sabato 28 febbraio 2015

DAL 01 AL 05 MARZO 2015 - VENEZIA GRATIS - VENICE FOR FREE

01 MARZO 2015


Famiglie al Museo 2015: Safari naturalistico in museo

   
Data inizio: 
01/03/2015
Data fine: 
01/03/2015
Dove: 
Museo di Storia Naturale - Santa Croce 1730, 30135 Venezia

Un viaggio a piedi, tra le sale del museo dedicate agli esploratori veneziani e alle loro collezioni, seguendo le piste tracciate sulla mappa.
I giovani partecipanti saranno invitati ad osservare con molta attenzione i reperti naturalistici, disegnare, raccogliere, incollare e documentare, in tanti modi diversi, le varie scoperte del viaggio su una particolare mappa-valigia portatile da portare con sé per vivere altre avventure al museo.
Per nuclei familiari con bambini a partire dall’età di 5 anni
ore 11.00 e ore 14.30
COME PARTECIPARE
Prenotazione telefonica obbligatoria, dal lunedì che precede l’attività, al call center 041 8624100 (orari: lunedì, mercoledì e venerdì 9-14; martedì e giovedì 9-16).
COSTI
“Famiglie al Museo 2015″: attività e ingresso al museo gratuiti.
INFORMAZIONI
Attività Educative
Fondazione Musei Civici di Venezia
Tel: +39 041 2700370 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 14.00)
Email education@fmcvenezia.it

Fonte: http://www.veneziaunica.it/it/content/famiglie-al-museo-2015-safari-naturalistico-museo?page=1






1° Regata "A la Valesana"

   
Data inizio: 
01/03/2015
Data fine: 
01/03/2015
Dove: 
Isola di Murano
Nello specchio acqueo tra Murano e Sant'Erasmo, lungo i canali Carbonera, della Bissa e delle Navi, si terrà la prima edizione della regata di mascarete con voga alla valesana singola.

Info:
ing.marco@zennarotrafo.com
info@valesana.it
cell: 335.8015815
remieracasteo.it


Fonte: http://www.veneziaunica.it/it/content/1%C2%B0-regata-la-valesana?page=2




Il Teatro d'Ombre: atelier didattico

   
Data inizio: 
20/02/2015
Data fine: 
01/03/2015
Dove: 
ICI – Magazzino del Caffè – Venezia, Campo San Simeon Grando – Rio Marin Santa Croce 923 – Venice

Domenica 1 marzo 2015 ESPOSIZIONE DEI LAVORI REALIZZATI DAI BAMBINI
Orario: 16:30/18:00
un atelier, pensato per il giovane pubblico,che si ricollega alle splendide immagini
di genti e luoghi presentati nella mostra:
BHUTAN: Journey beyond the sky (6 dicembre2014 – 1 marzo 2015 )
Partecipazione gratuita
Informazioni e iscrizioni: info@icivenice.com Tel. + 39 041- 720507 / 329-9579684
Programma Atelier

Fonte: http://www.veneziaunica.it/it/content/il-teatro-dombre-atelier-didattico?page=2






A occhi spalancati
      



“A occhi spalancati” è l’anticipazione, meglio l’anteprima di un nuovo grande museo di Mosca, quello dell'Impressionismo Russo che aprirà i battenti nella capitale russa nel prossimo autunno. Per annunciare e far conoscere quello che è destinato ad essere uno dei “musei imperdibili” per ogni turista che si recherà a Mosca, la direzione della futura istituzione ha deciso di anticipare l’apertura al pubblico con due importanti preview: la prima si è svolta in Russia, nel Museo di Ivanovo, all'inizio dell'autunno scorso e ora è la volta di Venezia, unica tappa estera. Qui, dal 13 febbraio al 12 aprile, in Palazzo Franchetti, il pubblico italiano e internazionale potrà ammirare 50 capolavori del futuro museo moscovita, il meglio del meglio della sua imponente collezione d’arte. Un “biglietto da visita” estremamente raffinato, per annunciare una collezione di sicuro interesse internazionale.
La rassegna veneziana è curata da Yulia Petrova, direttore del Museo dell'Impressionismo Russo, e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, responsabili del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell'Università Ca' Foscari e di una serie di prestigiose e apprezzate attività espositive che dal 2010 hanno diffuso in Italia alcuni essenziali aspetti dell'arte russa degli ultimi due secoli. È un’indicazione interessante dell'originale politica culturale e della speciale mission dell'istituzione moscovita: favorire, attraverso esposizioni temporanee, in Russia e all’estero, la conoscenza di una rilevante tendenza dell’arte russa, in particolare quella che caratterizza l'epoca tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, una fase ancora poco conosciuta, a parte alcuni grandi nomi, della vicenda artistica e del ruolo internazionale della moderna arte russa.

