lunedì 16 marzo 2015

DAL 16 AL 20 MARZO 2015 - VENEZIA GRATIS - VENICE FOR FREE

16 MARZO 2015



mostre
Femmineo
      

Alla Torre di Mestre espongono Lucia Chiavegato e Maurizio Favaretto
L’immagine della donna è sempre stata nel campo dell’arte al centro dell’attenzione degli artisti. Se nelle immagini neolitiche la ieraticità e la forma sono i principali interessi, nelle rappresentazioni contemporanee è la posa e il movimento al centro dello studio e riflessione dell’artista.
In questa mostra , due artisti un uomo e una donna, descrivono la loro visione del mondo femminile partendo da punti di vista diversi:
Maurizio Favaretto con la sua ricerca storica della donna primitiva tramandata come una Grande Dea, regala la visione di femmine neolitiche che l’artista ha ripreso da antichissime statue e trasformato, con una tecnica pittorica mista, in dipinti carichi di forza evocativa e suggestiva.
Lucia Chiavegato blocca, nei suoi dipinti, donne colte in atteggiamenti e momenti di vita. Sono aspetti che possono sfuggire se non vengono subito catturati e fermati con un quadro e che imprigionano idee, attimi, emozioni per evocare il percorso che tutte le donne, in tempi diversi, condividono.
La mostra nella antica Torre, si snoda quindi in una esplorazione fra l’antico e il contemporaneo per fondersi e dare all’osservatore il modo di aggregare la visione della trasformazione del mondo femminile. Solo prima e ora. L’origine e l'attuale. Le conclusioni verranno tratte dallo stesso osservatore confrontandosi con una sintesi riflettente. La donna e l’uomo sono due entità assolutamente diverse ma uguali nella loro indissolubilità e quindi le atmosfere, gli sguardi e la percezione del mondo femmineo devono obbligatoriamente passare attraverso il filtro della cognizione maschile, e palesemente vale anche il contrario cioè il mondo maschile ha bisogno della visione femminile per avere autenticità.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33398.htm





Identita’ e orizzonti di una civilta’ mediterranea: la sardegna nuragica
      


Dopo Roma, Genova e Firenze, la storia della Sardegna di età nuragica torna a Venezia dal 6 marzo al 20 aprile con una mostra che racconta il ruolo di una delle più importanti entità culturali del mediterraneo occidentale nell’età del bronzo.
Era il 1949 quando, per la prima volta, il fascino della civiltà nuragica arrivò in Laguna con una fortunata esposizione di bronzi che affascinò un vasto pubblico, di cui, si racconta, facesse parte anche Pablo Picasso. Ed oggi, dopo oltre 65 anni, si ripresenta portando la testimonianza più eclatante della sua scienza costruttiva: i Nuraghi. Queste monumentali e sofisticate architetture sedi del potere politico, economico e religioso sono simbolo della forza del popolo nuragico e della Sardegna del XIV-­‐ XII secolo a.c Oltre ai grandi pannelli pittorici e con illustrazioni, alle ricostruzioni in scala reale di alcuni edifici emblematici, a reperti ed oggetti, ci saranno due sezioni a completamento degli aspetti archeologici. Una presenta il paesaggio sardo dei nuraghi nel corso delle stagioni, visto attraverso gli occhi di un noto fotografo Salvatore Pirisinu, la seconda sezione invece, è dedicata al connubio tra arte contemporanea e archeologia concretizzato nelle opere di 5 artisti sardi. Il popolo dei Nur, il profondo legame di continuità fra passato e presente e la sinergia tra spazio e tempo danno a questa mostra una funzione che va ben oltre la semplice esposizione ma, trasmette la consapevolezza di un’ identità e una necessità di divulgazione di un patrimonio culturale e artistico che risponde a nuove esigenze di conoscenza.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33269.htm



