma della convenzione tra Ulss 12 Veneziana e San Servolo – Servizi Metropolitani di Venezia per la valorizzazione coordinata dei rispettivi patrimoni storico artistici e archivistici
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
San Servolo Servizi (Visita sito)
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35807.htm








“EVOLUTIO VISIO” Sulle orme di Gabriele Basilico
dal 15/01/2016 al 30/01/2016
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
(Italo Calvino)
Ca’ Tron ospita la mostra di fotografie di Giovanni Cecchinato “Evolutio visio. Sulle orme di Gabriele Basilico”.
Le fotografie in mostra si riferiscono esplicitamente a precedenti serie fotografiche, dedicate alla terraferma veneziana, realizzate da Gabriele Basilico in tre momenti diversi: nel 1996, in occasione del progetto con Stefano Boeri per la Bennale di Architettura Sezioni del paesaggio italiano; nel 1997, con Paolo Costantini, in vista della collettiva Venezia-Marghera; nel 2001, con Riccardo Caldura, in occasione della collettiva TerraFerma, mostra di apertura del Centro Culturale Candiani.
Il progetto “Evolutio Visio”, itinerante, è stato esposto al centro cultuarle Candiani di Mestre e sarà in mostra alla Galleria Biffi Arte di Piacenza.
“Il lavoro di Giovanni Cecchinato comincia dal ripercorrere lo sguardo e le particolari angolazioni urbane di un altro grande fotografo per cogliere la città non come condizione statica, cristallografica, ma quale condizione urbana soggetta a mutamenti e trasformazioni. Che avvengono nello spazio e nel tempo: quello intercorso fra la campagna fotografica di Gabriele Basilico del 2001, e la campagna attuale del fotografo mestrino. Cecchinato mette in scena una sorta di ideale reenactment, non limitandosi però a ‘rifare’, ma assumendosi il compito anche di reinterpretare nuovamente l’evolversi di questa città.”
(Riccardo Caldura)
dettagli
Biglietto: entrata libera
approfondimenti
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35869.htm











29 GENNAIO 2016


DALLA CAMERA OSCURA -Il Ghetto di Vilnius
dal 26/01/2016 al 03/04/2016               

Il Ghetto di Vilnius Quando nel 1941 Vilnius (Lituania) fu conquistata dai tedeschi, nella città vecchia vennero costruiti due ghetti per contenere la numerosa comunità ebraica residente. Gli abitanti del ghetto più piccolo furono uccisi o deportati già nell'inverno del 1941; il secondo ghetto - più grande - sopravvisse fino al 1943. Il primo settembre di quell'anno i residenti cercarono di ribellarsi all'oppressione nazista; il fallimento di questa ribellione portò alla distruzione dello stesso ghetto. La popolazione ebraica lituana prima della seconda guerra mondiale ammontava a circa 220.000 persone. Durante l'invasione tedesca del giugno 1941, 206.800 ebrei furono uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori lituani.
Da questa gravità indicibile, ecco il lavoro in bianco e nero di John Batho (pioniere della fotografia a colori) da lui realizzato a Vilnius nel 1998 sul luogo del Ghetto. Le fotografie sono negativi stampati dove il Ghetto è deserto, in stato di reliquia. Si intravede una carrozzina, le cassette della posta, le tracce della vita come era. Il silenzio, la luce, la luce bianca ci fanno sentire il soffio della gente assente e la luce infinita brilla ancora sul luogo. Solo la fotografia, tornando alla matrice del negativo, ha potuto materializzare questa luce che John Batho ha visto nel Ghetto di Vilnius.
Con e nella stessa idea di luce, John Batho fotografa in PRÉSENTS & ABSENTS (1998) il passaggio delle persone di fronte ad una cabina della camera oscura. (Le persone sono posizionate di fronte ad una cabina della camera oscura, attrezzata di un vetro grande, coperto dal vapore. I modelli sono passanti, anonimi visitatori del Centro d’Arte Contemporanea della città. Questo dispositivo produce una silhouette, una sagoma, una forma fugace come appena abbozzata. […]La precisione della presa di vista, rende tangibile la presenza e la materia sullo schermo di vetro, e tutti i dettagli del velo di vapore.) Come dice John Batho stesso: dietro un vetro annebbiato, le persone posano su un fondo bianco. Le loro sagome si sospendono nel passaggio fra opaco e trasparente. Loro compaiono come convocate dopo un tempo lontano. Le silhouettes, per la loro presenza tenuta, a meta cancellata, incarnano una identità alle volte individuale e universale.
Con questo lavoro magistrale John Batho evoca dall’assenza, la presenza di un segno sempre indelebile nonostante i passaggi della vita.
Nel Campo del Ghetto Nuovo è presente dal 25 aprile 1980 “Il Monumento dell’Olocausto”, opera dell’artista lituano Arbit Blatas. Sempre dello stesso artista - nel Ghetto veneziano - è presente dal 19 settembre 1993 l’opera “L’ultimo treno”. a cura di Živa Kraus
John Batho è nato in Normandia nel 1939. Dal 1961 si è dedicato alla fotografia ed ha esposto le sue opere in alcuni dei più importanti musei e gallerie del mondo. Ikona Photo Gallery ha presentato John Batho con una prima mostra a Venezia nel 1983 (“La couleur et son lieu: Deauville, Venise, Burano”) e con una mostra antologica (“John Batho. Il colore e il suo luogo”) nel 1987 al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari a Firenze. Presso i Magazzini del Sale, nel 1997, è stata proposta una personale intitolata “Venezia Vedute” e, nel 2006, la mostra: “Plages de couleurs”. Ikona Venezia nel 2007 ha presentato nuovamente “Venezia Vedute” nella sua sede in Campo del Ghetto Nuovo, e ancora ha dedicato spazio a quest’opera di Batho nell’ultima mostra 'Venezia Immagine - fotografie di John Batho e Franco Fontana.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35979.htm









