sabato 6 giugno 2015

DAL 06 AL 10 GIUGNO 2015 - VENEZIA GRATIS - VENICE FOR FREE

 06 GIUGNO 2015





Regata delle Antiche Repubbliche Marinare
      

La 'Regata (Palio) delle Antiche Repubbliche Marinare' è una competizione su galeoni a otto vogatori tra gli equipaggi delle città di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia, le cui flotte dominarono il Mediterraneo nel Medioevo.
La manifestazione si svolge all'inizio dell'estate di ogni anno a rotazione nelle quattro città. Quest'anno è il turno di Venezia.
La competizione è sempre preceduta dal solenne corteo storico, con figuranti che indossano preziosi e pittoreschi costumi riprodotti da antichi modelli, in un tripudio di bandiere, trombe e tamburi.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 


 
 
 
 Camera e cucina. La fotografia è in tavola
 
Mostra fotografica a cura di Elisabetta Da Lio e Tiziano Bolpin. In collaborazione con Archivio della Comunicazione, Civico5, La Gondola, Fatue, Fotosintesi, Marghera Fotografia
Un uovo simbolo di vita, il suo bel tuorlo giallo metafora di nutrimento, la foto di Simonetta Gasparini è un concentrato di tutti gli ingredienti della nostra ricetta: luce, esposizione e composizione, quanto basta di creatività mescolata alle più variegate e diversificate passioni per la materia prima, verdure di stagione, pesce, carne, cereali, pane... In mostra oltre un centinaio di lavori, sguardi e tecniche diverse per diversi immaginari fotografici e alimentari, fotografia concettuale piuttosto che food photography. Oltre la metà provengono dagli archivi dei più importanti circoli e associazioni fotografiche cittadine: La Gondola, Civico5, Fatue, Fotosintesi e Marghera Fotografia. Una importante selezione proviene dall’Archivio della Comunicazione e racconta, dai primi anni del Novecento e sino ai nostri giorni, uomini, cibi e atmosfere della tradizione alimentare, sociale ed economica di Venezia, di Mestre e del suo entroterra. Alle immagini “storiche” - realizzate da alcuni importanti fotografi e agenzie fotografiche del secolo scorso come la “Reale Fotografia Giacomelli”- dal sapore più nostalgico e retrospettivo, abbiamo affiancato degli scatti dal taglio antropologico e sociale. Questi ultimi, realizzati da alcuni viaggiatori-fotografi, documentano diversi paesi centro africani, dell’area asiatica occidentale e di quella orientale, dove ancora oggi i modi di produzione alimentare, di uso e di vendita del cibo sono lo specchio di bisogni primari e vitali non ancora soddisfatti. Una piccola sezione di “memorabilia” (incarti, pubblicità, contenitori), provenienti dall’Archivio Orlandini, testimonierà inoltre una significativa, ma spesso ignorata, presenza delle aziende alimentari nella storia industriale della terraferma veneziana. (Testo di Elisabetta Da Lio e Tiziano Bolpin)
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Biglietto: ingresso libero
 





Mostra personale di Paola Martina
 
                  
Paola Martina con la sua arte indica che la figurazione è ancora viva. Il suo occhio di pittrice è simile al fotografo che riesce a imprimere nella pellicola l’inquadratura migliore. Giochi geometrici naturali si personalizzano durante le pennellate su tela. Atmosfere rarefatte richiamano una pittura Toscana dei secoli 1300 e ‘400. I colori della tradizione veneta sono poco presenti per situazioni oniriche e quasi impalpabili.
Abile nell’incisione e in tecniche affini, ha appreso da Magnolato la vera essenza di un’arte che deve essere vissuta in prima persona per avere i propri effetti. Un misto tra riflessione e passione per una conduzione sempre presente.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-34213.htm


 




Arte cibo per la mente

Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
 

 

