venerdì 12 giugno 2015

DAL 11 AL 15 GIUGNO 2015 - VENEZIA GRATIS - VENICE FOR FREE

11 GIUGNO 2015
 
 
Arte cibo per la mente
 

Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
 
Mostra d’arte di Marcel e Ilarion Voinea

Mostra di pittura e scultura degli artisti Marcel e Ilarion Voinea, evento che si terrà nella Piccola Galleria.
La mostra includerà sculture e pitture accompagnate da disegni. Si può dire che l’incontro dei due fratelli, antinomico in apparenza, ma solamente per quanto riguarda la concezione artistica, racchiude in sé due vie diverse, che, paradossalmente, unificano le ricerche di una generazione che ha toccato l’apice.
“Marcel Voinea è un artista che favoleggia. Ricostruisce storie da testi biblici e non solo, utilizzando la polvere che mescola alla calce, e che poi distribuisce sulla tela con una virtuosità fuori dal comune, in scene i cui disegni avvicinano il suo lavoro a quello dei disegnatori, o meglio degli incisori, mentre l’altro, Ilarion Voinea, destrutturalizza la realtà della materia in frammenti ai quali da senso indipendente, con valore di simbolo, quando gli distacca dal contesto del luogo comune… (Petre Tănăsoaica, România literară no. 40, 2012)
Ilarion Voinea è laureato della Facoltà di Belle Arti „Ion Andreescu” di Cluj‒Napoca, indirizzo scultura. Tra gli anni 1973‒2012 è stato professore presso la Scuola Popolare d’Arte, mentre tra gli anni 1998‒2006 è stato professore alla Facoltà di Arti Visive dell’Università di Oradea. Trai l 1990‒1991 è stato professore associato all’Accademia di Belle Arti di Cluj-Napoca. E’ autore di numerose mostre personali e di gruppo ed ha realizzato vari monumenti sia nel paese che all’estero.
Marcel Voinea è laureato dell’Istituto di Belle Arti „Ion Andreescu” di Cluj‒Napoca, indirizzo scultura, promozione 1977. E’ stato professore di scultura tra il 1977‒1990 alla Scuola d’arte „Grigore Gabrielescu” ed al Liceo d’Arte di Craiova; dal 2002 è vicepresidente dell’Unione degli Artisti (U.A.P.), e dal 2010 è presidente della filiale Craiova dell’U.A.P. Dal 2007 è membro della Commissione Zonale Oltenia per i pubblici monumenti.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
La salvaguardia dei Monumenti durante la Grande Guerra. La raccolta fotografica di Ugo Ojetti alla Fondazione Giorgio Cini

Protagonista del panorama culturale italiano del Novecento, giornalista eclettico, critico d’arte e scrittore, Ugo Ojetti è certamente una figura complessa e difficile da delineare. Eterno amante del bello con la sua penna e il suo forte carattere è stato in grado di descrivere la complessità dei cambiamenti culturali e politici che si sono susseguiti nell’intricato periodo storico racchiuso tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale. Ojetti partecipa volontariamente alla Grande Guerra in qualità di sottotenente presso l’Esercito Regio con l’incarico di tutelare i monumenti delle Terre Redente. Si tratta di una fase circoscritta all’interno della sua carriera, nella quale si scontra con le necessità delle Soprintendenze, gli ordini dati dal Comando Supremo e la fragilità della materia minacciata dall’evento bellico. Durante questo periodo raccoglie numerose testimonianze fotografiche per documentare i danni causati dai bombardamenti nemici ai monumenti italiani nell’area del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino, nonché le operazioni di salvaguardia di opere d’arte attuate dall’Esercito Regio, in particolar modo nella città lagunare.
L’Istituto di Storia dell’Arte custodisce nei suoi archivi la raccolta fotografica riunita da Ugo Ojetti nel corso della Grande Guerra e che comprende più di cinquecento fotografie, gelatine e albumine, realizzate tra il 1915 e il 1919, di diversa provenienza ad attestare la fitta rete di rapporti intessuti dallo stesso Ojetti durante il conflitto allo scopo di raccogliere una documentazione dettagliata utilizzata anche a fini propagandistici.
In concomitanza con le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, l’Istituto di Storia dell’Arte propone dunque, attraverso la mostra, negli spazi espositivi della Nuova Manica Lunga, un percorso di lettura delle immagini appartenenti a questa interessantissima raccolta, fotografie che illustrano i danni subiti dalle città durante il primo conflitto mondiale e le opere di salvaguardia del patrimonio storico artistico nazionale, riflettendo sul ruolo della fotografia quale mezzo di diffusione delle idee.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
 
