mercoledì 18 febbraio 2015

DAL 16 AL 20 FEBBRAIO 2015 - VENEZIA GRATIS _ VENICE FOR FREE

16 FEBBRAIO 2015

mostre
202.132 Richard Wagner

 
In occasione del 132esimo anniversario della morte e del 202esimo anno della nascita del genio della musica viene presentato Phonographien di Peter Androsch. Si tratta di una profonda ed enigmatica rielaborazione di spartiti, manoscritti e appunti originali, trova forza e rinnovata “muta musicalità” nelle opere di Androsch. Queste grandi carte si offrono con la magia dell’uso degli inchiostri che li compongono, sovrapponendosi nella volontà di riprodurre in “bidimensione” l’armonia e la potenza della forza wagneriana. Un risultato straordinario per l’essenza stessa e l’efficacia della proposta grafica.
Il compositore austriaco Peter Androsch sviluppa immagini affascinanti che chiama “phonographies”. Delle “grafie-fonetiche” create dalla stratificazione di note, di manoscritti e libretti originali o parti di essi, diventando paesaggi più o meno densi di scrittura. Inizialmente le sue partiture originali sono servite come base per la sua produzione di immagini. Per questa mostra Androsch crea le sue incantevoli “grafie-fonetiche” sulla base della scrittura di altri compositori. Il risultato è una panoramica di suoni, litografie e serigrafie di vari formati e varianti basate sull’opera di Richard Wagner. Inoltre presenta anche delle opere basate su Anton Bruckner dedicate al maestro R. Wagner.
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-32989.htm




Maschere e abiti tradizionali festivi della Transilvania
 



Nell’accezione contemporanea, la Transilvania, regione sita nel nord-ovest della Romania, include sia lo spazio racchiuso dalla la catena montuosa dei Carpazi, che rappresenta la Transilvania medioevale, sia le regioni di Maramureș, Crișana e Banato, insieme alle quali costituisce, dal punto di vista della cultura rurale, un’area unitaria. La dimensione interculturale definisce fondamentalmente tale spazio, in cui coabitarono gli elementi culturali mediterranei orientali e occidentali. Parte di tali elementi si amalgamarono nel crogiolo dell’esistenza quotidiana comune, altri furono delimitati in maniera consapevole, grazie ad un’azione identitaria voluta. L’abbigliamento tradizionale, utilizzato in Transilvania fino alla metà del XX° secolo, ha rispecchiato ottimamente le identità etniche e territoriali delle varie aree culturali transilvane, caratterizzate dalle specificità storiche ed economico-sociali. Gli elementi dell’abbigliamento tradizionale sono integrati anche nel corredo delle maschere, caratteristiche durante le festività invernali per tutte le etnie della Transilvania. Tali tradizioni e pratiche si svolgono durante il periodo Natalizio e del Capodanno nell’ambiente romeno e nel cosiddetto Fărșang – festeggiato specialmente dalle comunità ungheresi e sassoni. Il forte substrato lustrale, consuetudinario e sociale di tali usanze spiega la loro perduranza – in vari gradi – anche nell’attuale contesto rurale, che costituisce tutt’oggi un’occasione di festeggiamento nelle comunità contadine.

dettagli
Biglietto: ingresso libero
Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-32848.htm




mostre
Voci di Pietre. Pietre preziose di Sonia Costantini
      

                 
       