 07 GIUGNO 2015


Regata delle Antiche Repubbliche Marinare
      
La 'Regata (Palio) delle Antiche Repubbliche Marinare' è una competizione su galeoni a otto vogatori tra gli equipaggi delle città di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia, le cui flotte dominarono il Mediterraneo nel Medioevo.
La manifestazione si svolge all'inizio dell'estate di ogni anno a rotazione nelle quattro città. Quest'anno è il turno di Venezia.
La competizione è sempre preceduta dal solenne corteo storico, con figuranti che indossano preziosi e pittoreschi costumi riprodotti da antichi modelli, in un tripudio di bandiere, trombe e tamburi.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 




Concerto di coro e orchestra Ca' Foscari
      
Il Coro e l'Orchestra di Ca’ Foscari salutano il proprio pubblico prima della pausa estiva con un concerto dedicato alla musica del XVII e XVIII secolo.
Programma
Joseph Bodin de Boismortier (1689-1755) Concerto op. 26/6, per violoncello, due violini e basso continuo
Johan Sebastian Bach (1685-1750) Triosonata in sol maggiore, per flauto, violino e basso continuo
Antonio Vivaldi (1678-1741) Laudate Dominum, Salmo 166 per coro e orchestra RV606 Laetatus Sum, Salmo 121 per coro e orchestra RV607
Giacomo Carissimi (1605-1674) Judicium Salomonis, Oratorio per soli, coro e orchestra
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Biglietto: ingresso libero fino ad esaurimento posti
 
 
 
 Camera e cucina. La fotografia è in tavola
 
Mostra fotografica a cura di Elisabetta Da Lio e Tiziano Bolpin. In collaborazione con Archivio della Comunicazione, Civico5, La Gondola, Fatue, Fotosintesi, Marghera Fotografia
Un uovo simbolo di vita, il suo bel tuorlo giallo metafora di nutrimento, la foto di Simonetta Gasparini è un concentrato di tutti gli ingredienti della nostra ricetta: luce, esposizione e composizione, quanto basta di creatività mescolata alle più variegate e diversificate passioni per la materia prima, verdure di stagione, pesce, carne, cereali, pane... In mostra oltre un centinaio di lavori, sguardi e tecniche diverse per diversi immaginari fotografici e alimentari, fotografia concettuale piuttosto che food photography. Oltre la metà provengono dagli archivi dei più importanti circoli e associazioni fotografiche cittadine: La Gondola, Civico5, Fatue, Fotosintesi e Marghera Fotografia. Una importante selezione proviene dall’Archivio della Comunicazione e racconta, dai primi anni del Novecento e sino ai nostri giorni, uomini, cibi e atmosfere della tradizione alimentare, sociale ed economica di Venezia, di Mestre e del suo entroterra. Alle immagini “storiche” - realizzate da alcuni importanti fotografi e agenzie fotografiche del secolo scorso come la “Reale Fotografia Giacomelli”- dal sapore più nostalgico e retrospettivo, abbiamo affiancato degli scatti dal taglio antropologico e sociale. Questi ultimi, realizzati da alcuni viaggiatori-fotografi, documentano diversi paesi centro africani, dell’area asiatica occidentale e di quella orientale, dove ancora oggi i modi di produzione alimentare, di uso e di vendita del cibo sono lo specchio di bisogni primari e vitali non ancora soddisfatti. Una piccola sezione di “memorabilia” (incarti, pubblicità, contenitori), provenienti dall’Archivio Orlandini, testimonierà inoltre una significativa, ma spesso ignorata, presenza delle aziende alimentari nella storia industriale della terraferma veneziana. (Testo di Elisabetta Da Lio e Tiziano Bolpin)
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Biglietto: ingresso libero
 





Mostra personale di Paola Martina
 
                  
Paola Martina con la sua arte indica che la figurazione è ancora viva. Il suo occhio di pittrice è simile al fotografo che riesce a imprimere nella pellicola l’inquadratura migliore. Giochi geometrici naturali si personalizzano durante le pennellate su tela. Atmosfere rarefatte richiamano una pittura Toscana dei secoli 1300 e ‘400. I colori della tradizione veneta sono poco presenti per situazioni oniriche e quasi impalpabili.
Abile nell’incisione e in tecniche affini, ha appreso da Magnolato la vera essenza di un’arte che deve essere vissuta in prima persona per avere i propri effetti. Un misto tra riflessione e passione per una conduzione sempre presente.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-34213.htm