IMPROVVISAZIONI MANIFESTE
DAL 21/01/2016 AL 30/01/2016
     
Progetti immaginari per l’identità visiva
dell’evento Glasstress Gotika 2015
Venice Projects / Fenice Gallery
a cura di Paola Fortuna
Corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav
una collaborazione tra
Università Iuav di Venezia e Fondazione Berengo
Con il pretesto di un concorso immaginario, sessanta studenti del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav si sono cimentati nella reinterpretazione dell’identità di Glasstress 2015 Gotika, realizzando, attraverso la sperimentazione visiva, manifesti mirati a sottolineare la centralità del progetto di comunicazione nell’ambito dell’arte contemporanea.
Il tema è stato affrontato all’interno del Laboratorio di Fondamenti del Design della Comunicazione tenuto dalla visual designer Paola Fortuna.
I progetti immaginari esposti in mostra raccontano la collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia e la Fondazione Berengo.
La mostra, curata da Paola Fortuna, verrà inaugurata il 20 gennaio 2016 alle ore 18 presso la galleria Venice Projects / Fenice Gallery.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35932.htm









In Memoriam Aktion T4: lo sterminio dei disabili
dal 14/01/2016 al 07/02/2016
Progetto espositivo a cura di Silvia Bettanin, Elena Cadamuro, Marco Donadon, Davide Falcon, Paolo Riccardo Oliva, Andrea Rizzi, Maria Tumiotto
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca’ Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell’iniziativa sarà la mostra 'In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili' che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L’esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.
L’impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all’interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. ‘L’impegno degli studenti è stato per me la scoperta ‘collaterale’ più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto’.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull’olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini 'Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute' – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35873.htm