12 GIUGNO 2015
 
 
Arte cibo per la mente
 

Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
 
Éclosions
      

Le opere dell’artista marsigliese Hélène Galante sono lo spunto per una riflessione sul ciclo della vita, rappresentato attraverso una serie di elementi che rimandano all’universo vegetale. Come afferma l’artista “non si tratta di una descrizione botanica o decorativa. Il punto di partenza è l’impronta di un giardino sul mio foglio dove si incrociano tracce di insetti e pollini”. La lentezza e l’osservazione sono parte integrante di un cammino che mira a comprendere la nozione di fragilità e di magia del ciclo naturale.
Nata a Marisiglia, Hélène Galante ha studiato e insegnato Arti Plastiche per diversi anni. Dal 1990 ha regolarmente esposto le sue opere in Francia, prima di trasferirsi a Venezia nel 2013, dove ha potuto sviluppare nuovi progetti artistici. E’ attualmente esposta, nell’ambito di una mostra collettiva intitolata Food art for mood, alla Galleria Françoise Calcagno (Campo del Ghetto Novo, 2918, Cannaregio).
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Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
About New Ideas
      

About New Ideas è il nuovo progetto di No Title Gallery, che vede l’associazione culturale veneziana impegnata per i mesi di maggio e giugno in due differenti città: prima a Milano, in concomitanza con l’apertura di Expo 2015, e successivamente a Murano (VE), in una Venezia pervasa dal clima internazionale della Biennale d’Arte.
Ideato e curato da Francesco Liggieri, questo evento ambizioso esteso e multidisciplinare, patrocinato dalla Regione Veneto con il contributo della Municipalità di Venezia Murano e Burano, combina arte, grafica e industrial design in due mostre e in una serie di conversazioni tra giovani realtà artistiche italiane curate in collaborazione con l’Identità Aumentata di Filippo Lorenzin e il videomaker Luca Trentin (Grand Tour).
Minimo comune denominatore dell’intero progetto è l’idea, la scintilla iniziale che, elaborata attraverso processi creativi differenti, scaturisce nelle opere artistiche, di design e di grafica dei 15 artisti selezionati per About New Ideas ma non solo.
In questo modo il pubblico potrà entrare in contatto con le diverse attitudini che muovono l’artista, il designer ed il grafico e di conseguenza potrà capire come le idee prendano forma nelle opere presentate.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
 
 
Mostra d’arte di Marcel e Ilarion Voinea

Mostra di pittura e scultura degli artisti Marcel e Ilarion Voinea, evento che si terrà nella Piccola Galleria.
La mostra includerà sculture e pitture accompagnate da disegni. Si può dire che l’incontro dei due fratelli, antinomico in apparenza, ma solamente per quanto riguarda la concezione artistica, racchiude in sé due vie diverse, che, paradossalmente, unificano le ricerche di una generazione che ha toccato l’apice.
“Marcel Voinea è un artista che favoleggia. Ricostruisce storie da testi biblici e non solo, utilizzando la polvere che mescola alla calce, e che poi distribuisce sulla tela con una virtuosità fuori dal comune, in scene i cui disegni avvicinano il suo lavoro a quello dei disegnatori, o meglio degli incisori, mentre l’altro, Ilarion Voinea, destrutturalizza la realtà della materia in frammenti ai quali da senso indipendente, con valore di simbolo, quando gli distacca dal contesto del luogo comune… (Petre Tănăsoaica, România literară no. 40, 2012)
Ilarion Voinea è laureato della Facoltà di Belle Arti „Ion Andreescu” di Cluj‒Napoca, indirizzo scultura. Tra gli anni 1973‒2012 è stato professore presso la Scuola Popolare d’Arte, mentre tra gli anni 1998‒2006 è stato professore alla Facoltà di Arti Visive dell’Università di Oradea. Trai l 1990‒1991 è stato professore associato all’Accademia di Belle Arti di Cluj-Napoca. E’ autore di numerose mostre personali e di gruppo ed ha realizzato vari monumenti sia nel paese che all’estero.
Marcel Voinea è laureato dell’Istituto di Belle Arti „Ion Andreescu” di Cluj‒Napoca, indirizzo scultura, promozione 1977. E’ stato professore di scultura tra il 1977‒1990 alla Scuola d’arte „Grigore Gabrielescu” ed al Liceo d’Arte di Craiova; dal 2002 è vicepresidente dell’Unione degli Artisti (U.A.P.), e dal 2010 è presidente della filiale Craiova dell’U.A.P. Dal 2007 è membro della Commissione Zonale Oltenia per i pubblici monumenti.
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Biglietto: ingresso libero
 
 
 
 
 
 
 
La salvaguardia dei Monumenti durante la Grande Guerra. La raccolta fotografica di Ugo Ojetti alla Fondazione Giorgio Cini