 




Arte cibo per la mente
      
Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
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Biglietto: ingresso libero
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08 GIUGNO 2015

Personal Tales - Humans + Hybrids

 
 
Personal Tales - Humans + Hybrids è un'esibizione d'arte internazionale, che comprende fotografie, video art, installazioni, quadri e performance.
Fa parte del Self Festival, assieme alla mostra Self Portraits - Inner Feelings (Dal 17 al 27 giugno), organizzato durante la Biennale d'Arte di venezia. Per la prima volta il pubblico ha la possibilità di conoscere personalmente gli artisti in incontri privati e di condividere la loro arte.
Personal Tales - Humans + Hybrids esplora le storie che si trovavano dietro di opere d'arte. Quali frammenti di esperienza personale gli artisti decidono di condividere? Come l'uso dell'arte, come mezzo di espressione, contamina il messaggio che condividono? Le opere creano un collegamento tra l'esperienza personale degli artisti e il pubblico; e allo stesso tempo contaminano e arricchiscono le storie private che gli artisti decidono di raccontare.
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Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
Camera e cucina. La fotografia è in tavola
 
Mostra fotografica a cura di Elisabetta Da Lio e Tiziano Bolpin. In collaborazione con Archivio della Comunicazione, Civico5, La Gondola, Fatue, Fotosintesi, Marghera Fotografia
Un uovo simbolo di vita, il suo bel tuorlo giallo metafora di nutrimento, la foto di Simonetta Gasparini è un concentrato di tutti gli ingredienti della nostra ricetta: luce, esposizione e composizione, quanto basta di creatività mescolata alle più variegate e diversificate passioni per la materia prima, verdure di stagione, pesce, carne, cereali, pane... In mostra oltre un centinaio di lavori, sguardi e tecniche diverse per diversi immaginari fotografici e alimentari, fotografia concettuale piuttosto che food photography. Oltre la metà provengono dagli archivi dei più importanti circoli e associazioni fotografiche cittadine: La Gondola, Civico5, Fatue, Fotosintesi e Marghera Fotografia. Una importante selezione proviene dall’Archivio della Comunicazione e racconta, dai primi anni del Novecento e sino ai nostri giorni, uomini, cibi e atmosfere della tradizione alimentare, sociale ed economica di Venezia, di Mestre e del suo entroterra. Alle immagini “storiche” - realizzate da alcuni importanti fotografi e agenzie fotografiche del secolo scorso come la “Reale Fotografia Giacomelli”- dal sapore più nostalgico e retrospettivo, abbiamo affiancato degli scatti dal taglio antropologico e sociale. Questi ultimi, realizzati da alcuni viaggiatori-fotografi, documentano diversi paesi centro africani, dell’area asiatica occidentale e di quella orientale, dove ancora oggi i modi di produzione alimentare, di uso e di vendita del cibo sono lo specchio di bisogni primari e vitali non ancora soddisfatti. Una piccola sezione di “memorabilia” (incarti, pubblicità, contenitori), provenienti dall’Archivio Orlandini, testimonierà inoltre una significativa, ma spesso ignorata, presenza delle aziende alimentari nella storia industriale della terraferma veneziana. (Testo di Elisabetta Da Lio e Tiziano Bolpin)
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Biglietto: ingresso libero
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Reflective Landscape. Il paesaggio veneto e i suoi produttori

 
 