dettagli
Biglietto: ingresso libero
         
 
 




La chiesa e l’ex convento dei Carmini

conferenze e convegni

 
 

Ciclo di conferenze di Storia dell'Arte aperte al pubblico:
- Domenica 1 marzo
Antonio Manno, Le architetture dei Carmini. La forma edilizia della chiesa e dell’ex convento dei Carmini è stata profondamente modificata. L’analisi delle sue principali fasi di evoluzione fra il Trecento e il Cinquecento e l’individuazione dei modelli architettonici di riferimento consentirà di ricostruire le idee carmelitane sullo spazio sacro e sui suoi significati culturali e simbolici.
- Domenica 8 marzo
Roberto Zago, Aspetti devozionali ai Carmini attraverso i documenti d’archivio. Le manifestazioni di devozione viste attraverso le testimonianze dei frati e delle confraternite e di personaggi significativi in rapporto con i Carmini. I lasciti testamentari di religiosi,religiose e devoti laici delle scuole o di privati. L’opzione di una sepoltura in chiesa o in chiostro, legame perenne con la devozione al Carmelo.
- Domenica 15 marzo
Doretta Davanzo Poli, Le vesti liturgiche più sontuose e originali del sec. XVIII. Paramenti e parati liturgici, prima del Concilio Vaticano Secondo, erano confezionati con tessuti e ricami sontuosi e preziosi, immediatamente identificabili dai fedeli come costosi. Questo perché il sacerdote durante la celebrazione della santa Messa rappresenta il ministro (o il Servo) di Dio, che essendo l’Entità più potente dell’Universo, va onorato anche con un abbigliamento consono. Mostreremo e commenteremo una decina di vesti, tra le più interessanti.
A seguire, ore 16.35
Alessandro Milan, La documentazione epigrafica per la storia del complesso monumentale dei Carmini. Trascrivere e interpretare i testi delle epigrafi perdute o superstiti dei Carmini aiuterà a ricostruire i rapporti fra istituzioni, società veneziana e l'Ordine del Carmelo prima, la Parrocchia poi. Lo può confermare l'esame di alcuni documenti, a partire da quelli riguardanti la cappella Civran, e dalla iscrizione nella cantoria di sinistra.
- Domenica 22 marzo
Alessandra Tessari, Il tesoro dei Carmini: reliquiari e strumenti liturgici. La presenza nella chiesa dei Carmini di manufatti destinati alla contemplazione-conservazione di reliquie e alla celebrazione liturgica è un significativo esempio della maestria degli orafi veneziani tra XVII e XIX secolo: urne, calici, pissidi e ostensori 'illustrano' con grande efficacia il mistero della Passione e l'opera di santi e martiri, testimoni di Cristo nella storia.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori

dove
Chiesa dei Carmini
Sestiere Dorsoduro, 2612, 30123 Venezia
Centro Storico

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33104.htm





02 MARZO 2015


A occhi spalancati
      



“A occhi spalancati” è l’anticipazione, meglio l’anteprima di un nuovo grande museo di Mosca, quello dell'Impressionismo Russo che aprirà i battenti nella capitale russa nel prossimo autunno. Per annunciare e far conoscere quello che è destinato ad essere uno dei “musei imperdibili” per ogni turista che si recherà a Mosca, la direzione della futura istituzione ha deciso di anticipare l’apertura al pubblico con due importanti preview: la prima si è svolta in Russia, nel Museo di Ivanovo, all'inizio dell'autunno scorso e ora è la volta di Venezia, unica tappa estera. Qui, dal 13 febbraio al 12 aprile, in Palazzo Franchetti, il pubblico italiano e internazionale potrà ammirare 50 capolavori del futuro museo moscovita, il meglio del meglio della sua imponente collezione d’arte. Un “biglietto da visita” estremamente raffinato, per annunciare una collezione di sicuro interesse internazionale.
La rassegna veneziana è curata da Yulia Petrova, direttore del Museo dell'Impressionismo Russo, e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, responsabili del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell'Università Ca' Foscari e di una serie di prestigiose e apprezzate attività espositive che dal 2010 hanno diffuso in Italia alcuni essenziali aspetti dell'arte russa degli ultimi due secoli. È un’indicazione interessante dell'originale politica culturale e della speciale mission dell'istituzione moscovita: favorire, attraverso esposizioni temporanee, in Russia e all’estero, la conoscenza di una rilevante tendenza dell’arte russa, in particolare quella che caratterizza l'epoca tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, una fase ancora poco conosciuta, a parte alcuni grandi nomi, della vicenda artistica e del ruolo internazionale della moderna arte russa.