Protagonista del panorama culturale italiano del Novecento, giornalista eclettico, critico d’arte e scrittore, Ugo Ojetti è certamente una figura complessa e difficile da delineare. Eterno amante del bello con la sua penna e il suo forte carattere è stato in grado di descrivere la complessità dei cambiamenti culturali e politici che si sono susseguiti nell’intricato periodo storico racchiuso tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale. Ojetti partecipa volontariamente alla Grande Guerra in qualità di sottotenente presso l’Esercito Regio con l’incarico di tutelare i monumenti delle Terre Redente. Si tratta di una fase circoscritta all’interno della sua carriera, nella quale si scontra con le necessità delle Soprintendenze, gli ordini dati dal Comando Supremo e la fragilità della materia minacciata dall’evento bellico. Durante questo periodo raccoglie numerose testimonianze fotografiche per documentare i danni causati dai bombardamenti nemici ai monumenti italiani nell’area del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino, nonché le operazioni di salvaguardia di opere d’arte attuate dall’Esercito Regio, in particolar modo nella città lagunare.
L’Istituto di Storia dell’Arte custodisce nei suoi archivi la raccolta fotografica riunita da Ugo Ojetti nel corso della Grande Guerra e che comprende più di cinquecento fotografie, gelatine e albumine, realizzate tra il 1915 e il 1919, di diversa provenienza ad attestare la fitta rete di rapporti intessuti dallo stesso Ojetti durante il conflitto allo scopo di raccogliere una documentazione dettagliata utilizzata anche a fini propagandistici.
In concomitanza con le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, l’Istituto di Storia dell’Arte propone dunque, attraverso la mostra, negli spazi espositivi della Nuova Manica Lunga, un percorso di lettura delle immagini appartenenti a questa interessantissima raccolta, fotografie che illustrano i danni subiti dalle città durante il primo conflitto mondiale e le opere di salvaguardia del patrimonio storico artistico nazionale, riflettendo sul ruolo della fotografia quale mezzo di diffusione delle idee.
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Biglietto: ingresso libero
 
 
 


 
 


13 GIUGNO 2015


Torre dellʼEnergia Sostenibile

                     
La consapevolezza dellʼurgenza degli interventi di contrasto e di mitigazione dei cambiamenti climatici si è ormai diffusa anche al di fuori della comunità scientifica. Le varie Conferenze internazionali tendono sempre più a definire obiettivi precisi e vincolanti in tema di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e di efficienza energetica. Di fondamentale importanza restano i comportamenti delle famiglie, delle imprese e delle istituzioni e per questo la 'Settimana Europea dellʼEnergia Sostenibile', promossa in tutto il continente dalla Commissione Europea, mira a sensibilizzare i cittadini, le associazioni, le aziende e le istituzioni locali sulla tematica della sostenibilità energetica e ambientale.
In occasione della 'Settimana Europea dellʼEnergia Sostenibile' l'associazione NoerEst-SudOvest organizza la mostra intitolata 'Torre dellʼEnergia Sostenibile'
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Biglietto: ingresso libero
Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-34272.htm







La salvaguardia dei Monumenti durante la Grande Guerra. La raccolta fotografica di Ugo Ojetti alla Fondazione Giorgio Cini
 

Protagonista del panorama culturale italiano del Novecento, giornalista eclettico, critico d’arte e scrittore, Ugo Ojetti è certamente una figura complessa e difficile da delineare. Eterno amante del bello con la sua penna e il suo forte carattere è stato in grado di descrivere la complessità dei cambiamenti culturali e politici che si sono susseguiti nell’intricato periodo storico racchiuso tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale. Ojetti partecipa volontariamente alla Grande Guerra in qualità di sottotenente presso l’Esercito Regio con l’incarico di tutelare i monumenti delle Terre Redente. Si tratta di una fase circoscritta all’interno della sua carriera, nella quale si scontra con le necessità delle Soprintendenze, gli ordini dati dal Comando Supremo e la fragilità della materia minacciata dall’evento bellico. Durante questo periodo raccoglie numerose testimonianze fotografiche per documentare i danni causati dai bombardamenti nemici ai monumenti italiani nell’area del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino, nonché le operazioni di salvaguardia di opere d’arte attuate dall’Esercito Regio, in particolar modo nella città lagunare.
L’Istituto di Storia dell’Arte custodisce nei suoi archivi la raccolta fotografica riunita da Ugo Ojetti nel corso della Grande Guerra e che comprende più di cinquecento fotografie, gelatine e albumine, realizzate tra il 1915 e il 1919, di diversa provenienza ad attestare la fitta rete di rapporti intessuti dallo stesso Ojetti durante il conflitto allo scopo di raccogliere una documentazione dettagliata utilizzata anche a fini propagandistici.
In concomitanza con le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, l’Istituto di Storia dell’Arte propone dunque, attraverso la mostra, negli spazi espositivi della Nuova Manica Lunga, un percorso di lettura delle immagini appartenenti a questa interessantissima raccolta, fotografie che illustrano i danni subiti dalle città durante il primo conflitto mondiale e le opere di salvaguardia del patrimonio storico artistico nazionale, riflettendo sul ruolo della fotografia quale mezzo di diffusione delle idee.
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Biglietto: ingresso libero




 

Arte cibo per la mente
 

Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori

 