L’esposizione, nel Chiostro del Seminari Patriarcale, raccoglie 48 opere fotografiche di otto artisti: Fatima Abbadi, Francesco Barasciutti, Stefano Busato, Ferdinando Fasolo, Arianna Novaga, Giampaolo Romagnosi, Moreno Rocco Segafredo e Angelo Tassitano. Obiettivo del progetto è ritrarre produttori attivi nel settore agricolo, nell’allevamento e nella trasformazione dei prodotti derivati da tali attività, appartenenti a diverse aree geografiche del Veneto.
Le opere in mostra intendono portare alla luce quegli interpreti solitari e isolati, non sempre noti e visibili al grande pubblico, che contribuiscono ogni giorno alla creazione di un valore condiviso e alla costituzione di un patrimonio comune. I soggetti della fotografia contemplano, vivono e proteggono la loro terra, il filare di alberi, la casa dei padri, l’architettura e il suo genius loci.
Dall’incontro tra i fotografi, i produttori e il contesto in cui essi operano è nata l’idea di eseguire due scatti diametralmente opposti: il soggetto viene infatti colto di fronte e di spalle e diventa il punto di snodo visivo attorno al quale ruota l’ambiente in cui opera. Questo espediente ha permesso di creare una sorta di “doppio ritratto” che determina uno sguardo fotografico del tutto inedito. Le opere in mostra offrono infatti più vedute di una stessa figura, rappresentando così diversi punti di vista sul paesaggio veneto.
“L’idea alla base del progetto si fonda su una consapevolezza diffusa: ciò che si consuma deve essere restituito” - spiega il prof. Leonardo Ciacci, ideatore e co-curatore del progetto - “Si tratta di un concetto forse in parte accantonato durante la fase matura dell’industrializzazione ma legato all’agricoltura e alle sue tradizioni più antiche, che trova nei nuovi interpreti di quei mestieri, mai sostituiti dalla tecnologia ma piuttosto rinnovati da pratiche e possibilità nuove, una sensibilità e un’attenzione volte a rendere il lavoro motivo di arricchimento del paesaggio. ‘Reflective Landscape’ propone ritratti di agricoltori, di imprenditori che hanno fatto della loro attività un’occasione per arricchire di segni e di qualità la loro terra, disegnando con cura campi e coltivazioni, restaurando e conservando edifici storici, usando creatività e cultura per rinnovare paesaggi antichi e renderli ancora produttivi”.

Il progetto, a cura dei prof. Leonardo Ciacci e Angelo Maggi, docenti dell’Università IUAV di Venezia, si colloca nel calendario di iniziative di Venice to Expo 2015.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
 
Arte cibo per la mente
      
Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
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Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
 
09 GIUGNO 2015
 
La salvaguardia dei Monumenti durante la Grande Guerra. La raccolta fotografica di Ugo Ojetti alla Fondazione Giorgio Cini
Protagonista del panorama culturale italiano del Novecento, giornalista eclettico, critico d’arte e scrittore, Ugo Ojetti è certamente una figura complessa e difficile da delineare. Eterno amante del bello con la sua penna e il suo forte carattere è stato in grado di descrivere la complessità dei cambiamenti culturali e politici che si sono susseguiti nell’intricato periodo storico racchiuso tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale. Ojetti partecipa volontariamente alla Grande Guerra in qualità di sottotenente presso l’Esercito Regio con l’incarico di tutelare i monumenti delle Terre Redente. Si tratta di una fase circoscritta all’interno della sua carriera, nella quale si scontra con le necessità delle Soprintendenze, gli ordini dati dal Comando Supremo e la fragilità della materia minacciata dall’evento bellico. Durante questo periodo raccoglie numerose testimonianze fotografiche per documentare i danni causati dai bombardamenti nemici ai monumenti italiani nell’area del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino, nonché le operazioni di salvaguardia di opere d’arte attuate dall’Esercito Regio, in particolar modo nella città lagunare.
L’Istituto di Storia dell’Arte custodisce nei suoi archivi la raccolta fotografica riunita da Ugo Ojetti nel corso della Grande Guerra e che comprende più di cinquecento fotografie, gelatine e albumine, realizzate tra il 1915 e il 1919, di diversa provenienza ad attestare la fitta rete di rapporti intessuti dallo stesso Ojetti durante il conflitto allo scopo di raccogliere una documentazione dettagliata utilizzata anche a fini propagandistici.
In concomitanza con le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, l’Istituto di Storia dell’Arte propone dunque, attraverso la mostra, negli spazi espositivi della Nuova Manica Lunga, un percorso di lettura delle immagini appartenenti a questa interessantissima raccolta, fotografie che illustrano i danni subiti dalle città durante il primo conflitto mondiale e le opere di salvaguardia del patrimonio storico artistico nazionale, riflettendo sul ruolo della fotografia quale mezzo di diffusione delle idee.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
Camera e cucina. La fotografia è in tavola
 