dettagli
Biglietto: ingresso libero
         
 
 





Verde cortina. Da Lubecca a Trieste sui confini della guerra fredda.
        


Mostra fotografica, in tutto venticinque foto, misura 50 x 70.
Lubecca è agli opposti di Trieste. Il bordo esterno di un continente, l’affaccio al mare del nord come Trieste è il primo approdo a quello del sud. Entrambe hanno un’aria un po’ congelata e sospesa, quasi che, a dispetto di una lunga storia, di architetture eleganti e delle dinastie dei commercianti, lo sviluppo fosse rimasto a un certo punto bloccato, preservandole dal contagio ma anche dal dinamismo del Novecento. Ma in questo non c’è contraddizione: la linea che da Lubecca a Trieste ha tagliato il continente, dividendo est e ovest, ha reso le due città allo stesso tempo avamposto e periferia di un impero. Un punto d’osservazione privilegiato sulla storia, tuttavia decisa altrove.
Cosa rimane della cortina di ferro venticinque anni dopo? Matteo Tacconi e Ignacio Maria Coccia si sono messi in macchina. Una rotta che taglia la Germania, sbuca sulla frontiera della Repubblica ceca, prosegue lungo Slovacchia, Ungheria, Austria, Slovenia e finisce nell’Adriatico. Dovrebbe essere un tragitto memorabile, quanto di più vicino all’epos storico o topografico l’Europa del dopoguerra abbia prodotto, eppure questo coast-to-coast non ha un percorso prestabilito e catalogato, non ha tappe obbligate, avrà forse una decina di monumenti-segnaposto. Di più, non ha mitologia, non ha nostalgia, non ha viaggiatori e quasi non ha racconti. Bisogno reinventarsi una traccia cancellata.
Così queste pagine e queste foto sono la mappatura di una grande rimozione. E rispondono alla domanda: che succede quando si riavvolge come fosse un nastro, mettendolo da parte, il simbolo più potente e carico di significato del secondo Novecento in Europa? La bellezza della risposta di Matteo e Ignacio sta nell’assoluta mancanza di enfasi. Anzi, il loro è un viaggio documentale. Che descrive, fotografa, immagazzina. Che non teorizza ma recupera, che non insegna o offre soluzioni, ma prende nota. [...]
(L’introduzione al volume, firmata da Mara Gergolet, giornalista del Corriere della Sera)
MATTEO TACCONI. Perugino, nato nel 1978, giornalista. Segue i Balcani, l’Europa centrale e l’area post-sovietica. Scrive su diverse testate, tra cui Europa, Limes, Il Venerdì di Repubblica e Il Manifesto. Coordina Rassegna Est, portale dedicato all’Europa emergente. Ha realizzato tre libri. I primi due, Kosovo: la storia, la guerra, il futuro e C’era una volta il Muro: viaggio nell’Europa ex comunista, sono stati editi da Castelvecchi. Il terzo, Me ne vado a Est, realizzato con Matteo Ferrazzi, è stato pubblicato da Infinito Edizioni.
IGNACIO MARIA COCCIA. Fotografo. Nato a Madrid nel 1974, vive ad Ascoli Piceno. Nel 2003 è entrato nello staff di Grazia Neri. Ha pubblicato su diverse testate, italiane e internazionali, tra le quali Financial Times, Le Monde, Sportweek, National Geographic, L’Espresso, IL e Io Donna. Ha dedicato molta attenzione all’Europa dell’Est, al tema delle frontiere e delle periferie continentali. Dai suoi viaggi nella regione ha realizzato due libri: Ucraina, ritratto di una nazione e Kosovo, incertezze e sogni.
dettagli
Biglietto: ingresso libero