Disagi. Immagini dal Manicomio di San Servolo
dal 23/12/2015 al 07/02/2016
          

La mostra presenta fotografie dei primi anni del Novecento (probabilmente 1905) tratte da un album “celebrativo” realizzato alla fine della gestione del Manicomio di San Servolo da parte dei frati dell’ordine di S. Giovanni di Dio detti “Fatebenefratelli” e alla conclusione dei lavori di restauro, di adeguamento e ampliamento fatti in quel periodo.
Alcune immagini della mostra riproducono spazi ampi, i padiglioni dei pazienti, le camerate, i cortili e i campi coltivati della colonia agricola, i gabinetti medici tutti puliti e ordinati e svelano il dispositivo disciplinare di esclusione e reclusione allora ampiamente in atto. Una seconda serie di fotografie è di carattere più propriamente manicomiale: la ricerca dello stigma della pazzia attraverso la fisiognomica. Si tratta di fotografie, tratte da un album comparativo, scattate al momento del ricovero (ammalati) e al momento della dimissione (guariti) con riportata la diagnosi e le date di entrata ed uscita.
Con questo album, probabilmente unico nel suo genere, la fotografia psichiatrica ricercando il riflesso della malattia mentale nel corpo del malato crea nel contempo una sorta di catalogo della pazzia ma anche di fatto un catalogo dei canoni della normalità.
La mostra si svolge in occasione della firma della convenzione tra Ulss 12 Veneziana e San Servolo – Servizi Metropolitani di Venezia per la valorizzazione coordinata dei rispettivi patrimoni storico artistici e archivistici
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
San Servolo Servizi (Visita sito)
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35807.htm








“EVOLUTIO VISIO” Sulle orme di Gabriele Basilico
dal 15/01/2016 al 30/01/2016
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
(Italo Calvino)
Ca’ Tron ospita la mostra di fotografie di Giovanni Cecchinato “Evolutio visio. Sulle orme di Gabriele Basilico”.
Le fotografie in mostra si riferiscono esplicitamente a precedenti serie fotografiche, dedicate alla terraferma veneziana, realizzate da Gabriele Basilico in tre momenti diversi: nel 1996, in occasione del progetto con Stefano Boeri per la Bennale di Architettura Sezioni del paesaggio italiano; nel 1997, con Paolo Costantini, in vista della collettiva Venezia-Marghera; nel 2001, con Riccardo Caldura, in occasione della collettiva TerraFerma, mostra di apertura del Centro Culturale Candiani.
Il progetto “Evolutio Visio”, itinerante, è stato esposto al centro cultuarle Candiani di Mestre e sarà in mostra alla Galleria Biffi Arte di Piacenza.
“Il lavoro di Giovanni Cecchinato comincia dal ripercorrere lo sguardo e le particolari angolazioni urbane di un altro grande fotografo per cogliere la città non come condizione statica, cristallografica, ma quale condizione urbana soggetta a mutamenti e trasformazioni. Che avvengono nello spazio e nel tempo: quello intercorso fra la campagna fotografica di Gabriele Basilico del 2001, e la campagna attuale del fotografo mestrino. Cecchinato mette in scena una sorta di ideale reenactment, non limitandosi però a ‘rifare’, ma assumendosi il compito anche di reinterpretare nuovamente l’evolversi di questa città.”
(Riccardo Caldura)
dettagli
Biglietto: entrata libera
approfondimenti
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35869.htm














30 GENNAIO 2016

IMPROVVISAZIONI MANIFESTE
DAL 21/01/2016 AL 30/01/2016
     
Progetti immaginari per l’identità visiva
dell’evento Glasstress Gotika 2015
Venice Projects / Fenice Gallery
a cura di Paola Fortuna
Corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav
una collaborazione tra
Università Iuav di Venezia e Fondazione Berengo
Con il pretesto di un concorso immaginario, sessanta studenti del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav si sono cimentati nella reinterpretazione dell’identità di Glasstress 2015 Gotika, realizzando, attraverso la sperimentazione visiva, manifesti mirati a sottolineare la centralità del progetto di comunicazione nell’ambito dell’arte contemporanea.
Il tema è stato affrontato all’interno del Laboratorio di Fondamenti del Design della Comunicazione tenuto dalla visual designer Paola Fortuna.
I progetti immaginari esposti in mostra raccontano la collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia e la Fondazione Berengo.
La mostra, curata da Paola Fortuna, verrà inaugurata il 20 gennaio 2016 alle ore 18 presso la galleria Venice Projects / Fenice Gallery.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35932.htm









