sabato 18 aprile 2015

DAL 16 AL 20 APRILE 2015 - VENEZIA GRATIS - VENICE FOR FREE

16 APRILE 2015



Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger
 


Più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
mostre - Radici
 

Esposizione dei manifesti del percorso di ricerca sul tema Radici a cura di Sonnets in Venice
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
Dalla carta al libro e dal libro alle APP
      
 
Digital Gallery Exhibition “Dalla carta al libro e dal libro alle APP”.
Un’exhibition di video storie, book trailer ed esposizioni virtuali d’illustratori e paper builder, per raccontare alcune delle tante sfaccettature del mondo della lettura che il Festival di quest’anno vuole proporre.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
 
 
17 APRILE 2015



Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger
 


Più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
mostre - Radici
 

Esposizione dei manifesti del percorso di ricerca sul tema Radici a cura di Sonnets in Venice
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
Gli Amici della Macchia

Esposizione di arte contemporanea degli/le artisti/e che aderiscono a Mandragola e partecipano ai corsi guidati dal Maestro Barbieri Pietro.
Il gruppo consta di pittrici e pittori che ormai da diversi anni si ritrovano insieme con l’intento di socializzare mentre apprendono le basi della pittura e le varie nozioni che ne conseguono.
'....La gioia immensa che si prova nello spalmare il colore sul supporto, veder nascere qualcosa da un'idea: un paesaggio o una figura...un segno o una serie di macchie, che importa, qualcosa nasce e si riversa dalla mente alla mano fin sulla tela per farti sognare, giocare come quand'eri bambino e vedevi dal nulla nascere un sole, una casetta, un cuore... Momento personale.. Perchè la pittura è questo, un momento tutto tuo per dialogare con te stesso....' (tratto dalla dedica del maestro Barbieri agli Amici della Macchia).
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
 
 
18 APRILE 2015



Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger
 


Più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
Musica - Omaggio a Carl Filtsch
   

Recital del pianista Stefan Pretuleac
Musiche di C. Filtsch, F. Lizst, F. Chpoin
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
mostre - Radici
 

Esposizione dei manifesti del percorso di ricerca sul tema Radici a cura di Sonnets in Venice
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
Gli Amici della Macchia
 


Esposizione di arte contemporanea degli/le artisti/e che aderiscono a Mandragola e partecipano ai corsi guidati dal Maestro Barbieri Pietro.
Il gruppo consta di pittrici e pittori che ormai da diversi anni si ritrovano insieme con l’intento di socializzare mentre apprendono le basi della pittura e le varie nozioni che ne conseguono.
'....La gioia immensa che si prova nello spalmare il colore sul supporto, veder nascere qualcosa da un'idea: un paesaggio o una figura...un segno o una serie di macchie, che importa, qualcosa nasce e si riversa dalla mente alla mano fin sulla tela per farti sognare, giocare come quand'eri bambino e vedevi dal nulla nascere un sole, una casetta, un cuore... Momento personale.. Perchè la pittura è questo, un momento tutto tuo per dialogare con te stesso....' (tratto dalla dedica del maestro Barbieri agli Amici della Macchia).
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
 
 
19 APRILE 2015



Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger
 


Più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
mostre - Radici
 

Esposizione dei manifesti del percorso di ricerca sul tema Radici a cura di Sonnets in Venice
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
Magdalena Abakanowicz: Crowd and Individual
      