Il fronte veneto della grande guerra

Presso Pal. Ferro Fini Dal 05/03/2015 Al 30/04/2015


A Palazzo Ferro Fini 100 fotografie per ricordare la grande guerra 2 marzo 2015 - In occasione dell'anniversario della Prima Guerra Mondiale il Consiglio Regionale del Veneto propone ai cittadini, agli studenti, alle rappresentanze politiche e di categoria, alle pubbliche amministrazioni e a tutte le forze economiche, sociali e culturali, una mostra fotografica che racconta la vita dei soldati italiani: IL FRONTE VENETO DELLA GRANDE GUERRA, CENTO ANNI, CENTO IMMAGINI. Si tratta di fotografie provenienti dall'Archivio fotografico del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, dal Museo Storico del 7° Reggimento Alpini, di Villa Patt di Sedico (Belluno) oltre che da collezioni private; le immagini, tutte in bianco e nero e di grandi dimensioni, sono organizzate secondo un percorso iconografico che si dipana tra l'Altopiano di Asiago e il Pasubio, tra le Dolomiti e il Piave, tra il Montello e il Grappa. Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio Regionale, ha così presentato questa importante iniziativa: "La Grande Guerra, di cui ricordiamo quest'anno il centenario, ha vissuto nel Nord-Est uno dei suoi fronti più sanguinosi e decisivi. Italiani e austriaci, tedeschi e inglesi, francesi e ungheresi hanno lasciato su queste nostre terre il sangue e le speranze. Questa mostra vuole ricordare un periodo doloroso della nostra storia umana, mostrando che dietro i cannoni e dentro le trincee c'erano prima di tutto uomini". Visitabile dal 5 marzo al 30 aprile (ore 10-17, ingresso libero; info: 041/2701270) presso la sede regionale di Palazzo Ferro Fini ed introdotta da un video esplicativo proiettato presso una sala multimediale, la mostra è accompagnata da un catalogo contenente interventi dello storico Mario Isnenghi e dei curatori della mostra Mauro Passarin e Paolo Pozzato, che favoriscono una completa comprensione dei fatti, dei luoghi e degli scenari storici -


Fonte: http://www.veneziatoday.it/eventi/mostre/il-fronte-veneto-della-grande-guerra-2348127.html





Venice Art week - Borders & Disorders
      


It's Liquid Group, in collaborazione con International ArtExpo, è orgogliosa di annunciare l'apertura di Venice Art week - Borders & Disorders, un percorso espositivo unico ospitato a Venezia.
Una mostra di fotografia, di video - arte e di pittura, che si terrà a Venezia Art House Gallery.
L'esposizione sarà focalizzata sul concetto di 'confini' , su come le persone sentono l'idea di confini e di come questa idea è legata al concetto di libertà. Confini, concepiti come quelli personali, geografici e culturali, in grado di definire la nostra idea di libertà nella società contemporanea, oppure possono essere considerati come un ostacolo alla libertà che devono essere rotti da una sola persona o da un gruppo/politico/culturale sociale per raggiungere la sua libertà personale. L'evento si occuperà anche di analizzare l'idea dei confini urbani e delle città, come la gente li vive, come vengono modificati nelle metropoli contemporanee.
dettagli
Biglietto: ingresso libero


dove
Ca' Zanardi
Calle Zanardi, Cannaregio - 30121 Venezia
Centro Storico

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33309.htm







17 MARZO 2015

 

Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia 1957-1962


Proseguendo la fattiva collaborazione con l’Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia, la Casa del Cinema ospita una nuova mostra fotografica d’ambientazione veneziana: Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia. 1957 – 1962. La mostra prosegue nel lavoro di ricerca, archiviazione e valorizzazione del vasto e spesso inesplorato patrimonio fotografico degli autori veneziani che, nel corso della seconda metà del Novecento, hanno documentato “per immagini” Venezia e il suo territorio, l’economia e la società. Il progetto fotografico portato avanti da Gigi Ferrigno, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, sul “Luna Park” di riva degli Schiavoni e in altri campi veneziani che allora ospitavano le “giostre”, aveva scopi di documentazione sociale e d’intima indagine sull’uomo e sulla dignità della persona, sui suoi riti e sul “tempo lento” che ne scandiva il ritmo della vita. Non si trattava dunque di esercizio tecnico ed estetico fine a se stesso, ma di vera e propria presa di coscienza di un nuovo modo di fare fotografia, secodo i dettami della fotografia sociale d’oltreoceano ma senza ignorare le correnti sperimentali già affermate a livello internazionale.
Sono esposte in mostra una trentina di fotografie che ci raccontano, o ci ricordano, la “magicità” del Luna Park. Nelle fotografie di Ferrigno scopriamo così un mondo di luci, sguardi e zucchero filato, riflessi e “storie umane” che allo sguardo del visitatore potranno sembrare perfino surreali. Un mondo semplice e spontaneo che non può non farci pensare a un certo neorealismo nel cinema, per dichiarata ammissione dello stesso Ferrigno. Dall’Arsenale sino a San Zaccaria: un chilometro continuo d’intreccio di tubi e di baracche in ferro e legno, di fili elettrici e di “scintille”, di barchette e di ottovolanti, di fucili ad aria compressa e di pesciolini rossi, di odori di olio bruciato e di profumo di frittelle e zucchero filato. Fotografie veloci, per lo più scattate di sera senza cavalletto e senza flash che altrimenti, come dice Ferrigno, rischiava di “congelare troppo l’immagine”. Immagini dove l’attimo colto al volo arricchiva di un valore estetico ed innovativo quel certo “mosso” e gli effetti stranianti che questo rimandava sulla carta fotografica: spettacolari e quasi simboliche le scintille ed i riflessi dell’automobile in curva sull’autodromo elettrico, alla guida un confuso soggetto maschile che, pur senza averne noi la certezza, pare fissare l’obiettivo del fotografo, impressionando la pellicola e restituendoci un’incredibile fotografia di grande dinamismo e suggestione quasi futurista.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33477.htm