“Il colore-luce è in tal senso archetipo di una spazialità a cui apparteniamo come origine e come destino, come dimora dello sguardo allo stato puro, luogo di riconoscimento della distanza dal mondo delle apparenze, architettura della mente che ha dissolto i limiti segnati dalla realtà. […] solo accettando quell’autentico rapporto che la pittura oggi chiede al lettore che voglia dialogare con questo spazio di libertà ancora possibile, proprio come avviene di fronte alla pittura di Sonia Costantini: visione di ciò che non si vede, svelamento di una realtà che il colore sollecita nella materia irreversibile e assoluta della luce.” (Claudio Cerritelli | 02. Sonia Costantini, Nicolodi, 2005)
«Io disegnavo tutte quelle cose perché ero un pittore. Era una necessità interiore. A ogni modo non avrei mai potuto farne a meno. Ero un pittore. Sono un pittore. […] Allora un pittore che cosa può fare? […] Un pittore non può fermarsi, anche se correvo il pericolo terribile di essere scoperto, non può non, dico, testimoniare, niente affatto! Ma era una necessità assoluta, una necessità di … Non so come dire… Di riprodurre, di rappresentare, di farlo vedere di conservarlo per dopo». (Zoran Music | Jean Clair, La barbarie ordinaria. Music a Dachau, Umberto Allemandi &C. 2001)
Anche Sonia Costantini non si ferma segnando la luce dell’infinito in pigmento, nel colore delle sue tele e delle sue pietre preziose qui esposte per noi, per ricordarci sempre “qualcosa d’incredibilmente, d’enormemente tragico, d’incomprensibile…” per essere qui nel passaggio, nello sguardo, per tradurre questa nostra esperienza in vita-luce. (Živa Kraus)
dettagli
Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-32924.htm




17 FEBBRAIO 2015

"Silvan il mago di Venezia a Venezia" a Palazzo Cavalli-Franchetti

Presso Palazzo Cavalli-Franchetti Dal 17/02/2015 Al 17/02/2015


Magica Venezia. Quando si utilizza questo modo di dire, che pare un luogo comune ma poi nei fatti non lo è perché malgrado il passare dei secoli le atmosfere che si vivono nella città serenissima rimangono diverse, uniche e senza tempo, non sempre si pensa che possano identificare uno degli “ambasciatori della venezianità nel modo”.
Un professionista che appartiene alla storia dello spettacolo del ‘900 avendo non solo praticato e onorato i palcoscenici di tutto il mondo ma anche, qui da noi, gli studi della TV. Anche se è nel contatto diretto che Aldo Savoldello, in arte Silvan, riesce a dare il meglio di sé. Perché se come tutti i grandi illusionisti che lo hanno preceduto a partire dall’800 Silvan, può far levitare nello spazio le sue assistenti, quando non le taglia a pezzi scomponendone il corpo, o, sempre più difficile, quando non le dissolve nel nulla magari insieme con l’elefante che si portano a guinzaglio, è nella prestidigitazione che eccelle, facendo delle sue mani che gestiscono interi mazzi di carte, uno straordinario strumento di reale incredibile ed incontenibile magia.
Invitato dall’Associazione Musica Venezia a Palazzo Franchetti, Silvan che è anche esperto, studioso e collezionista di testi antichi e rari, con il suo ONE MAN SHOW, ci aiuterà a far “scomparire” nel modo più gioioso possibile il CARNEVALE 2015.

Fonte: http://www.veneziatoday.it/eventi/teatro/silvan-il-mago-venezia-carnevale-2015.html


 


 A occhi spalancati



 