In Memoriam Aktion T4: lo sterminio dei disabili
dal 14/01/2016 al 07/02/2016
Progetto espositivo a cura di Silvia Bettanin, Elena Cadamuro, Marco Donadon, Davide Falcon, Paolo Riccardo Oliva, Andrea Rizzi, Maria Tumiotto
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca’ Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell’iniziativa sarà la mostra 'In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili' che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L’esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.
L’impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all’interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. ‘L’impegno degli studenti è stato per me la scoperta ‘collaterale’ più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto’.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull’olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini 'Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute' – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35873.htm








Disagi. Immagini dal Manicomio di San Servolo
dal 23/12/2015 al 07/02/2016
          

La mostra presenta fotografie dei primi anni del Novecento (probabilmente 1905) tratte da un album “celebrativo” realizzato alla fine della gestione del Manicomio di San Servolo da parte dei frati dell’ordine di S. Giovanni di Dio detti “Fatebenefratelli” e alla conclusione dei lavori di restauro, di adeguamento e ampliamento fatti in quel periodo.
Alcune immagini della mostra riproducono spazi ampi, i padiglioni dei pazienti, le camerate, i cortili e i campi coltivati della colonia agricola, i gabinetti medici tutti puliti e ordinati e svelano il dispositivo disciplinare di esclusione e reclusione allora ampiamente in atto. Una seconda serie di fotografie è di carattere più propriamente manicomiale: la ricerca dello stigma della pazzia attraverso la fisiognomica. Si tratta di fotografie, tratte da un album comparativo, scattate al momento del ricovero (ammalati) e al momento della dimissione (guariti) con riportata la diagnosi e le date di entrata ed uscita.
Con questo album, probabilmente unico nel suo genere, la fotografia psichiatrica ricercando il riflesso della malattia mentale nel corpo del malato crea nel contempo una sorta di catalogo della pazzia ma anche di fatto un catalogo dei canoni della normalità.
La mostra si svolge in occasione della firma della convenzione tra Ulss 12 Veneziana e San Servolo – Servizi Metropolitani di Venezia per la valorizzazione coordinata dei rispettivi patrimoni storico artistici e archivistici
dettagli
Biglietto: entrata libera
organizzatori
San Servolo Servizi (Visita sito)
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35807.htm








“EVOLUTIO VISIO” Sulle orme di Gabriele Basilico
dal 15/01/2016 al 30/01/2016
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
(Italo Calvino)
Ca’ Tron ospita la mostra di fotografie di Giovanni Cecchinato “Evolutio visio. Sulle orme di Gabriele Basilico”.
Le fotografie in mostra si riferiscono esplicitamente a precedenti serie fotografiche, dedicate alla terraferma veneziana, realizzate da Gabriele Basilico in tre momenti diversi: nel 1996, in occasione del progetto con Stefano Boeri per la Bennale di Architettura Sezioni del paesaggio italiano; nel 1997, con Paolo Costantini, in vista della collettiva Venezia-Marghera; nel 2001, con Riccardo Caldura, in occasione della collettiva TerraFerma, mostra di apertura del Centro Culturale Candiani.
Il progetto “Evolutio Visio”, itinerante, è stato esposto al centro cultuarle Candiani di Mestre e sarà in mostra alla Galleria Biffi Arte di Piacenza.
“Il lavoro di Giovanni Cecchinato comincia dal ripercorrere lo sguardo e le particolari angolazioni urbane di un altro grande fotografo per cogliere la città non come condizione statica, cristallografica, ma quale condizione urbana soggetta a mutamenti e trasformazioni. Che avvengono nello spazio e nel tempo: quello intercorso fra la campagna fotografica di Gabriele Basilico del 2001, e la campagna attuale del fotografo mestrino. Cecchinato mette in scena una sorta di ideale reenactment, non limitandosi però a ‘rifare’, ma assumendosi il compito anche di reinterpretare nuovamente l’evolversi di questa città.”
(Riccardo Caldura)
dettagli
Biglietto: entrata libera
approfondimenti
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35869.htm