Tra laguna e terraferma. La nascita della Grande Venezia 1914-1936


Lo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) di Venezia, dal 1995 trasformato in ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Venezia), ha da poco concluso i suoi primi cento anni di attività. anni di attività. anni di attività. anni di attività. È del 1914, infatti, il Regio decreto che sancisce la nascita dell’istituto veneziano (a sostituire lastituto veneziano (a sostituire la stituto veneziano (a sostituire la Commissione case sane economiche e popolari fondata nel 1893) onde risolvere le condizioni di estremo degrado e sovraffollamento del patrimonio residenziale presente nel centro storico.
Nel corso di questi cento anni, e in particolare negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, lo IACP/ATER è stato all’origine delle principali trasformazioni urbane e edilizie di Venezia, attraverso la costruzione di interi quartieri, collegati ai nuovi poli industriali della città. di interi quartieri, collegati ai nuovi poli industriali della città. costruzione di interi quartieri, collegati ai nuovi poli industriali della città.costruzione di interi quartieri, collegati ai nuovi poli industriali della città.
La mostra, allestita con materiali conservati presso l’Archivio ATER Venezia(reso disponibile per la prima volta) e l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia, si propone di illustrare alcuni tra i principali interventi realizzati dallo IACP negli anni compresi tra le due guerre -anni cruciali per la nascita del policentrismo urbano che caratterizza lo sviluppo di Venezia nel Novecento. Tra il 1914 eil 1936, quando lo IACP diventa provinciale, si susseguono due fasi fondamentali, evidenziate nel corso dell’esposizione: una cosiddetta “neo-insulare”, negli anni Venti, quando i nuovi quartieri vengono realizzati perlopiù nella città storica, accanto alle nuove attività produttive che vanno sorgendo al Lido, a Santa Marta, alla Giudecca, a Sant’Elena; una seconda fase “territoriale”, negli anni Trenta, quando l’attività dello IACP si trasferisce in terraferma, con la costruzione in particolare della Città Giardino di Marghera, in seguito allo spostamento qui del porto commerciale.
La mostra è articolata in diverse sezioni che riguardano i principali quartieri di edilizia popolare realizzati dallo IACP negli anni tra le due guerre: Città Giardino al Lido, Santa Marta,Giudecca, Sant’Elena, Marghera. Come i numerosi disegni esposti documentano, pur favorendo lo sviluppo di Venezia in senso moderno, gli interventi promossi dall’Istituto non sembrano aver mai trascurato il rapporto con il particolare ambiente lagunare, distinguendosi in ciò dalle analoghe e contemporanee realizzazioni di altre città.
dettagli
Biglietto: ingresso libero


Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33349.htm






18 MARZO 2015



mostre

Hotel Universo

     