Ernst Barlach – Lo scettico
      
Mostra Ernst Barlach – Lo scettico Figure di un mondo migliore Mostra per la Biennale di Venezia 2015 nella Comunità Evangelica Luterana di Venezia
Nella mostra, per la Biennale di Venezia 2015, intitolata 'Ernst Barlach – Lo scettico Figure di un mondo migliore', sono esposte 40 opere plastiche di tutte le fasi produttive di Ernst Barlach, tra le quali L’angelo sospeso e Il mendicante e 70 disegni e opere grafiche.
Ernst Barlach (1870-1938) è uno degli artisti tedeschi più significativi del XX secolo. I suoi lavori plastici, i disegni e le opere grafiche si trovano oggi in collezioni e musei di tutto il mondo. In particolare il Monumento commemorativo di Güstrow, detto anche L’angelo sospeso, uno dei memoriali più famosi in Germania, è diventato internazionalmente un monito contro la guerra. Nel periodo del nazionalsocialismo in Germania (1933-1945) l’opera di Barlach era considerata “degenere” e più di 400 delle sue opere furono sequestrate, smontate e in parte distrutte. I nazisti parlarono addirittura della “corrente di Barlach” nell’arte tedesca, di “rappresentante dell’insegnamento poco virile della valle di lacrime terrena” di cui in Germania non si voleva più sentir parlare. È l’essere umano che Barlach mette al centro del suo lavoro, l’essere umano con le sue paure, le sue preoccupazioni e le domande sul futuro ancora attuali oggi. «La mia madrelingua artistica è la figura umana o l’ambiente, l’oggetto attraverso il quale o nel quale l’essere umano vive, soffre, si rallegra, prova emozioni, pensa» scrisse Barlach nel 1911. «Non vado più in là. Quello che l’essere umano ha sofferto e può soffrire, la sua grandezza, le sue faccende, compresi il mito e il sogno del futuro». Nella Figura di mendicante, alta più di due metri, del 1930, che ha progettato come figura per la facciata della serie Comunità dei santi per la chiesa di Santa Caterina a Lubecca, l’artista ha articolato la controimmagine di un modo di pensare il progresso orientato sempre più materialmente. Ancora oggi il mendicante, i personaggi di Ernst Barlach sono una sfida per qualsiasi osservatore: «Ecco come siamo noi umani» scrisse Barlach «tutti mendicanti e in fondo esistenze problematiche. Per questo ho dovuto formare ciò che vedevo e naturalmente è cresciuto in me un sentimento fraterno per i sofferenti». Questa partecipazione emotiva è quello che fino ad oggi sostiene le figure di Barlach, i contadini e i mendicanti, chi fa musica, chi legge, chi sogna e chi spera, così come chi è disperato, i lottatori e coloro che sono in lutto, chi lotta per il cambiamento ed è nell’estasi, così come chi si trova in profonda calma e concentrazione. È l’empatia, un immedesimarsi e un sentirsi responsabili per il prossimo e lo stato del mondo a cui sfidano le opere di Ernst Barlach, oggi come ieri. Sono e rimangono, avulse dal luogo e dal tempo, figure di un futuro migliore; vigorose, ammonitrici, consolatorie e ineluttabili.
La mostra è concepita come contributo alla Biennale di Venezia 'All the world’s futures' perché nell’opera di Ernst Barlach si possono rappresentare e discutere in modo esemplare le idee della modernità. Allo stesso tempo le sue opere rappresentano un alto grado di solidarietà e responsabilità. La mostra offre spazio per riflettere, fermarsi a contemplare e per percepire le dimensioni storiche di All the world’s futures. Essa dà inizio a una particolare qualità del lavoro del ricordo e della comprensione interculturale su problematiche che vanno dal passato al futuro.
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Biglietto: ingresso libero
Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33742.htm








Éclosions
      

Le opere dell’artista marsigliese Hélène Galante sono lo spunto per una riflessione sul ciclo della vita, rappresentato attraverso una serie di elementi che rimandano all’universo vegetale. Come afferma l’artista “non si tratta di una descrizione botanica o decorativa. Il punto di partenza è l’impronta di un giardino sul mio foglio dove si incrociano tracce di insetti e pollini”. La lentezza e l’osservazione sono parte integrante di un cammino che mira a comprendere la nozione di fragilità e di magia del ciclo naturale.
Nata a Marisiglia, Hélène Galante ha studiato e insegnato Arti Plastiche per diversi anni. Dal 1990 ha regolarmente esposto le sue opere in Francia, prima di trasferirsi a Venezia nel 2013, dove ha potuto sviluppare nuovi progetti artistici. E’ attualmente esposta, nell’ambito di una mostra collettiva intitolata Food art for mood, alla Galleria Françoise Calcagno (Campo del Ghetto Novo, 2918, Cannaregio).
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Biglietto: ingresso libero