31 GENNAIO 2016


Il Volo dell'Angelo
dal 31/01/2016 al 31/01/2016

L’emozionante volo dell’Angelo del Carnevale apre ufficialmente i festeggiamenti del Carnevale in piazza San Marco.
Accolta nell’affollato parterre dai gruppi delle rievocazioni storiche in costume, scioglierà la tensione dello svolo nell’abbraccio del Doge e del pubblico, elettrizzato dallo spettacolo scenografico che celebra sempre, anche sui network nazionali e internazionali, il Carnevale di Venezia.
Come ormai da tradizione, sarà la Maria vincitrice del Carnevale 2015 Irene Rizzi a vestire i panni del nuovo Angelo dell’edizione 2016. Corteo del Doge a cura del C.E.R.S. – Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, con la partecipazione delle Ass. Internazionale per il Carnevale di Venezia, Ass. Amici del Carnevale di Venezia e il Gruppo Storico “Le Maschere di Mario del ’700 veneziano”.
Abito confezionato da dall’Atelier Stefano Nicolao
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Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35902.htm








DALLA CAMERA OSCURA -Il Ghetto di Vilnius
dal 26/01/2016 al 03/04/2016               

Il Ghetto di Vilnius Quando nel 1941 Vilnius (Lituania) fu conquistata dai tedeschi, nella città vecchia vennero costruiti due ghetti per contenere la numerosa comunità ebraica residente. Gli abitanti del ghetto più piccolo furono uccisi o deportati già nell'inverno del 1941; il secondo ghetto - più grande - sopravvisse fino al 1943. Il primo settembre di quell'anno i residenti cercarono di ribellarsi all'oppressione nazista; il fallimento di questa ribellione portò alla distruzione dello stesso ghetto. La popolazione ebraica lituana prima della seconda guerra mondiale ammontava a circa 220.000 persone. Durante l'invasione tedesca del giugno 1941, 206.800 ebrei furono uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori lituani.
Da questa gravità indicibile, ecco il lavoro in bianco e nero di John Batho (pioniere della fotografia a colori) da lui realizzato a Vilnius nel 1998 sul luogo del Ghetto. Le fotografie sono negativi stampati dove il Ghetto è deserto, in stato di reliquia. Si intravede una carrozzina, le cassette della posta, le tracce della vita come era. Il silenzio, la luce, la luce bianca ci fanno sentire il soffio della gente assente e la luce infinita brilla ancora sul luogo. Solo la fotografia, tornando alla matrice del negativo, ha potuto materializzare questa luce che John Batho ha visto nel Ghetto di Vilnius.
Con e nella stessa idea di luce, John Batho fotografa in PRÉSENTS & ABSENTS (1998) il passaggio delle persone di fronte ad una cabina della camera oscura. (Le persone sono posizionate di fronte ad una cabina della camera oscura, attrezzata di un vetro grande, coperto dal vapore. I modelli sono passanti, anonimi visitatori del Centro d’Arte Contemporanea della città. Questo dispositivo produce una silhouette, una sagoma, una forma fugace come appena abbozzata. […]La precisione della presa di vista, rende tangibile la presenza e la materia sullo schermo di vetro, e tutti i dettagli del velo di vapore.) Come dice John Batho stesso: dietro un vetro annebbiato, le persone posano su un fondo bianco. Le loro sagome si sospendono nel passaggio fra opaco e trasparente. Loro compaiono come convocate dopo un tempo lontano. Le silhouettes, per la loro presenza tenuta, a meta cancellata, incarnano una identità alle volte individuale e universale.
Con questo lavoro magistrale John Batho evoca dall’assenza, la presenza di un segno sempre indelebile nonostante i passaggi della vita.
Nel Campo del Ghetto Nuovo è presente dal 25 aprile 1980 “Il Monumento dell’Olocausto”, opera dell’artista lituano Arbit Blatas. Sempre dello stesso artista - nel Ghetto veneziano - è presente dal 19 settembre 1993 l’opera “L’ultimo treno”. a cura di Živa Kraus
John Batho è nato in Normandia nel 1939. Dal 1961 si è dedicato alla fotografia ed ha esposto le sue opere in alcuni dei più importanti musei e gallerie del mondo. Ikona Photo Gallery ha presentato John Batho con una prima mostra a Venezia nel 1983 (“La couleur et son lieu: Deauville, Venise, Burano”) e con una mostra antologica (“John Batho. Il colore e il suo luogo”) nel 1987 al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari a Firenze. Presso i Magazzini del Sale, nel 1997, è stata proposta una personale intitolata “Venezia Vedute” e, nel 2006, la mostra: “Plages de couleurs”. Ikona Venezia nel 2007 ha presentato nuovamente “Venezia Vedute” nella sua sede in Campo del Ghetto Nuovo, e ancora ha dedicato spazio a quest’opera di Batho nell’ultima mostra 'Venezia Immagine - fotografie di John Batho e Franco Fontana.
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Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35979.htm