A Venezia una mostra dedicata all’artista polacca che ha reinterpretato le grandi folle di individui. 110 sculture in juta saranno esposte per la prima volta a San Giorgio Maggiore.
Magdalena Abakanowicz (Falenty, 1930) è una scultrice polacca che utilizza spesso il tessuto come principale medium artistico. Dal 12 aprile al 2 agosto 2015 la galleria Beck & Eggeling International Fine Art (Düsseldorf) e Sigifredo di Canossa in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini presentano sull’Isola di San Giorgio Maggiore Magdalena Abakanowicz: Crowd and Individual, a cura di Luca Massimo Barbero. La mostra, incentrata sul ciclo che nel corso della sua lunga carriera l’artista ha dedicato al tema delle Folle, vedrà esposta, per la prima volta a Venezia, una gigantesca installazione di 110 figure in juta.
“Forse l'esperienza della folla, che aspetta passivamente in fila, ma pronta a calpestare, distruggere o adorare a comando come una creatura senza testa, è diventata il fulcro della mia analisi. E forse era una fascinazione per la scala del corpo umano. O un desiderio di determinare la quantità minima necessaria per esprimere il tutto.” Così l’artista Magdalena Abakanowicz ha definito il suo interesse per il tema delle Folle, soggetto che costituisce la parte più importante della sua opera creativa. Di Folle ne esistono infatti vari esempi, diversi nel numero e nella postura delle figure rappresentate: in piedi, mentre camminano o stanno sedute. Costruite in tessuto, ma anche in altri materiali, ogni scultura è unica ed è stata realizzata personalmente dalla stessa Abakanowicz in diverse fasi del suo percorso artistico.
“Penso che l’impatto dell’opera di Magdalena Abakanowicz – afferma il curatore della mostra Luca Massimo Barbero - riassuma attraverso il forte senso di folla e di gruppo una condizione umana, un senso esistenziale dove l’uomo, spesso privo di volto nella sua forma astante e smarrita, ritrova e riperde se stesso. Il ritorno a Venezia di una sua opera così significativa dopo la sua presenza alla Biennale di Venezia - con “Studio fatturale” nel 1968; “Identità e Alterità, a Brief History of the Human Body” nel 1995 dove ha presentato l’installazione di 22 sculture in juta “Crowd I” nella sala principale del Padiglione Italia; con l’installazione “Hand-like Trees” sulla Riva degli Schiavoni nel 1997, e rappresentando la Polonia nel 1980 con l’installazione “Embryology” - si legge oggi come un omaggio ad un’artista che segna e rappresenta la sperimentazione in scultura degli ultimi decenni. Il senso teatrale di questo gruppo di persone va letto come una volontà di porre sullo stesso livello visitatore e opera in uno scambio tra le “folle” che assume anche il senso di una straordinaria, tragica e umana coreografia; un gioco fra le parti: l’umano e la statua.”
Le Folle della Abakanowicz, in varie installazioni e conformazioni, sono state esposte in tutto il mondo, dalla mostra itinerante Retrospective Exhibition negli USA e in Canada (1982), che fra le tappe ha visto il Metropolitan Museum of Art, New York, il Museum Contemporary Art, Chicago, il Dallas Museum of Fine Arts, Dallas, il Musée d'Art Contemporain, Montréal, fino allo Städel Museum di Francoforte (1989). Nel 1991 è stata organizzata una grande retrospettiva in Giappone al Sezon Museum of Art, Tokyo e al Museum of Contemporary Art, Hiroshima. Emozionante e di pregio la mostra Hurma nel 2004 è stata esposta a Chapelle Saint-Louis de la Salpêtrière, Parigi. Molti gruppi delle sue serie di sculture si trovano all’esterno, come per esempio nel Raymond Nasher Sculpture Garden (Dallas), nel Millenium Park di Chicago e a Poznań, o in importanti collezioni private, come la Fondazione Margulies a Miami, e la Collezione Giuliano Gori vicino a Pistoia, in Italia
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33367.htm
 





 
 
Diagonal-Symphonie




              