La curatrice Valentina Lacinio in collaborazione con Università IUAV di Venezia, Gallerie MelePere Arte Contemporanea di Verona, We Exhibit S.r.l., Global Art Fair Foundation e Macaco Tour organizzano la collettiva d'Arte Contemporanea Hotel Universo nella notte Transluminosa presso Palazzo Michiel, Venezia, sede di mostre internazionali e della prossima Biennale di Venezia 2015.
La mostra presso Palazzo Michiel si troverà in una location centrale per un pubblico di turisti e non solo. Gli artisti in mostra sono giovani artisti del panorama italiano, alcuni hanno partecipato a residenze quali Atelier Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia e Fondazione Ratti, Como, fiere nazionali ed internazionalili ed altre attività culturali di grande rilievo.
Gli artisti presentati dalla Gallerie MelePere di Verona sono artisti professionisti già affermati nel campo artistico nazionale ed estero: Simone Pellegrini, Franko B, Mustafah Sabbagh e Simone Rondelet.
A partire da uno dei grandi interrogativi cosmologici la mostra Hotel Universo, nella notte Transluminosa intende interrogarsi sui concetti di notturno, non conoscenza o conoscenza fragile, sogno lucido, previsione, chiaroveggenza, per delineare secondo un metodo fondato sull'”entanglement” (intreccio) un percorso espositivo volto a innescare una riflessione sullo sguardo dell'artista come sguardo rivelatore e visionario. Làddove l'occhio incorre nel suo handicap, nel cosìddetto “punto cieco” dove la retina non contiene recettori per la luce, l'opera assume il ruolo di bussola, orientando lo spettatore nei vicoli laterali alla conoscenza ordinaria.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33208.htm






Identita’ e orizzonti di una civilta’ mediterranea: la sardegna nuragica
      


Dopo Roma, Genova e Firenze, la storia della Sardegna di età nuragica torna a Venezia dal 6 marzo al 20 aprile con una mostra che racconta il ruolo di una delle più importanti entità culturali del mediterraneo occidentale nell’età del bronzo.
Era il 1949 quando, per la prima volta, il fascino della civiltà nuragica arrivò in Laguna con una fortunata esposizione di bronzi che affascinò un vasto pubblico, di cui, si racconta, facesse parte anche Pablo Picasso. Ed oggi, dopo oltre 65 anni, si ripresenta portando la testimonianza più eclatante della sua scienza costruttiva: i Nuraghi. Queste monumentali e sofisticate architetture sedi del potere politico, economico e religioso sono simbolo della forza del popolo nuragico e della Sardegna del XIV-­‐ XII secolo a.c Oltre ai grandi pannelli pittorici e con illustrazioni, alle ricostruzioni in scala reale di alcuni edifici emblematici, a reperti ed oggetti, ci saranno due sezioni a completamento degli aspetti archeologici. Una presenta il paesaggio sardo dei nuraghi nel corso delle stagioni, visto attraverso gli occhi di un noto fotografo Salvatore Pirisinu, la seconda sezione invece, è dedicata al connubio tra arte contemporanea e archeologia concretizzato nelle opere di 5 artisti sardi. Il popolo dei Nur, il profondo legame di continuità fra passato e presente e la sinergia tra spazio e tempo danno a questa mostra una funzione che va ben oltre la semplice esposizione ma, trasmette la consapevolezza di un’ identità e una necessità di divulgazione di un patrimonio culturale e artistico che risponde a nuove esigenze di conoscenza.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33269.htm




Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia 1957-1962


Proseguendo la fattiva collaborazione con l’Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia, la Casa del Cinema ospita una nuova mostra fotografica d’ambientazione veneziana: Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia. 1957 – 1962. La mostra prosegue nel lavoro di ricerca, archiviazione e valorizzazione del vasto e spesso inesplorato patrimonio fotografico degli autori veneziani che, nel corso della seconda metà del Novecento, hanno documentato “per immagini” Venezia e il suo territorio, l’economia e la società. Il progetto fotografico portato avanti da Gigi Ferrigno, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, sul “Luna Park” di riva degli Schiavoni e in altri campi veneziani che allora ospitavano le “giostre”, aveva scopi di documentazione sociale e d’intima indagine sull’uomo e sulla dignità della persona, sui suoi riti e sul “tempo lento” che ne scandiva il ritmo della vita. Non si trattava dunque di esercizio tecnico ed estetico fine a se stesso, ma di vera e propria presa di coscienza di un nuovo modo di fare fotografia, secodo i dettami della fotografia sociale d’oltreoceano ma senza ignorare le correnti sperimentali già affermate a livello internazionale.
Sono esposte in mostra una trentina di fotografie che ci raccontano, o ci ricordano, la “magicità” del Luna Park. Nelle fotografie di Ferrigno scopriamo così un mondo di luci, sguardi e zucchero filato, riflessi e “storie umane” che allo sguardo del visitatore potranno sembrare perfino surreali. Un mondo semplice e spontaneo che non può non farci pensare a un certo neorealismo nel cinema, per dichiarata ammissione dello stesso Ferrigno. Dall’Arsenale sino a San Zaccaria: un chilometro continuo d’intreccio di tubi e di baracche in ferro e legno, di fili elettrici e di “scintille”, di barchette e di ottovolanti, di fucili ad aria compressa e di pesciolini rossi, di odori di olio bruciato e di profumo di frittelle e zucchero filato. Fotografie veloci, per lo più scattate di sera senza cavalletto e senza flash che altrimenti, come dice Ferrigno, rischiava di “congelare troppo l’immagine”. Immagini dove l’attimo colto al volo arricchiva di un valore estetico ed innovativo quel certo “mosso” e gli effetti stranianti che questo rimandava sulla carta fotografica: spettacolari e quasi simboliche le scintille ed i riflessi dell’automobile in curva sull’autodromo elettrico, alla guida un confuso soggetto maschile che, pur senza averne noi la certezza, pare fissare l’obiettivo del fotografo, impressionando la pellicola e restituendoci un’incredibile fotografia di grande dinamismo e suggestione quasi futurista.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33477.htm