IMPROVVISAZIONI MANIFESTE
DAL 21/01/2016 AL 30/01/2016
     
Progetti immaginari per l’identità visiva
dell’evento Glasstress Gotika 2015
Venice Projects / Fenice Gallery
a cura di Paola Fortuna
Corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav
una collaborazione tra
Università Iuav di Venezia e Fondazione Berengo
Con il pretesto di un concorso immaginario, sessanta studenti del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia Iuav si sono cimentati nella reinterpretazione dell’identità di Glasstress 2015 Gotika, realizzando, attraverso la sperimentazione visiva, manifesti mirati a sottolineare la centralità del progetto di comunicazione nell’ambito dell’arte contemporanea.
Il tema è stato affrontato all’interno del Laboratorio di Fondamenti del Design della Comunicazione tenuto dalla visual designer Paola Fortuna.
I progetti immaginari esposti in mostra raccontano la collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia e la Fondazione Berengo.
La mostra, curata da Paola Fortuna, verrà inaugurata il 20 gennaio 2016 alle ore 18 presso la galleria Venice Projects / Fenice Gallery.
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Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35932.htm









In Memoriam Aktion T4: lo sterminio dei disabili
dal 14/01/2016 al 07/02/2016
Progetto espositivo a cura di Silvia Bettanin, Elena Cadamuro, Marco Donadon, Davide Falcon, Paolo Riccardo Oliva, Andrea Rizzi, Maria Tumiotto
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca’ Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell’iniziativa sarà la mostra 'In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili' che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L’esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.
L’impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all’interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. ‘L’impegno degli studenti è stato per me la scoperta ‘collaterale’ più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto’.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull’olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini 'Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute' – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
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Biglietto: entrata libera
organizzatori
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35873.htm








Disagi. Immagini dal Manicomio di San Servolo
dal 23/12/2015 al 07/02/2016
          

La mostra presenta fotografie dei primi anni del Novecento (probabilmente 1905) tratte da un album “celebrativo” realizzato alla fine della gestione del Manicomio di San Servolo da parte dei frati dell’ordine di S. Giovanni di Dio detti “Fatebenefratelli” e alla conclusione dei lavori di restauro, di adeguamento e ampliamento fatti in quel periodo.
Alcune immagini della mostra riproducono spazi ampi, i padiglioni dei pazienti, le camerate, i cortili e i campi coltivati della colonia agricola, i gabinetti medici tutti puliti e ordinati e svelano il dispositivo disciplinare di esclusione e reclusione allora ampiamente in atto. Una seconda serie di fotografie è di carattere più propriamente manicomiale: la ricerca dello stigma della pazzia attraverso la fisiognomica. Si tratta di fotografie, tratte da un album comparativo, scattate al momento del ricovero (ammalati) e al momento della dimissione (guariti) con riportata la diagnosi e le date di entrata ed uscita.
Con questo album, probabilmente unico nel suo genere, la fotografia psichiatrica ricercando il riflesso della malattia mentale nel corpo del malato crea nel contempo una sorta di catalogo della pazzia ma anche di fatto un catalogo dei canoni della normalità.
La mostra si svolge in occasione della firma della convenzione tra Ulss 12 Veneziana e San Servolo – Servizi Metropolitani di Venezia per la valorizzazione coordinata dei rispettivi patrimoni storico artistici e archivistici
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Biglietto: entrata libera
organizzatori
San Servolo Servizi (Visita sito)
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35807.htm