Collettiva 2015
                            


Partecipano al progetto gli artisti ospitati nella stagione espositiva precedente (Akira Arita, Stefano Arienti, Aldo Grazzi, Alessandro Diaz de Santillana, Sofia Stevi) e altri con i quali è prevista una collaborazione nelle prossime mostre (Laura Bisotti, Lorenzo Missoni, Maurizio Pellegrin). Il percorso, che si svolge attraverso opere mai presentate in galleria (in alcuni casi inedite), consente di approfondire le proposte di Marignana Arte contrapponendo opere orientate verso una forte presenza grafica (il lavoro su carta di Arienti, l’erbario di Missoni, le gouaches di Arita) a lavori caratterizzati da una presenza plastica e quasi scultorea (Stevi, Diaz de Santillana). Un terzo gruppo di opere in bilico tra le discipline (i rilievi dell’Enciclopedia di Missoni, l’ovale di Grazzi, le opere della giovane artista Laura Bisotti) consente di tracciare un percorso fatto di scelte rigorose proponendo al pubblico nomi già affermati accanto ad artisti emergenti.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
dove
Marignana Arte
Dorsoduro, 141 - 30123 Venezia (Italia)
Centro Storico
 
organizzatori
 






03 MARZO 2015


A occhi spalancati
      



“A occhi spalancati” è l’anticipazione, meglio l’anteprima di un nuovo grande museo di Mosca, quello dell'Impressionismo Russo che aprirà i battenti nella capitale russa nel prossimo autunno. Per annunciare e far conoscere quello che è destinato ad essere uno dei “musei imperdibili” per ogni turista che si recherà a Mosca, la direzione della futura istituzione ha deciso di anticipare l’apertura al pubblico con due importanti preview: la prima si è svolta in Russia, nel Museo di Ivanovo, all'inizio dell'autunno scorso e ora è la volta di Venezia, unica tappa estera. Qui, dal 13 febbraio al 12 aprile, in Palazzo Franchetti, il pubblico italiano e internazionale potrà ammirare 50 capolavori del futuro museo moscovita, il meglio del meglio della sua imponente collezione d’arte. Un “biglietto da visita” estremamente raffinato, per annunciare una collezione di sicuro interesse internazionale.
La rassegna veneziana è curata da Yulia Petrova, direttore del Museo dell'Impressionismo Russo, e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, responsabili del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell'Università Ca' Foscari e di una serie di prestigiose e apprezzate attività espositive che dal 2010 hanno diffuso in Italia alcuni essenziali aspetti dell'arte russa degli ultimi due secoli. È un’indicazione interessante dell'originale politica culturale e della speciale mission dell'istituzione moscovita: favorire, attraverso esposizioni temporanee, in Russia e all’estero, la conoscenza di una rilevante tendenza dell’arte russa, in particolare quella che caratterizza l'epoca tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, una fase ancora poco conosciuta, a parte alcuni grandi nomi, della vicenda artistica e del ruolo internazionale della moderna arte russa.

dettagli
Biglietto: ingresso libero
         
 
 





Collettiva 2015
                            


Partecipano al progetto gli artisti ospitati nella stagione espositiva precedente (Akira Arita, Stefano Arienti, Aldo Grazzi, Alessandro Diaz de Santillana, Sofia Stevi) e altri con i quali è prevista una collaborazione nelle prossime mostre (Laura Bisotti, Lorenzo Missoni, Maurizio Pellegrin). Il percorso, che si svolge attraverso opere mai presentate in galleria (in alcuni casi inedite), consente di approfondire le proposte di Marignana Arte contrapponendo opere orientate verso una forte presenza grafica (il lavoro su carta di Arienti, l’erbario di Missoni, le gouaches di Arita) a lavori caratterizzati da una presenza plastica e quasi scultorea (Stevi, Diaz de Santillana). Un terzo gruppo di opere in bilico tra le discipline (i rilievi dell’Enciclopedia di Missoni, l’ovale di Grazzi, le opere della giovane artista Laura Bisotti) consente di tracciare un percorso fatto di scelte rigorose proponendo al pubblico nomi già affermati accanto ad artisti emergenti.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
dove
Marignana Arte
Dorsoduro, 141 - 30123 Venezia (Italia)
Centro Storico
 