“A occhi spalancati” è l’anticipazione, meglio l’anteprima di un nuovo grande museo di Mosca, quello dell'Impressionismo Russo che aprirà i battenti nella capitale russa nel prossimo autunno. Per annunciare e far conoscere quello che è destinato ad essere uno dei “musei imperdibili” per ogni turista che si recherà a Mosca, la direzione della futura istituzione ha deciso di anticipare l’apertura al pubblico con due importanti preview: la prima si è svolta in Russia, nel Museo di Ivanovo, all'inizio dell'autunno scorso e ora è la volta di Venezia, unica tappa estera. Qui, dal 13 febbraio al 12 aprile, in Palazzo Franchetti, il pubblico italiano e internazionale potrà ammirare 50 capolavori del futuro museo moscovita, il meglio del meglio della sua imponente collezione d’arte. Un “biglietto da visita” estremamente raffinato, per annunciare una collezione di sicuro interesse internazionale.
La rassegna veneziana è curata da Yulia Petrova, direttore del Museo dell'Impressionismo Russo, e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, responsabili del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell'Università Ca' Foscari e di una serie di prestigiose e apprezzate attività espositive che dal 2010 hanno diffuso in Italia alcuni essenziali aspetti dell'arte russa degli ultimi due secoli. È un’indicazione interessante dell'originale politica culturale e della speciale mission dell'istituzione moscovita: favorire, attraverso esposizioni temporanee, in Russia e all’estero, la conoscenza di una rilevante tendenza dell’arte russa, in particolare quella che caratterizza l'epoca tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, una fase ancora poco conosciuta, a parte alcuni grandi nomi, della vicenda artistica e del ruolo internazionale della moderna arte russa.
Le 50 opere sono esposte in un percorso che accosta tra loro soggetti tematicamente contigui (il paesaggio, la scena urbana, la figura in un interno), con una dovuta ma non sempre vincolante attenzione alla cronologia. Il momento di maggior fioritura dell’Impressionismo in Russia è di qualche lustro successivo alla svolta dell'arte francese intervenuta tra settimo e ottavo decennio dell'Ottocento, e comprende soprattutto l'ultimo decennio del secolo e l’inizio di quello successivo. Ma questo non significa che possa essere considerato la variante provinciale di quello francese e nemmeno la sporadica scelta di maniera di qualche pittore. L’Impressionismo era già divenuto infatti il tempestivo punto di riferimento per l’opera di paesaggisti come Fedor Vasil’ev, aveva influenzato la ricerca di Polenov e di Repin, dopo un loro soggiorno in Francia e, grazie a questi maestri, era presto diventato oggetto di studio per gli studenti della Scuola di Pittura, Architettura e Scultura di Mosca, alcuni dei quali destinati - come Konstantin Juon, Petr Petrovicev e Stanislav Zukovskij, tutti presenti in mostra – a un ruolo di primaria importanza prima, durante e dopo l'avvento delle Avanguardie. La tradizione di dipingere alla maniera impressionista continua poi per buona parte del Novecento, ed è documentata in mostra con opere di Koncalovskij, Grabar', Kustodiev, Baranov-Rossiné, con altri pittori insospettabili, come Sergej Gerasimov o Georgij Savickij, e persino con artisti molto legati al realismo socialista, come Aleksandr Gerasimov e Dmitrij Nalbandjan. D'altra parte l'immagine guida della mostra – i Manifesti sotto la pioggia di Pimenov (1973) - dimostra con ogni evidenza come la matrice impressionistica caratterizzi con un certo rilievo anche il periodo del disgelo post staliniano. La mostra veneziana allinea insomma le prime esplicite rimeditazioni e rielaborazioni della rivoluzione artistica francese, evidenzia la tenace persistenza, per buona parte del Novecento, di questo approccio alla raffigurazione della vita individuale e dei suoi scenari e sottolinea la perdurante attualità di questa matrice. Per questo l'arco cronologico delle opere in mostra spazia da alcuni rari dipinti giovanili di Konstantin Korovin, il più famoso esponente dell’Impressionismo russo, e di Valentin Serov sino ad anni recentissimi, con pittori come Vladimir Rogozin e Valerij Kosljakov, che non si possono certo considerare “impressionisti” in senso stretto ma per i quali sono risultate fondamentali le ricerche dei loro predecessori alla fine del XIX secolo e che raccolgono oggi, idealmente ed efficacemente, in una chiave contemporanea, la loro eredità.
 