About New Ideas
      

About New Ideas è il nuovo progetto di No Title Gallery, che vede l’associazione culturale veneziana impegnata per i mesi di maggio e giugno in due differenti città: prima a Milano, in concomitanza con l’apertura di Expo 2015, e successivamente a Murano (VE), in una Venezia pervasa dal clima internazionale della Biennale d’Arte.
Ideato e curato da Francesco Liggieri, questo evento ambizioso esteso e multidisciplinare, patrocinato dalla Regione Veneto con il contributo della Municipalità di Venezia Murano e Burano, combina arte, grafica e industrial design in due mostre e in una serie di conversazioni tra giovani realtà artistiche italiane curate in collaborazione con l’Identità Aumentata di Filippo Lorenzin e il videomaker Luca Trentin (Grand Tour).
Minimo comune denominatore dell’intero progetto è l’idea, la scintilla iniziale che, elaborata attraverso processi creativi differenti, scaturisce nelle opere artistiche, di design e di grafica dei 15 artisti selezionati per About New Ideas ma non solo.
In questo modo il pubblico potrà entrare in contatto con le diverse attitudini che muovono l’artista, il designer ed il grafico e di conseguenza potrà capire come le idee prendano forma nelle opere presentate.
dettagli
Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 
 
 
 
 
 
 
Mostra d’arte di Marcel e Ilarion Voinea


Mostra di pittura e scultura degli artisti Marcel e Ilarion Voinea, evento che si terrà nella Piccola Galleria.
La mostra includerà sculture e pitture accompagnate da disegni. Si può dire che l’incontro dei due fratelli, antinomico in apparenza, ma solamente per quanto riguarda la concezione artistica, racchiude in sé due vie diverse, che, paradossalmente, unificano le ricerche di una generazione che ha toccato l’apice.
“Marcel Voinea è un artista che favoleggia. Ricostruisce storie da testi biblici e non solo, utilizzando la polvere che mescola alla calce, e che poi distribuisce sulla tela con una virtuosità fuori dal comune, in scene i cui disegni avvicinano il suo lavoro a quello dei disegnatori, o meglio degli incisori, mentre l’altro, Ilarion Voinea, destrutturalizza la realtà della materia in frammenti ai quali da senso indipendente, con valore di simbolo, quando gli distacca dal contesto del luogo comune… (Petre Tănăsoaica, România literară no. 40, 2012)
Ilarion Voinea è laureato della Facoltà di Belle Arti „Ion Andreescu” di Cluj‒Napoca, indirizzo scultura. Tra gli anni 1973‒2012 è stato professore presso la Scuola Popolare d’Arte, mentre tra gli anni 1998‒2006 è stato professore alla Facoltà di Arti Visive dell’Università di Oradea. Trai l 1990‒1991 è stato professore associato all’Accademia di Belle Arti di Cluj-Napoca. E’ autore di numerose mostre personali e di gruppo ed ha realizzato vari monumenti sia nel paese che all’estero.
Marcel Voinea è laureato dell’Istituto di Belle Arti „Ion Andreescu” di Cluj‒Napoca, indirizzo scultura, promozione 1977. E’ stato professore di scultura tra il 1977‒1990 alla Scuola d’arte „Grigore Gabrielescu” ed al Liceo d’Arte di Craiova; dal 2002 è vicepresidente dell’Unione degli Artisti (U.A.P.), e dal 2010 è presidente della filiale Craiova dell’U.A.P. Dal 2007 è membro della Commissione Zonale Oltenia per i pubblici monumenti.
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Biglietto: ingresso libero






14 GIUGNO 2015

Frecce Tricolori a Jesolo domenica 14 giugno 2015

 
Presso Spiaggia di Jesolo Dal 14/06/2015 Al 14/06/2015
Domenica tutti con il naso all'insù, nel cielo di Jesolo si svolge uno degli spettacoli più apprezzati in assoluto: le Frecce Tricolori sorvolano ancora una volta il litorale veneziano, per la gioia di grandi e piccini che potranno godersi l'emozionante spettacolo dei mezzi della pattuglia acrobatica nazionale in azione.
L'appuntamento è doppio, con le prove fissate per sabato 13: ma è domenica 14 giugno, dalla 16 alle 19, che si svolge la manifestazione ufficiale. Per l'occasione viene chiuso tutto lo specchio acqueo in corrispondenza del Comune di Jesolo. Come sempre l'evento è gratuito, ed è quasi scontato che il volo delle Frecce attirerà migliaia di persone, tutte rigorosamente con lo sguardo verso l'alto

Fonte: http://www.veneziatoday.it/eventi/frecce-tricolori-jesolo-domenica-14-giugno-2015.html