Mostre personali di Enzo Montagna (a cura di Francesca Rizzo), Gino Baffo (a cura di Robert Phillips), Alain Giustiniani (a cura di Brigitte Giustiniani), Gianfranco D’Andrea, Maurizio Montesoro e Paolo Vannuccini (a cura di Gaia Conti)
Diagonal-Symphonie è un film del 1924, diretto dal regista tedesco Viking Eggeling – un inno alla capacità evocativa delle forme, alla bellezza dei cicli ricorsivi, alla potenza dei processi di trasformazione, rappresentato da una forma inclinata che, danzando sullo schermo, continuamente genera altre forme, sparisce e rinasce.
La “sinfonia diagonale” dell’Officina delle Zattere è una successione non rigida di esperienze artistiche che meditano sugli stessi temi: la forma, il passaggio del tempo e i ricordi, la rappresentazione e la semplificazione.
Senza seguire un percorso predeterminato fra le sale, il visitatore potrà ascoltare il dialogo fra i lavori di Gianfranco D’Andrea, che racconta poeticamente di paesaggi, spesso riconoscibili, da un punto di vista diverso e originale, storie a sé, ma parte di una narrazione più ampia, e le opere di Alain Giustiniani, espressione della sua esperienza di Venezia, trascrizione di un'emozione venata di malinconia o di poesia, che intendono restituirci al di là della realtà.
Oppure immaginare delle sottili affinità elettive fra la ricerca di Gino Baffo, che ritrae una Venezia fatta soprattutto di voci, parole e persone che lasciano solo ombre nella nebbia e di cui rimangono a ricordo pochi oggetti che galleggiano nell'acqua scura dei canali più profondi, e le tele di Maurizio Montesoro, che volutamente non descrivono un mondo ma lo evocano, attraverso un processo di svuotamento, alleggerimento, sottrazione. O ancora destreggiarvi fra la meditazione sull’impermanenza, sulla circolarità e la ri-nascita da un passato presente di Paolo Vannuccini e infine raggiungere le vigorose e calde composizioni, le storie di vita, di uomini e di oggetti portatori di ricordi di Enzo Montagna.

dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33600.htm
 
 
 



Rust, le sculture di Louise Manzon
 

Sull’Isola di San Giorgio Maggiore saranno esposte le opere più recenti di Louise Manzon.
Rust non solo come la ruggine, la corrosione che intacca la materia da parte di agenti atmosferici ma, anche, come la tendenza di un manufatto metallico a tornare al suo stato originale nel quale si trova in natura: una rinascita, un’opportunità.
L’installazione site specific, progettata da Louise Manzon per questa occasione, sviluppa alcuni dei temi creativi più cari all’artista: le figure femminili e il loro ruolo di vigili e materne custodi dei segreti della vita, le creature marine e l’importanza salvifica delle condizioni delle acque in cui vivono.
La figura femminile è quella di Tethis, nell’evidenza narcisistica di un corpo restituito con estrema risonanza (…). Una sorta di ventaglio orna il capo della mitologica divinità.Una struttura barocca regge l’impianto scultoreo, una conformazione avvolgente ne articola i volumi nel corpo e nelle vesti. La linea curva crea il sospetto di un movimento verso l’alto, lo slancio verso aeree posizioni e miracolose impennate che sottraggono Tethis alla legge di gravità“. Achille Bonito Oliva nella sua presentazione
Il branco di pesci, a sua volta e con le sue forme primigenie, rappresenta la vita acquatica, la forza della genesi minacciata dall’inquinamento e dall’incuria, fattori che anche fuori dall’acqua insidiano la vitalità che l’artista fa risaltare nelle proprie opere, dai colori vivaci e dalle forme guizzanti. Modellate in una terracotta a volte trasfigurata in una materia quasi ferrea, le sculture di Louise Manzon rievocano natanti primigeni, le prime forme di vita acquatica che emergono dalle profondità degli abissi, in una eleganza delle fogge senza tempo, che restituiscono la gioia di un mondo che ha vissuto e vive con noi, con i nostri miti e le nostre storie. Figure antiche ma attualissime che ci ricordano l’importanza della protezione dell’ambiente e della centralità del rapporto tra umanità, natura e cultura.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 




20 APRILE 2015



Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger
 


Più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
dettagli
Biglietto: ingresso libero