Mostra fotografica a cura di Elisabetta Da Lio e Tiziano Bolpin. In collaborazione con Archivio della Comunicazione, Civico5, La Gondola, Fatue, Fotosintesi, Marghera Fotografia
Un uovo simbolo di vita, il suo bel tuorlo giallo metafora di nutrimento, la foto di Simonetta Gasparini è un concentrato di tutti gli ingredienti della nostra ricetta: luce, esposizione e composizione, quanto basta di creatività mescolata alle più variegate e diversificate passioni per la materia prima, verdure di stagione, pesce, carne, cereali, pane... In mostra oltre un centinaio di lavori, sguardi e tecniche diverse per diversi immaginari fotografici e alimentari, fotografia concettuale piuttosto che food photography. Oltre la metà provengono dagli archivi dei più importanti circoli e associazioni fotografiche cittadine: La Gondola, Civico5, Fatue, Fotosintesi e Marghera Fotografia. Una importante selezione proviene dall’Archivio della Comunicazione e racconta, dai primi anni del Novecento e sino ai nostri giorni, uomini, cibi e atmosfere della tradizione alimentare, sociale ed economica di Venezia, di Mestre e del suo entroterra. Alle immagini “storiche” - realizzate da alcuni importanti fotografi e agenzie fotografiche del secolo scorso come la “Reale Fotografia Giacomelli”- dal sapore più nostalgico e retrospettivo, abbiamo affiancato degli scatti dal taglio antropologico e sociale. Questi ultimi, realizzati da alcuni viaggiatori-fotografi, documentano diversi paesi centro africani, dell’area asiatica occidentale e di quella orientale, dove ancora oggi i modi di produzione alimentare, di uso e di vendita del cibo sono lo specchio di bisogni primari e vitali non ancora soddisfatti. Una piccola sezione di “memorabilia” (incarti, pubblicità, contenitori), provenienti dall’Archivio Orlandini, testimonierà inoltre una significativa, ma spesso ignorata, presenza delle aziende alimentari nella storia industriale della terraferma veneziana. (Testo di Elisabetta Da Lio e Tiziano Bolpin)
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 





Mostra personale di Paola Martina
 
                  
Paola Martina con la sua arte indica che la figurazione è ancora viva. Il suo occhio di pittrice è simile al fotografo che riesce a imprimere nella pellicola l’inquadratura migliore. Giochi geometrici naturali si personalizzano durante le pennellate su tela. Atmosfere rarefatte richiamano una pittura Toscana dei secoli 1300 e ‘400. I colori della tradizione veneta sono poco presenti per situazioni oniriche e quasi impalpabili.
Abile nell’incisione e in tecniche affini, ha appreso da Magnolato la vera essenza di un’arte che deve essere vissuta in prima persona per avere i propri effetti. Un misto tra riflessione e passione per una conduzione sempre presente.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-34213.htm


 




Arte cibo per la mente

Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
 
 
 