Enej Gala - The Stable

 
Il giovane artista sloveno Enej Gala presenta negli spazi della A plus A un progetto ideato e pensato esclusivamente per la galleria dal titolo The Stable, parola che rimanda ad alcuni aspetti tradizionali del suo paese e che nella sua semantica connota anche il significato di stabilità e continuità.
La stalla è infatti intesa come metafora dell’eredità culturale di una nazione legata alla terra e alla tradizione contadina.
In galleria Enej Gala ha progettato un’installazione ambientale, dove disegni, tele e sculture si collegano con la poesia contemporanea di Aleš Šteger alludendo cosi al processo in cui la cultura fu tramandata attraverso le immagini insediate dalla poesia nella coscienza degli abitanti. Le opere sono accompagnate da una serie di oggetti ed elementi, che contribuiscono a ricostruire quell’ambiente rurale che per secoli è stato alla base della cultura contadina del suo Paese. Una cultura spesso rinnegata, ma che rappresenta invece un grande punto di forza, un aspetto che l’artista ha acutamente intuito potenziandone le caratteristiche fino a farle diventare delle ironiche rappresentazioni della realtà. La maestria di Enej Gala consiste nello sfruttare i linguaggi sia contemporanei che tradizionali, manifestando le diverse sfumature che si celano dietro ogni realtà attraverso il filtro dell’ironia che gli permette di mantenere una distanza consapevole. Le forme fantasiose che l’artista realizza con una logica molto precisa racchiudono in sé la capacità di rivelare forme imprevedibili svelando i segnali inconsci e sottili.
Enej Gala attraverso la sua pittura, scultura e installazioni ambientali cerca di stimolare una presa di coscienza della propria identità, nel contesto rurale della gente comune per mostrare alcuni miti legati alla loro esistenza. Un processo che porta all’esaltazione di una concezione del “passato beffardo” elevandolo a un ricco piano iconografico. Un linguaggio che attinge nella tradizione delle sue origini e che Gala trasforma e stravolge. L’intento però non è quello di ridicolizzare o sminuire le proprie radici culturali, ma è piuttosto un’azione autoironica che gli permette di superare preconcetti radicati nell’immaginario collettivo in cui le stesse debolezze diventano dei punti di forza. La consapevolezza del valore di una tradizione contadina è la chiave, per poter concepire una visione più ampia del nostro presente, come conseguenza delle azioni passate. La mostra si svilupperà attraverso una serie di dipinti ad olio su tela di varie dimensioni e sculture, partendo dalle miniature fino a giungere ad opere a grandezza d’uomo, come per esempio un’enorme mangiatoia riempita di fieno a forma di abaco. L’allestimento è stato ideato per lo spazio della galleria e le opere saranno collocate in un contesto che a tratti riprenderà la tipica ambientazione campestre.
Enej Gala è nato a Lubiana nel 1990 e lavora a Venezia. Nel 2013 consegue la laurea triennale presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, specializzandosi in Pittura. Trascorre un periodo di studi all’estero presso la Williem De Kooning Academy of Fine Arts a Rotterdam. Nel 2015 si laurea al biennio presso la stessa Accademia di Venezia, sempre in Pittura. Partecipa a diverse mostre collettive e personali in Slovenia, Italia, Montenegro, Croazia, Albania, Senegal, Paesi Bassi e Portogallo. Dal 2010 partecipa ai workshop di Disegno e Pittura Atelier F a cura di Carlo di Raco, a Forte Marghera. Nel 2012 vince la borsa di studio della 96a collettiva giovani artisti della Fondazione Bevilacqua la Masa. Membro del collettivo Fondazione Malutta. Nel corso della 56° Biennale d’arte è invitato a partecipare al Rob Pruitt’s Flea Market in Venice.
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Biglietto: ingresso libero

Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-34112.htm






La salvaguardia dei Monumenti durante la Grande Guerra. La raccolta fotografica di Ugo Ojetti alla Fondazione Giorgio Cini
 

Protagonista del panorama culturale italiano del Novecento, giornalista eclettico, critico d’arte e scrittore, Ugo Ojetti è certamente una figura complessa e difficile da delineare. Eterno amante del bello con la sua penna e il suo forte carattere è stato in grado di descrivere la complessità dei cambiamenti culturali e politici che si sono susseguiti nell’intricato periodo storico racchiuso tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale. Ojetti partecipa volontariamente alla Grande Guerra in qualità di sottotenente presso l’Esercito Regio con l’incarico di tutelare i monumenti delle Terre Redente. Si tratta di una fase circoscritta all’interno della sua carriera, nella quale si scontra con le necessità delle Soprintendenze, gli ordini dati dal Comando Supremo e la fragilità della materia minacciata dall’evento bellico. Durante questo periodo raccoglie numerose testimonianze fotografiche per documentare i danni causati dai bombardamenti nemici ai monumenti italiani nell’area del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino, nonché le operazioni di salvaguardia di opere d’arte attuate dall’Esercito Regio, in particolar modo nella città lagunare.
L’Istituto di Storia dell’Arte custodisce nei suoi archivi la raccolta fotografica riunita da Ugo Ojetti nel corso della Grande Guerra e che comprende più di cinquecento fotografie, gelatine e albumine, realizzate tra il 1915 e il 1919, di diversa provenienza ad attestare la fitta rete di rapporti intessuti dallo stesso Ojetti durante il conflitto allo scopo di raccogliere una documentazione dettagliata utilizzata anche a fini propagandistici.
In concomitanza con le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, l’Istituto di Storia dell’Arte propone dunque, attraverso la mostra, negli spazi espositivi della Nuova Manica Lunga, un percorso di lettura delle immagini appartenenti a questa interessantissima raccolta, fotografie che illustrano i danni subiti dalle città durante il primo conflitto mondiale e le opere di salvaguardia del patrimonio storico artistico nazionale, riflettendo sul ruolo della fotografia quale mezzo di diffusione delle idee.
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Biglietto: ingresso libero