Magdalena Abakanowicz: Crowd and Individual
      

A Venezia una mostra dedicata all’artista polacca che ha reinterpretato le grandi folle di individui. 110 sculture in juta saranno esposte per la prima volta a San Giorgio Maggiore.
Magdalena Abakanowicz (Falenty, 1930) è una scultrice polacca che utilizza spesso il tessuto come principale medium artistico. Dal 12 aprile al 2 agosto 2015 la galleria Beck & Eggeling International Fine Art (Düsseldorf) e Sigifredo di Canossa in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini presentano sull’Isola di San Giorgio Maggiore Magdalena Abakanowicz: Crowd and Individual, a cura di Luca Massimo Barbero. La mostra, incentrata sul ciclo che nel corso della sua lunga carriera l’artista ha dedicato al tema delle Folle, vedrà esposta, per la prima volta a Venezia, una gigantesca installazione di 110 figure in juta.
“Forse l'esperienza della folla, che aspetta passivamente in fila, ma pronta a calpestare, distruggere o adorare a comando come una creatura senza testa, è diventata il fulcro della mia analisi. E forse era una fascinazione per la scala del corpo umano. O un desiderio di determinare la quantità minima necessaria per esprimere il tutto.” Così l’artista Magdalena Abakanowicz ha definito il suo interesse per il tema delle Folle, soggetto che costituisce la parte più importante della sua opera creativa. Di Folle ne esistono infatti vari esempi, diversi nel numero e nella postura delle figure rappresentate: in piedi, mentre camminano o stanno sedute. Costruite in tessuto, ma anche in altri materiali, ogni scultura è unica ed è stata realizzata personalmente dalla stessa Abakanowicz in diverse fasi del suo percorso artistico.
“Penso che l’impatto dell’opera di Magdalena Abakanowicz – afferma il curatore della mostra Luca Massimo Barbero - riassuma attraverso il forte senso di folla e di gruppo una condizione umana, un senso esistenziale dove l’uomo, spesso privo di volto nella sua forma astante e smarrita, ritrova e riperde se stesso. Il ritorno a Venezia di una sua opera così significativa dopo la sua presenza alla Biennale di Venezia - con “Studio fatturale” nel 1968; “Identità e Alterità, a Brief History of the Human Body” nel 1995 dove ha presentato l’installazione di 22 sculture in juta “Crowd I” nella sala principale del Padiglione Italia; con l’installazione “Hand-like Trees” sulla Riva degli Schiavoni nel 1997, e rappresentando la Polonia nel 1980 con l’installazione “Embryology” - si legge oggi come un omaggio ad un’artista che segna e rappresenta la sperimentazione in scultura degli ultimi decenni. Il senso teatrale di questo gruppo di persone va letto come una volontà di porre sullo stesso livello visitatore e opera in uno scambio tra le “folle” che assume anche il senso di una straordinaria, tragica e umana coreografia; un gioco fra le parti: l’umano e la statua.”
Le Folle della Abakanowicz, in varie installazioni e conformazioni, sono state esposte in tutto il mondo, dalla mostra itinerante Retrospective Exhibition negli USA e in Canada (1982), che fra le tappe ha visto il Metropolitan Museum of Art, New York, il Museum Contemporary Art, Chicago, il Dallas Museum of Fine Arts, Dallas, il Musée d'Art Contemporain, Montréal, fino allo Städel Museum di Francoforte (1989). Nel 1991 è stata organizzata una grande retrospettiva in Giappone al Sezon Museum of Art, Tokyo e al Museum of Contemporary Art, Hiroshima. Emozionante e di pregio la mostra Hurma nel 2004 è stata esposta a Chapelle Saint-Louis de la Salpêtrière, Parigi. Molti gruppi delle sue serie di sculture si trovano all’esterno, come per esempio nel Raymond Nasher Sculpture Garden (Dallas), nel Millenium Park di Chicago e a Poznań, o in importanti collezioni private, come la Fondazione Margulies a Miami, e la Collezione Giuliano Gori vicino a Pistoia, in Italia
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33367.htm
 




mostre - Radici
 

Esposizione dei manifesti del percorso di ricerca sul tema Radici a cura di Sonnets in Venice
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 





Gli Amici della Macchia
 


Esposizione di arte contemporanea degli/le artisti/e che aderiscono a Mandragola e partecipano ai corsi guidati dal Maestro Barbieri Pietro.
Il gruppo consta di pittrici e pittori che ormai da diversi anni si ritrovano insieme con l’intento di socializzare mentre apprendono le basi della pittura e le varie nozioni che ne conseguono.
'....La gioia immensa che si prova nello spalmare il colore sul supporto, veder nascere qualcosa da un'idea: un paesaggio o una figura...un segno o una serie di macchie, che importa, qualcosa nasce e si riversa dalla mente alla mano fin sulla tela per farti sognare, giocare come quand'eri bambino e vedevi dal nulla nascere un sole, una casetta, un cuore... Momento personale.. Perchè la pittura è questo, un momento tutto tuo per dialogare con te stesso....' (tratto dalla dedica del maestro Barbieri agli Amici della Macchia).
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 






Diagonal-Symphonie




              