dettagli
dove
Palazzo Franchetti
San Marco, 2842- Venezia
Centro Storico
 
Biglietto: ingresso libero

 Fonte:http://www.agendavenezia.org/it/evento-32805.htm





18 FEBBRAIO 2015


Mater lagunae, l'inaugurazione

 
Presso Venice Art House Dal 11/02/2015 Al 21/02/2015
Saranno le prime immagini di "Mater Lagunae. Il racconto di una Regina fragile" a inaugurare a Venezia gli spazi di Venice Art House, il nuovo deposito dell'arte che aprirà i battenti a Cannaregio mercoledì 11 gennaio con una esposizione dedicata a soli artisti Veneziani.
Nei proponimenti del curatore dell'esposizione vi è l'abbinamento fra mostra collettiva e documentario, a dimostrazione di come l'arte e la cultura possano essere l'arma della rinascita di Venezia.
"Mater Lagunae. Il racconto di una Regina fragile" è un film documentario di Sebastiano Vianello, Thomas Torelli, Alberto Toso Fei e Lucio Scarpa, che si propone di presentare al pubblico tramite immagini raffinate e spettacolari la bellezza e la rovina di Venezia. Non è un documentario d'inchiesta, con cui analizzare le cause dei problemi né tantomeno proporre delle soluzioni; l'intento è principalmente quello di presentare lo stato di fatto, contrapponendo le immagini della bellezza mozzafiato di Venezia a quelle dei suoi dolori e delle violenze che subisce.
Gli autori del documentario dicono:
"Venezia, la Regina, la più bella, perla indiscussa dell'Adriatico, amata e protetta come una madre dai suoi abitanti nel corso dei secoli - raccontano gli autori di Mater Lagunae - è oggi vittima di politiche sbagliate e corrotte e sta vivendo forse il momento più difficile della sua storia ultramillenaria.
Orde di turisti, inconsapevoli della sua storia e della sua fragilità, si riversano quotidianamente per le sue calli consumandola inesorabilmente, mentre si moltiplicano episodi di degrado.
L'elenco delle ferite potrebbe essere lunghissimo, a cominciare dal transito delle enormi navi da crociera, con il conseguente risucchio di acque dai fondali e dalle fragili fondamenta della città, fino alla sostituzione degli storici masegni in trachite euganea della pavimentazione urbana, con pietre diverse, più fragili, posate con tecniche sbagliate, che durano l'arco di una stagione".
La prima esposizione di Venice Art House vedrà, fra gli artisti in evidenza, i nomi di David Dalla Venezia, Sabrina Grossi, Monica Martin, Tiziana Buschettu, Federico Vespignani, Eleonora Milner, Guerrino Pain, Eulisse, Caiselli, Carla Bagno, Mirko Celegato, Roberto Moro, Matteo Chinellato, Marco Sitran, Francesco Donà, Pino Dambrosuo, Caterina Vaccari, Cristiano Vettore, Christian Siskovic Pasca oltre a opere di artisti locali provenienti da Collezione Privata.
La mostra sarà aperta ininterrottamente dall'11 al 21 febbraio 2015 con orari 15 - 21. Per informazioni info@venicearthouse.it, tel.3938005588

Fonte: http://www.veneziatoday.it/eventi/mostre/mater-lagunae-inaugurazione-2324526.html




19 FEBBRAIO 2015


"Je suis Charlie. E dopo?"

Presso Foyer teatro Goldoni Dal 19/02/2015 Al 19/02/2015
All’incontro con la stampa parteciperà Housam Najjair, ex foreign fighter in Libia e Siria, autore del libro Soldier for a Summer in cui racconta la sua esperienza e Maria Laura Conte, direttore editoriale e della comunicazione della Fondazione Oasis.