 
10 GIUGNO 2015
 
La salvaguardia dei Monumenti durante la Grande Guerra. La raccolta fotografica di Ugo Ojetti alla Fondazione Giorgio Cini
Protagonista del panorama culturale italiano del Novecento, giornalista eclettico, critico d’arte e scrittore, Ugo Ojetti è certamente una figura complessa e difficile da delineare. Eterno amante del bello con la sua penna e il suo forte carattere è stato in grado di descrivere la complessità dei cambiamenti culturali e politici che si sono susseguiti nell’intricato periodo storico racchiuso tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale. Ojetti partecipa volontariamente alla Grande Guerra in qualità di sottotenente presso l’Esercito Regio con l’incarico di tutelare i monumenti delle Terre Redente. Si tratta di una fase circoscritta all’interno della sua carriera, nella quale si scontra con le necessità delle Soprintendenze, gli ordini dati dal Comando Supremo e la fragilità della materia minacciata dall’evento bellico. Durante questo periodo raccoglie numerose testimonianze fotografiche per documentare i danni causati dai bombardamenti nemici ai monumenti italiani nell’area del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino, nonché le operazioni di salvaguardia di opere d’arte attuate dall’Esercito Regio, in particolar modo nella città lagunare.
L’Istituto di Storia dell’Arte custodisce nei suoi archivi la raccolta fotografica riunita da Ugo Ojetti nel corso della Grande Guerra e che comprende più di cinquecento fotografie, gelatine e albumine, realizzate tra il 1915 e il 1919, di diversa provenienza ad attestare la fitta rete di rapporti intessuti dallo stesso Ojetti durante il conflitto allo scopo di raccogliere una documentazione dettagliata utilizzata anche a fini propagandistici.
In concomitanza con le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, l’Istituto di Storia dell’Arte propone dunque, attraverso la mostra, negli spazi espositivi della Nuova Manica Lunga, un percorso di lettura delle immagini appartenenti a questa interessantissima raccolta, fotografie che illustrano i danni subiti dalle città durante il primo conflitto mondiale e le opere di salvaguardia del patrimonio storico artistico nazionale, riflettendo sul ruolo della fotografia quale mezzo di diffusione delle idee.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
Arte cibo per la mente

Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
 
Personal Tales - Humans + Hybrids
 
 
Personal Tales - Humans + Hybrids è un'esibizione d'arte internazionale, che comprende fotografie, video art, installazioni, quadri e performance.
Fa parte del Self Festival, assieme alla mostra Self Portraits - Inner Feelings (Dal 17 al 27 giugno), organizzato durante la Biennale d'Arte di venezia. Per la prima volta il pubblico ha la possibilità di conoscere personalmente gli artisti in incontri privati e di condividere la loro arte.
Personal Tales - Humans + Hybrids esplora le storie che si trovavano dietro di opere d'arte. Quali frammenti di esperienza personale gli artisti decidono di condividere? Come l'uso dell'arte, come mezzo di espressione, contamina il messaggio che condividono? Le opere creano un collegamento tra l'esperienza personale degli artisti e il pubblico; e allo stesso tempo contaminano e arricchiscono le storie private che gli artisti decidono di raccontare.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
Food art for mood - V mostra del Gruppo Boiler
 

Mostra degli artisti: Elvezia Allari, Silvia Battisti, Françoise Calcagno, Cristina Cortese, Mario Esposito, Hélène Galante, Angela Grazia Galletto, Cate Maggia, Concetta Nasone, Rossella Pavan, Gabriele Perissinotto, Agustina Ponce, Luigi Rifani, Katia Scotti, Paola Volpato
La connessione tra realtà ambientale e produzione alimentare annovera un legame secolare con l’uomo, responsabile primario dell’interdipendenza tra l’ambiente circostante e le risorse fruibili da esso, garanti del sostentamento mondiale. È in questa prospettiva dunque che si ritiene necessario guardare alla Terra come fonte di vita e al cibo come energia essenziale. Il rinnovato gruppo Boiler presenta così la sua V mostra collettiva il cui filo conduttore, data la contemporaneità con l’EXPO milanese, è proprio il cibo che diviene energia essenziale. Esso è, oggi, elemento da osservare, gustare, annusare e toccare, soggetto di forme esteticamente funzionali e motore di sviluppo di una vera e propria “arte del cibo”.
La realtà terrestre offre innumerevoli risorse le quali, insieme, confluiscono verso il principio base dell’esistenza stessa: l’acqua. “L’oro blu”, principio originario di ogni forma di vita, si configura come elemento essenziale per il sostentamento dell’uomo, il cui cardine è, appunto, l’alimentazione. Gli artisti dunque si propongono di indagare, tramite la propria arte, l’aspetto costitutivo della vita e del suo mantenimento, considerando i mezzi che la natura offre e riconoscendo nel cibo un importante mezzo di intima espressione, adatto ad investigare gli aspetti più profondi e, nel medesimo tempo, idoneo a sollecitare un’attenta riflessione in merito alle grandi divergenze alimentari del pianeta.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 

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