Arte cibo per la mente
 

Da tempo c’è un grande dibattito, interesse e discussione intorno al cibo. Nascono università di cucina, enogastronomia, si parla molto di bravi chef che diventano sempre più famosi tanto da essere considerati dei divi, le nostre città sono un melting pot di culture culinarie che riflettono i gusti e le ondate migratorie. Quello del comparto alimentare sembra essere l’unico settore che non ha risentito più di tanto della crisi, anzi si aprono ristoranti sempre più sofisticati, sono più numerosi i locali che offrono “piatti esotici” (ristoranti sushi, disco kebab, locali kosher o con cucine mediorientali e sudamericane, ecc). Il cibo dunque è non solo alimento ma filosofia di vita. E’ un argomento di cui tutti sanno e possono parlare, sia di quello che c’è che di quello che manca, di quello geneticamente modificato, transgenico, biologico, vegetariano, vegano, ecc. Il tema è quanto mai attuale, essendo anche il tema dell’Expo 2015 ed è un fiorire di iniziative culturali su questo argomento.
Si propone un’esposizione sul tema. Si può fare un bilancio e registrare quanto l’argomento abbia coinvolto in una misura sempre crescente gli artisti, che nelle scelte dei cibi si sono ispirati più volentieri a soggetti vegetali, allineandosi e forse anche incidendo nell’orientare sempre più persone verso questo tipo di alimentazione.
ARTE cibo per la mente gioca sulla duplice valenza di alimento e arte due estremi apparentemente opposti, attribuibili il primo ai bisogni primari, il secondo ad quelli intellettuali, ma entrambi nutrono l’essere umano, fatto di corpo e di sostanza sottile, la mente. Il filo conduttore della mostra diventa dunque la riflessione sull’essere umano e su quali siano realmente i suoi bisogni primari. In mezzo a tutto ciò l’artista trova sempre spazio anche per l’ironia, che come il cibo e l’arte è alimento di prima necessità per la vita, facilita la comprensione, solleva e stimola la riflessione e l’immaginazione e rende flessibile il nostro cervello.
La mostra prevede l’esposizione di dipinti, sculture (in bronzo e ceramica), fotografia, video, installazioni ambientali all’interno e all’esterno, e a “condimento” della mostra, una serie di eventi culturali, al fine di sollecitare il dibattito artistico e trasmettere al visitatore le conoscenze e i valori contenuti nelle opere.
La mostra, che ha avuto una prima tappa al castello di Roncade, attualmente si sviluppa in due sedi: a Mirano presso PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano (VE) e presso l’Art Factory di Tobia Ravà a Venezia.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori

 





Ernst Barlach – Lo scettico
      
Mostra Ernst Barlach – Lo scettico Figure di un mondo migliore Mostra per la Biennale di Venezia 2015 nella Comunità Evangelica Luterana di Venezia
Nella mostra, per la Biennale di Venezia 2015, intitolata 'Ernst Barlach – Lo scettico Figure di un mondo migliore', sono esposte 40 opere plastiche di tutte le fasi produttive di Ernst Barlach, tra le quali L’angelo sospeso e Il mendicante e 70 disegni e opere grafiche.
Ernst Barlach (1870-1938) è uno degli artisti tedeschi più significativi del XX secolo. I suoi lavori plastici, i disegni e le opere grafiche si trovano oggi in collezioni e musei di tutto il mondo. In particolare il Monumento commemorativo di Güstrow, detto anche L’angelo sospeso, uno dei memoriali più famosi in Germania, è diventato internazionalmente un monito contro la guerra. Nel periodo del nazionalsocialismo in Germania (1933-1945) l’opera di Barlach era considerata “degenere” e più di 400 delle sue opere furono sequestrate, smontate e in parte distrutte. I nazisti parlarono addirittura della “corrente di Barlach” nell’arte tedesca, di “rappresentante dell’insegnamento poco virile della valle di lacrime terrena” di cui in Germania non si voleva più sentir parlare. È l’essere umano che Barlach mette al centro del suo lavoro, l’essere umano con le sue paure, le sue preoccupazioni e le domande sul futuro ancora attuali oggi. «La mia madrelingua artistica è la figura umana o l’ambiente, l’oggetto attraverso il quale o nel quale l’essere umano vive, soffre, si rallegra, prova emozioni, pensa» scrisse Barlach nel 1911. «Non vado più in là. Quello che l’essere umano ha sofferto e può soffrire, la sua grandezza, le sue faccende, compresi il mito e il sogno del futuro». Nella Figura di mendicante, alta più di due metri, del 1930, che ha progettato come figura per la facciata della serie Comunità dei santi per la chiesa di Santa Caterina a Lubecca, l’artista ha articolato la controimmagine di un modo di pensare il progresso orientato sempre più materialmente. Ancora oggi il mendicante, i personaggi di Ernst Barlach sono una sfida per qualsiasi osservatore: «Ecco come siamo noi umani» scrisse Barlach «tutti mendicanti e in fondo esistenze problematiche. Per questo ho dovuto formare ciò che vedevo e naturalmente è cresciuto in me un sentimento fraterno per i sofferenti». Questa partecipazione emotiva è quello che fino ad oggi sostiene le figure di Barlach, i contadini e i mendicanti, chi fa musica, chi legge, chi sogna e chi spera, così come chi è disperato, i lottatori e coloro che sono in lutto, chi lotta per il cambiamento ed è nell’estasi, così come chi si trova in profonda calma e concentrazione. È l’empatia, un immedesimarsi e un sentirsi responsabili per il prossimo e lo stato del mondo a cui sfidano le opere di Ernst Barlach, oggi come ieri. Sono e rimangono, avulse dal luogo e dal tempo, figure di un futuro migliore; vigorose, ammonitrici, consolatorie e ineluttabili.
La mostra è concepita come contributo alla Biennale di Venezia 'All the world’s futures' perché nell’opera di Ernst Barlach si possono rappresentare e discutere in modo esemplare le idee della modernità. Allo stesso tempo le sue opere rappresentano un alto grado di solidarietà e responsabilità. La mostra offre spazio per riflettere, fermarsi a contemplare e per percepire le dimensioni storiche di All the world’s futures. Essa dà inizio a una particolare qualità del lavoro del ricordo e della comprensione interculturale su problematiche che vanno dal passato al futuro.
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Biglietto: ingresso libero
Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-33742.htm 