organizzatori
 





04 MARZO 2015


A occhi spalancati
      



“A occhi spalancati” è l’anticipazione, meglio l’anteprima di un nuovo grande museo di Mosca, quello dell'Impressionismo Russo che aprirà i battenti nella capitale russa nel prossimo autunno. Per annunciare e far conoscere quello che è destinato ad essere uno dei “musei imperdibili” per ogni turista che si recherà a Mosca, la direzione della futura istituzione ha deciso di anticipare l’apertura al pubblico con due importanti preview: la prima si è svolta in Russia, nel Museo di Ivanovo, all'inizio dell'autunno scorso e ora è la volta di Venezia, unica tappa estera. Qui, dal 13 febbraio al 12 aprile, in Palazzo Franchetti, il pubblico italiano e internazionale potrà ammirare 50 capolavori del futuro museo moscovita, il meglio del meglio della sua imponente collezione d’arte. Un “biglietto da visita” estremamente raffinato, per annunciare una collezione di sicuro interesse internazionale.
La rassegna veneziana è curata da Yulia Petrova, direttore del Museo dell'Impressionismo Russo, e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, responsabili del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell'Università Ca' Foscari e di una serie di prestigiose e apprezzate attività espositive che dal 2010 hanno diffuso in Italia alcuni essenziali aspetti dell'arte russa degli ultimi due secoli. È un’indicazione interessante dell'originale politica culturale e della speciale mission dell'istituzione moscovita: favorire, attraverso esposizioni temporanee, in Russia e all’estero, la conoscenza di una rilevante tendenza dell’arte russa, in particolare quella che caratterizza l'epoca tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, una fase ancora poco conosciuta, a parte alcuni grandi nomi, della vicenda artistica e del ruolo internazionale della moderna arte russa.

dettagli
Biglietto: ingresso libero
         
 
 






Collettiva 2015
                            


Partecipano al progetto gli artisti ospitati nella stagione espositiva precedente (Akira Arita, Stefano Arienti, Aldo Grazzi, Alessandro Diaz de Santillana, Sofia Stevi) e altri con i quali è prevista una collaborazione nelle prossime mostre (Laura Bisotti, Lorenzo Missoni, Maurizio Pellegrin). Il percorso, che si svolge attraverso opere mai presentate in galleria (in alcuni casi inedite), consente di approfondire le proposte di Marignana Arte contrapponendo opere orientate verso una forte presenza grafica (il lavoro su carta di Arienti, l’erbario di Missoni, le gouaches di Arita) a lavori caratterizzati da una presenza plastica e quasi scultorea (Stevi, Diaz de Santillana). Un terzo gruppo di opere in bilico tra le discipline (i rilievi dell’Enciclopedia di Missoni, l’ovale di Grazzi, le opere della giovane artista Laura Bisotti) consente di tracciare un percorso fatto di scelte rigorose proponendo al pubblico nomi già affermati accanto ad artisti emergenti.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
dove
Marignana Arte
Dorsoduro, 141 - 30123 Venezia (Italia)
Centro Storico
 
organizzatori
 






05 MARZO 2015


A occhi spalancati
      



“A occhi spalancati” è l’anticipazione, meglio l’anteprima di un nuovo grande museo di Mosca, quello dell'Impressionismo Russo che aprirà i battenti nella capitale russa nel prossimo autunno. Per annunciare e far conoscere quello che è destinato ad essere uno dei “musei imperdibili” per ogni turista che si recherà a Mosca, la direzione della futura istituzione ha deciso di anticipare l’apertura al pubblico con due importanti preview: la prima si è svolta in Russia, nel Museo di Ivanovo, all'inizio dell'autunno scorso e ora è la volta di Venezia, unica tappa estera. Qui, dal 13 febbraio al 12 aprile, in Palazzo Franchetti, il pubblico italiano e internazionale potrà ammirare 50 capolavori del futuro museo moscovita, il meglio del meglio della sua imponente collezione d’arte. Un “biglietto da visita” estremamente raffinato, per annunciare una collezione di sicuro interesse internazionale.
La rassegna veneziana è curata da Yulia Petrova, direttore del Museo dell'Impressionismo Russo, e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, responsabili del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell'Università Ca' Foscari e di una serie di prestigiose e apprezzate attività espositive che dal 2010 hanno diffuso in Italia alcuni essenziali aspetti dell'arte russa degli ultimi due secoli. È un’indicazione interessante dell'originale politica culturale e della speciale mission dell'istituzione moscovita: favorire, attraverso esposizioni temporanee, in Russia e all’estero, la conoscenza di una rilevante tendenza dell’arte russa, in particolare quella che caratterizza l'epoca tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, una fase ancora poco conosciuta, a parte alcuni grandi nomi, della vicenda artistica e del ruolo internazionale della moderna arte russa.