19 MARZO 2015



Identita’ e orizzonti di una civilta’ mediterranea: la sardegna nuragica
      


Dopo Roma, Genova e Firenze, la storia della Sardegna di età nuragica torna a Venezia dal 6 marzo al 20 aprile con una mostra che racconta il ruolo di una delle più importanti entità culturali del mediterraneo occidentale nell’età del bronzo.
Era il 1949 quando, per la prima volta, il fascino della civiltà nuragica arrivò in Laguna con una fortunata esposizione di bronzi che affascinò un vasto pubblico, di cui, si racconta, facesse parte anche Pablo Picasso. Ed oggi, dopo oltre 65 anni, si ripresenta portando la testimonianza più eclatante della sua scienza costruttiva: i Nuraghi. Queste monumentali e sofisticate architetture sedi del potere politico, economico e religioso sono simbolo della forza del popolo nuragico e della Sardegna del XIV-­‐ XII secolo a.c Oltre ai grandi pannelli pittorici e con illustrazioni, alle ricostruzioni in scala reale di alcuni edifici emblematici, a reperti ed oggetti, ci saranno due sezioni a completamento degli aspetti archeologici. Una presenta il paesaggio sardo dei nuraghi nel corso delle stagioni, visto attraverso gli occhi di un noto fotografo Salvatore Pirisinu, la seconda sezione invece, è dedicata al connubio tra arte contemporanea e archeologia concretizzato nelle opere di 5 artisti sardi. Il popolo dei Nur, il profondo legame di continuità fra passato e presente e la sinergia tra spazio e tempo danno a questa mostra una funzione che va ben oltre la semplice esposizione ma, trasmette la consapevolezza di un’ identità e una necessità di divulgazione di un patrimonio culturale e artistico che risponde a nuove esigenze di conoscenza.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33269.htm






Hotel Universo
     

La curatrice Valentina Lacinio in collaborazione con Università IUAV di Venezia, Gallerie MelePere Arte Contemporanea di Verona, We Exhibit S.r.l., Global Art Fair Foundation e Macaco Tour organizzano la collettiva d'Arte Contemporanea Hotel Universo nella notte Transluminosa presso Palazzo Michiel, Venezia, sede di mostre internazionali e della prossima Biennale di Venezia 2015.
La mostra presso Palazzo Michiel si troverà in una location centrale per un pubblico di turisti e non solo. Gli artisti in mostra sono giovani artisti del panorama italiano, alcuni hanno partecipato a residenze quali Atelier Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia e Fondazione Ratti, Como, fiere nazionali ed internazionalili ed altre attività culturali di grande rilievo.
Gli artisti presentati dalla Gallerie MelePere di Verona sono artisti professionisti già affermati nel campo artistico nazionale ed estero: Simone Pellegrini, Franko B, Mustafah Sabbagh e Simone Rondelet.
A partire da uno dei grandi interrogativi cosmologici la mostra Hotel Universo, nella notte Transluminosa intende interrogarsi sui concetti di notturno, non conoscenza o conoscenza fragile, sogno lucido, previsione, chiaroveggenza, per delineare secondo un metodo fondato sull'”entanglement” (intreccio) un percorso espositivo volto a innescare una riflessione sullo sguardo dell'artista come sguardo rivelatore e visionario. Làddove l'occhio incorre nel suo handicap, nel cosìddetto “punto cieco” dove la retina non contiene recettori per la luce, l'opera assume il ruolo di bussola, orientando lo spettatore nei vicoli laterali alla conoscenza ordinaria.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33208.htm




Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia 1957-1962


Proseguendo la fattiva collaborazione con l’Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia, la Casa del Cinema ospita una nuova mostra fotografica d’ambientazione veneziana: Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia. 1957 – 1962. La mostra prosegue nel lavoro di ricerca, archiviazione e valorizzazione del vasto e spesso inesplorato patrimonio fotografico degli autori veneziani che, nel corso della seconda metà del Novecento, hanno documentato “per immagini” Venezia e il suo territorio, l’economia e la società. Il progetto fotografico portato avanti da Gigi Ferrigno, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, sul “Luna Park” di riva degli Schiavoni e in altri campi veneziani che allora ospitavano le “giostre”, aveva scopi di documentazione sociale e d’intima indagine sull’uomo e sulla dignità della persona, sui suoi riti e sul “tempo lento” che ne scandiva il ritmo della vita. Non si trattava dunque di esercizio tecnico ed estetico fine a se stesso, ma di vera e propria presa di coscienza di un nuovo modo di fare fotografia, secodo i dettami della fotografia sociale d’oltreoceano ma senza ignorare le correnti sperimentali già affermate a livello internazionale.
Sono esposte in mostra una trentina di fotografie che ci raccontano, o ci ricordano, la “magicità” del Luna Park. Nelle fotografie di Ferrigno scopriamo così un mondo di luci, sguardi e zucchero filato, riflessi e “storie umane” che allo sguardo del visitatore potranno sembrare perfino surreali. Un mondo semplice e spontaneo che non può non farci pensare a un certo neorealismo nel cinema, per dichiarata ammissione dello stesso Ferrigno. Dall’Arsenale sino a San Zaccaria: un chilometro continuo d’intreccio di tubi e di baracche in ferro e legno, di fili elettrici e di “scintille”, di barchette e di ottovolanti, di fucili ad aria compressa e di pesciolini rossi, di odori di olio bruciato e di profumo di frittelle e zucchero filato. Fotografie veloci, per lo più scattate di sera senza cavalletto e senza flash che altrimenti, come dice Ferrigno, rischiava di “congelare troppo l’immagine”. Immagini dove l’attimo colto al volo arricchiva di un valore estetico ed innovativo quel certo “mosso” e gli effetti stranianti che questo rimandava sulla carta fotografica: spettacolari e quasi simboliche le scintille ed i riflessi dell’automobile in curva sull’autodromo elettrico, alla guida un confuso soggetto maschile che, pur senza averne noi la certezza, pare fissare l’obiettivo del fotografo, impressionando la pellicola e restituendoci un’incredibile fotografia di grande dinamismo e suggestione quasi futurista.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33477.htm








20 MARZO 2015


Identita’ e orizzonti di una civilta’ mediterranea: la sardegna nuragica
      


Dopo Roma, Genova e Firenze, la storia della Sardegna di età nuragica torna a Venezia dal 6 marzo al 20 aprile con una mostra che racconta il ruolo di una delle più importanti entità culturali del mediterraneo occidentale nell’età del bronzo.
Era il 1949 quando, per la prima volta, il fascino della civiltà nuragica arrivò in Laguna con una fortunata esposizione di bronzi che affascinò un vasto pubblico, di cui, si racconta, facesse parte anche Pablo Picasso. Ed oggi, dopo oltre 65 anni, si ripresenta portando la testimonianza più eclatante della sua scienza costruttiva: i Nuraghi. Queste monumentali e sofisticate architetture sedi del potere politico, economico e religioso sono simbolo della forza del popolo nuragico e della Sardegna del XIV-­‐ XII secolo a.c Oltre ai grandi pannelli pittorici e con illustrazioni, alle ricostruzioni in scala reale di alcuni edifici emblematici, a reperti ed oggetti, ci saranno due sezioni a completamento degli aspetti archeologici. Una presenta il paesaggio sardo dei nuraghi nel corso delle stagioni, visto attraverso gli occhi di un noto fotografo Salvatore Pirisinu, la seconda sezione invece, è dedicata al connubio tra arte contemporanea e archeologia concretizzato nelle opere di 5 artisti sardi. Il popolo dei Nur, il profondo legame di continuità fra passato e presente e la sinergia tra spazio e tempo danno a questa mostra una funzione che va ben oltre la semplice esposizione ma, trasmette la consapevolezza di un’ identità e una necessità di divulgazione di un patrimonio culturale e artistico che risponde a nuove esigenze di conoscenza.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33269.htm




Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia 1957-1962


Proseguendo la fattiva collaborazione con l’Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia, la Casa del Cinema ospita una nuova mostra fotografica d’ambientazione veneziana: Luci, sguardi e zucchero filato. Giostre e giostrai a Venezia. 1957 – 1962. La mostra prosegue nel lavoro di ricerca, archiviazione e valorizzazione del vasto e spesso inesplorato patrimonio fotografico degli autori veneziani che, nel corso della seconda metà del Novecento, hanno documentato “per immagini” Venezia e il suo territorio, l’economia e la società. Il progetto fotografico portato avanti da Gigi Ferrigno, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, sul “Luna Park” di riva degli Schiavoni e in altri campi veneziani che allora ospitavano le “giostre”, aveva scopi di documentazione sociale e d’intima indagine sull’uomo e sulla dignità della persona, sui suoi riti e sul “tempo lento” che ne scandiva il ritmo della vita. Non si trattava dunque di esercizio tecnico ed estetico fine a se stesso, ma di vera e propria presa di coscienza di un nuovo modo di fare fotografia, secodo i dettami della fotografia sociale d’oltreoceano ma senza ignorare le correnti sperimentali già affermate a livello internazionale.
Sono esposte in mostra una trentina di fotografie che ci raccontano, o ci ricordano, la “magicità” del Luna Park. Nelle fotografie di Ferrigno scopriamo così un mondo di luci, sguardi e zucchero filato, riflessi e “storie umane” che allo sguardo del visitatore potranno sembrare perfino surreali. Un mondo semplice e spontaneo che non può non farci pensare a un certo neorealismo nel cinema, per dichiarata ammissione dello stesso Ferrigno. Dall’Arsenale sino a San Zaccaria: un chilometro continuo d’intreccio di tubi e di baracche in ferro e legno, di fili elettrici e di “scintille”, di barchette e di ottovolanti, di fucili ad aria compressa e di pesciolini rossi, di odori di olio bruciato e di profumo di frittelle e zucchero filato. Fotografie veloci, per lo più scattate di sera senza cavalletto e senza flash che altrimenti, come dice Ferrigno, rischiava di “congelare troppo l’immagine”. Immagini dove l’attimo colto al volo arricchiva di un valore estetico ed innovativo quel certo “mosso” e gli effetti stranianti che questo rimandava sulla carta fotografica: spettacolari e quasi simboliche le scintille ed i riflessi dell’automobile in curva sull’autodromo elettrico, alla guida un confuso soggetto maschile che, pur senza averne noi la certezza, pare fissare l’obiettivo del fotografo, impressionando la pellicola e restituendoci un’incredibile fotografia di grande dinamismo e suggestione quasi futurista.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33477.htm




Venice Art week - Borders & Disorders
      


It's Liquid Group, in collaborazione con International ArtExpo, è orgogliosa di annunciare l'apertura di Venice Art week - Borders & Disorders, un percorso espositivo unico ospitato a Venezia.
Una mostra di fotografia, di video - arte e di pittura, che si terrà a Venezia Art House Gallery.
L'esposizione sarà focalizzata sul concetto di 'confini' , su come le persone sentono l'idea di confini e di come questa idea è legata al concetto di libertà. Confini, concepiti come quelli personali, geografici e culturali, in grado di definire la nostra idea di libertà nella società contemporanea, oppure possono essere considerati come un ostacolo alla libertà che devono essere rotti da una sola persona o da un gruppo/politico/culturale sociale per raggiungere la sua libertà personale. L'evento si occuperà anche di analizzare l'idea dei confini urbani e delle città, come la gente li vive, come vengono modificati nelle metropoli contemporanee.
dettagli
Biglietto: ingresso libero


dove
Ca' Zanardi
Calle Zanardi, Cannaregio - 30121 Venezia
Centro Storico

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33309.htm


 

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