15 GIUGNO 2015


Torre dellʼEnergia Sostenibile

                     
La consapevolezza dellʼurgenza degli interventi di contrasto e di mitigazione dei cambiamenti climatici si è ormai diffusa anche al di fuori della comunità scientifica. Le varie Conferenze internazionali tendono sempre più a definire obiettivi precisi e vincolanti in tema di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e di efficienza energetica. Di fondamentale importanza restano i comportamenti delle famiglie, delle imprese e delle istituzioni e per questo la 'Settimana Europea dellʼEnergia Sostenibile', promossa in tutto il continente dalla Commissione Europea, mira a sensibilizzare i cittadini, le associazioni, le aziende e le istituzioni locali sulla tematica della sostenibilità energetica e ambientale.
In occasione della 'Settimana Europea dellʼEnergia Sostenibile' l'associazione NoerEst-SudOvest organizza la mostra intitolata 'Torre dellʼEnergia Sostenibile'
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Biglietto: ingresso libero
Fonte: http://www.agendavenezia.org/it/evento-34272.htm






Éclosions
      

Le opere dell’artista marsigliese Hélène Galante sono lo spunto per una riflessione sul ciclo della vita, rappresentato attraverso una serie di elementi che rimandano all’universo vegetale. Come afferma l’artista “non si tratta di una descrizione botanica o decorativa. Il punto di partenza è l’impronta di un giardino sul mio foglio dove si incrociano tracce di insetti e pollini”. La lentezza e l’osservazione sono parte integrante di un cammino che mira a comprendere la nozione di fragilità e di magia del ciclo naturale.
Nata a Marisiglia, Hélène Galante ha studiato e insegnato Arti Plastiche per diversi anni. Dal 1990 ha regolarmente esposto le sue opere in Francia, prima di trasferirsi a Venezia nel 2013, dove ha potuto sviluppare nuovi progetti artistici. E’ attualmente esposta, nell’ambito di una mostra collettiva intitolata Food art for mood, alla Galleria Françoise Calcagno (Campo del Ghetto Novo, 2918, Cannaregio).
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Biglietto: ingresso libero






About New Ideas
      

About New Ideas è il nuovo progetto di No Title Gallery, che vede l’associazione culturale veneziana impegnata per i mesi di maggio e giugno in due differenti città: prima a Milano, in concomitanza con l’apertura di Expo 2015, e successivamente a Murano (VE), in una Venezia pervasa dal clima internazionale della Biennale d’Arte.
Ideato e curato da Francesco Liggieri, questo evento ambizioso esteso e multidisciplinare, patrocinato dalla Regione Veneto con il contributo della Municipalità di Venezia Murano e Burano, combina arte, grafica e industrial design in due mostre e in una serie di conversazioni tra giovani realtà artistiche italiane curate in collaborazione con l’Identità Aumentata di Filippo Lorenzin e il videomaker Luca Trentin (Grand Tour).
Minimo comune denominatore dell’intero progetto è l’idea, la scintilla iniziale che, elaborata attraverso processi creativi differenti, scaturisce nelle opere artistiche, di design e di grafica dei 15 artisti selezionati per About New Ideas ma non solo.
In questo modo il pubblico potrà entrare in contatto con le diverse attitudini che muovono l’artista, il designer ed il grafico e di conseguenza potrà capire come le idee prendano forma nelle opere presentate.
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Biglietto: ingresso libero
organizzatori
 

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