Mostre personali di Enzo Montagna (a cura di Francesca Rizzo), Gino Baffo (a cura di Robert Phillips), Alain Giustiniani (a cura di Brigitte Giustiniani), Gianfranco D’Andrea, Maurizio Montesoro e Paolo Vannuccini (a cura di Gaia Conti)
Diagonal-Symphonie è un film del 1924, diretto dal regista tedesco Viking Eggeling – un inno alla capacità evocativa delle forme, alla bellezza dei cicli ricorsivi, alla potenza dei processi di trasformazione, rappresentato da una forma inclinata che, danzando sullo schermo, continuamente genera altre forme, sparisce e rinasce.
La “sinfonia diagonale” dell’Officina delle Zattere è una successione non rigida di esperienze artistiche che meditano sugli stessi temi: la forma, il passaggio del tempo e i ricordi, la rappresentazione e la semplificazione.
Senza seguire un percorso predeterminato fra le sale, il visitatore potrà ascoltare il dialogo fra i lavori di Gianfranco D’Andrea, che racconta poeticamente di paesaggi, spesso riconoscibili, da un punto di vista diverso e originale, storie a sé, ma parte di una narrazione più ampia, e le opere di Alain Giustiniani, espressione della sua esperienza di Venezia, trascrizione di un'emozione venata di malinconia o di poesia, che intendono restituirci al di là della realtà.
Oppure immaginare delle sottili affinità elettive fra la ricerca di Gino Baffo, che ritrae una Venezia fatta soprattutto di voci, parole e persone che lasciano solo ombre nella nebbia e di cui rimangono a ricordo pochi oggetti che galleggiano nell'acqua scura dei canali più profondi, e le tele di Maurizio Montesoro, che volutamente non descrivono un mondo ma lo evocano, attraverso un processo di svuotamento, alleggerimento, sottrazione. O ancora destreggiarvi fra la meditazione sull’impermanenza, sulla circolarità e la ri-nascita da un passato presente di Paolo Vannuccini e infine raggiungere le vigorose e calde composizioni, le storie di vita, di uomini e di oggetti portatori di ricordi di Enzo Montagna.

dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33600.htm
 
 
 



Rust, le sculture di Louise Manzon
 

Sull’Isola di San Giorgio Maggiore saranno esposte le opere più recenti di Louise Manzon.
Rust non solo come la ruggine, la corrosione che intacca la materia da parte di agenti atmosferici ma, anche, come la tendenza di un manufatto metallico a tornare al suo stato originale nel quale si trova in natura: una rinascita, un’opportunità.
L’installazione site specific, progettata da Louise Manzon per questa occasione, sviluppa alcuni dei temi creativi più cari all’artista: le figure femminili e il loro ruolo di vigili e materne custodi dei segreti della vita, le creature marine e l’importanza salvifica delle condizioni delle acque in cui vivono.
La figura femminile è quella di Tethis, nell’evidenza narcisistica di un corpo restituito con estrema risonanza (…). Una sorta di ventaglio orna il capo della mitologica divinità.Una struttura barocca regge l’impianto scultoreo, una conformazione avvolgente ne articola i volumi nel corpo e nelle vesti. La linea curva crea il sospetto di un movimento verso l’alto, lo slancio verso aeree posizioni e miracolose impennate che sottraggono Tethis alla legge di gravità“. Achille Bonito Oliva nella sua presentazione
Il branco di pesci, a sua volta e con le sue forme primigenie, rappresenta la vita acquatica, la forza della genesi minacciata dall’inquinamento e dall’incuria, fattori che anche fuori dall’acqua insidiano la vitalità che l’artista fa risaltare nelle proprie opere, dai colori vivaci e dalle forme guizzanti. Modellate in una terracotta a volte trasfigurata in una materia quasi ferrea, le sculture di Louise Manzon rievocano natanti primigeni, le prime forme di vita acquatica che emergono dalle profondità degli abissi, in una eleganza delle fogge senza tempo, che restituiscono la gioia di un mondo che ha vissuto e vive con noi, con i nostri miti e le nostre storie. Figure antiche ma attualissime che ci ricordano l’importanza della protezione dell’ambiente e della centralità del rapporto tra umanità, natura e cultura.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 


 
 

Nessun commento:

Posta un commento