20 FEBBRAIO 2015

"Aspettando l'Expo" a Mirano

 
Presso Sedi varie Dal 20/02/2015 Al 26/02/2015

A Mirano l’Expo arriva in anticipo. Dal 20 febbraio, a due mesi dall’inaugurazione dell’esposizione universale, va infatti in scena il festival culturale “Aspettando l’Expo”. Una settimana di appuntamenti, quattro eventi che, con linguaggi diversi, cercheranno di promuovere una riflessione sui temi dell’esposizione universale, a partire dal diritto al cibo e all’acqua. L’iniziativa nasce dall’originale collaborazione tra Cesvitem Onlus, ong miranese impegnata dal 1987 in favore dei popoli del Sud del mondo, e Solwa srl, giovane startup del gruppo Santex ideatrice di un’innovativa tecnologia per la depurazione dell’acqua attraverso l’utilizzo dell’energia solare. Tutti gli appuntamenti in calendario, grazie al finanziamento della Camera di Commercio di Venezia e ai contributi del Gruppo PAM e di Intesa Sanpaolo, saranno ad ingresso gratuito.

FESTIVAL. “Il festival - spiega il presidente del Cesvitem Simone Naletto - parte da una delle domande da una delle domande guida dell’Expo, ovvero “È possibile garantire cibo e acqua alla popolazione mondiale?”. La risposta può essere sicuramente affermativa, a patto però che si ricerchi e si metta in atto tutti assieme un nuovo equilibrio, basato su stili di vita e scelte di consumo più consapevoli e sostenibili”. “Per questo – sottolinea Davide Franceschetti, uno dei soci fondatori di Solwa - il festival cercherà di far sentire la voce del Sud del mondo su questi temi, un punto di vista diverso rispetto al nostro ma fondamentale per un cammino davvero condiviso".

GLI EVENTI. Con il patrocinio del Padiglione Italia ad Expo 2015, Comune di Mirano e Centro Pace e Legalità “Sonja Slavik”, il festival si aprirà venerdì 20 febbraio (Teatro di Villa Belvedere, ore 20.45) con la messa in scena di H2Oro, spettacolo di teatro civile sull’acqua diritto dell’umanità. Prodotto da Itineraria Teatro, con oltre 400 repliche all’attivo in tutta Italia, H2Oro affronta con una documentazione rigorosa il tema degli sprechi e dei paradossi nella gestione dell’acqua in Italia e nel mondo, riflettendo assieme agli spettatori sul cosa fare noi-qui-ora affinché l’accesso all’acqua potabile diventi un diritto umano e sociale imprescrittibile garantito a tutti gli esseri umani. Doppio appuntamento sabato 21 febbraio. Dalle 9.30 l’eco illustratrice Deisa Centazzo attende in Biblioteca i bambini delle scuole primarie per un laboratorio di pittura sul tema “Dalla goccia al mare, un viaggio da rispettare”, dedicato ovviamente all’acqua (info e iscrizioni presso la Biblioteca Comunale, tel. 0415798490, e-mail info.biblioteca@comune.mirano.ve.it). Sempre alle 9.30 apre, in Villa XXV Aprile, la mostra fotografica “Qué contradicción!”: un viaggio con gli scatti di Tommaso Saccarola nelle periferie di Trujillo, in Perù, per documentare l’incapacità di uno dei paesi più fertili del mondo di garantire cibo a sufficienza ai suoi abitanti. La mostra resterà aperta fino a domenica 1° marzo, il sabato e la domenica con orario 9.30-12.30 e 15-17.30, da lunedì a venerdì 15-17.30. Giovedì 26 febbraio, di nuovo al Teatro di Villa Belvedere, spazio al cinema con“Corto e mangiato”. Dalle 20.45 saranno proiettati tre cortometraggi sul tema del diritto al cibo in Africa, per approfondire da diversi punti di vista una delle sfide fondamentali per il futuro del continente. Da “Wind of change”, storia di una famiglia contadina del Kenya alle prese con gli effetti dei cambiamenti climatici, a “Terra bruciata”, documentario sugli effetti del land grabbing sui piccoli coltivatori, passando per la poesia de “Il miracolo del pane”.
Fonte: http://www.veneziatoday.it/eventi/fiere/aspettando-l-expo-2015-mirano.html





 

Nessun commento:

Posta un commento