“EVOLUTIO VISIO” Sulle orme di Gabriele Basilico
dal 15/01/2016 al 30/01/2016
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
(Italo Calvino)
Ca’ Tron ospita la mostra di fotografie di Giovanni Cecchinato “Evolutio visio. Sulle orme di Gabriele Basilico”.
Le fotografie in mostra si riferiscono esplicitamente a precedenti serie fotografiche, dedicate alla terraferma veneziana, realizzate da Gabriele Basilico in tre momenti diversi: nel 1996, in occasione del progetto con Stefano Boeri per la Bennale di Architettura Sezioni del paesaggio italiano; nel 1997, con Paolo Costantini, in vista della collettiva Venezia-Marghera; nel 2001, con Riccardo Caldura, in occasione della collettiva TerraFerma, mostra di apertura del Centro Culturale Candiani.
Il progetto “Evolutio Visio”, itinerante, è stato esposto al centro cultuarle Candiani di Mestre e sarà in mostra alla Galleria Biffi Arte di Piacenza.
“Il lavoro di Giovanni Cecchinato comincia dal ripercorrere lo sguardo e le particolari angolazioni urbane di un altro grande fotografo per cogliere la città non come condizione statica, cristallografica, ma quale condizione urbana soggetta a mutamenti e trasformazioni. Che avvengono nello spazio e nel tempo: quello intercorso fra la campagna fotografica di Gabriele Basilico del 2001, e la campagna attuale del fotografo mestrino. Cecchinato mette in scena una sorta di ideale reenactment, non limitandosi però a ‘rifare’, ma assumendosi il compito anche di reinterpretare nuovamente l’evolversi di questa città.”
(Riccardo Caldura)
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Biglietto: entrata libera
approfondimenti
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35869.htm








L'arte della Cronaca 1946 - 1982
dal 19/11/2016 al 31/01/2016
   


Immagini dell'agenzia fotogiornalistica Cameraphoto Archivio Cameraphoto Epoche Venezia a cura di Elisabetta Da Lio e Vittorio Pavan
Come eravamo, in bianco e nero Sette lustri di vita veneziana, dal dopoguerra ai primi anni Ottanta, si raccontano nella “verità” della fotografia, in una vasta panoramica, che pur è soltanto una minima parte dello sconfinato archivio di Cameraphoto: allora concorrente nel fotogiornalismo con l’agenzia Afi del Gazzettino e con i fotografi dell’Ansa, oggi miniera forse unica per la memoria e la ricerca. Preziosa per rinverdire il ricordo di chi c’era (e molto ha dimenticato) e per far conoscere a chi non c’era un “come eravamo” che fonda ancora il nostro oggi, l’antologia proposta al Candiani, spazia con tocco leggero e profondo insieme dalle miserabili condizioni dei pianiterra abitati ai fasti del “ballo del secolo” di Carlos de Beistegui a palazzo Labia, dal delitto di Ca’ Dario all’incendio della petroliera Luisa nel canale della Giudecca, dagli scioperi a Porto Marghera alla realizzazione dell’aeroporto di Tessera, dai lavori sul cavalcaferrovia all’arrivo dei profughi vietnamiti, dal recupero del sommergibile Medusa all’ambulanza in barca a remi, dal nascente Villaggio San Marco alle classi elementari rigorosamente monosex, in un caleidoscopico transitare dalla cronaca nera a quella rosa, dai grandi personaggi alla gente comune, dalla città d’acqua a quella di terraferma, dagli anni postbellici a quelli del boom, cui gli scarni accenni delle righe precedenti vogliono essere soltanto un modesto trailer, tanto per restare in tema di immagini... Altri e altrove diranno dei fotografi che hanno operato nella lunga e complessa storia di quella che Dino Jarach fondò come Interfoto all’indomani della guerra, divenuta poi Cameraphoto e infine traghettata da Celio Scapin verso la riproduzione artistica, ma sempre attenta al fotogiornalismo. Nell’archivio curato da Vittorio Pavan, trecentomila negativi della gloriosa Rolleiflex attendono di raccontare di nuovo la storia di una città, della quale oggi offrono una affascinante carrellata.
Leopoldo Pietragnoli
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Biglietto: entrata libera
Fonte: http://agendavenezia.org/it/evento-35811.htm