dettagli
Biglietto: ingresso libero
         
 
 





Verde cortina. Da Lubecca a Trieste sui confini della guerra fredda.
        


Mostra fotografica, in tutto venticinque foto, misura 50 x 70.
Lubecca è agli opposti di Trieste. Il bordo esterno di un continente, l’affaccio al mare del nord come Trieste è il primo approdo a quello del sud. Entrambe hanno un’aria un po’ congelata e sospesa, quasi che, a dispetto di una lunga storia, di architetture eleganti e delle dinastie dei commercianti, lo sviluppo fosse rimasto a un certo punto bloccato, preservandole dal contagio ma anche dal dinamismo del Novecento. Ma in questo non c’è contraddizione: la linea che da Lubecca a Trieste ha tagliato il continente, dividendo est e ovest, ha reso le due città allo stesso tempo avamposto e periferia di un impero. Un punto d’osservazione privilegiato sulla storia, tuttavia decisa altrove.
Cosa rimane della cortina di ferro venticinque anni dopo? Matteo Tacconi e Ignacio Maria Coccia si sono messi in macchina. Una rotta che taglia la Germania, sbuca sulla frontiera della Repubblica ceca, prosegue lungo Slovacchia, Ungheria, Austria, Slovenia e finisce nell’Adriatico. Dovrebbe essere un tragitto memorabile, quanto di più vicino all’epos storico o topografico l’Europa del dopoguerra abbia prodotto, eppure questo coast-to-coast non ha un percorso prestabilito e catalogato, non ha tappe obbligate, avrà forse una decina di monumenti-segnaposto. Di più, non ha mitologia, non ha nostalgia, non ha viaggiatori e quasi non ha racconti. Bisogno reinventarsi una traccia cancellata.
Così queste pagine e queste foto sono la mappatura di una grande rimozione. E rispondono alla domanda: che succede quando si riavvolge come fosse un nastro, mettendolo da parte, il simbolo più potente e carico di significato del secondo Novecento in Europa? La bellezza della risposta di Matteo e Ignacio sta nell’assoluta mancanza di enfasi. Anzi, il loro è un viaggio documentale. Che descrive, fotografa, immagazzina. Che non teorizza ma recupera, che non insegna o offre soluzioni, ma prende nota. [...]
(L’introduzione al volume, firmata da Mara Gergolet, giornalista del Corriere della Sera)
MATTEO TACCONI. Perugino, nato nel 1978, giornalista. Segue i Balcani, l’Europa centrale e l’area post-sovietica. Scrive su diverse testate, tra cui Europa, Limes, Il Venerdì di Repubblica e Il Manifesto. Coordina Rassegna Est, portale dedicato all’Europa emergente. Ha realizzato tre libri. I primi due, Kosovo: la storia, la guerra, il futuro e C’era una volta il Muro: viaggio nell’Europa ex comunista, sono stati editi da Castelvecchi. Il terzo, Me ne vado a Est, realizzato con Matteo Ferrazzi, è stato pubblicato da Infinito Edizioni.
IGNACIO MARIA COCCIA. Fotografo. Nato a Madrid nel 1974, vive ad Ascoli Piceno. Nel 2003 è entrato nello staff di Grazia Neri. Ha pubblicato su diverse testate, italiane e internazionali, tra le quali Financial Times, Le Monde, Sportweek, National Geographic, L’Espresso, IL e Io Donna. Ha dedicato molta attenzione all’Europa dell’Est, al tema delle frontiere e delle periferie continentali. Dai suoi viaggi nella regione ha realizzato due libri: Ucraina, ritratto di una nazione e Kosovo, incertezze e sogni.
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Biglietto: ingresso libero